mercoledì 30 giugno 2010

Lavoro: l'amministrazione non ha fatto nulla

Ricevo da Oscar Figus, coordinatore cittadino del Partito Democratico, questo comunicato stampa sul tema del lavoro.

Domenica scorsa, 27 giugno, a Paderno Dugnano presso il centro Falcone Borsellino, c’è stato lo spettacolo organizzato dai lavoratori della Lares e della Metalli Preziosi insieme agli artisti della Scala di Milano. Uno spettacolo bello e intenso in cui ha brillato, seconda solo alla bravura dei protagonisti, la completa assenza delle istituzioni cittadine. Non c’era il Sindaco, che ha la delega sul lavoro, non c’era nessun rappresentante della Giunta ad esprimere almeno solidarietà.
Purtroppo, ed è la cosa più grave, in quest’ultimo anno l’amministrazione di centro destra non ha fatto nulla per i lavoratori e per le loro famiglie, non esiste il tavolo sul lavoro, non sono stati fatti interventi né sul credito né presso le istituzioni provinciali e regionali (per altro tutte amministrate da PDL-Lega).
Sono passati mesi ma il Consiglio comunale aperto sul lavoro è rimasto lettera morta e nel frattempo altre aziende sono entrate in crisi ed altri lavoratori hanno cominciato a vivere nell’incertezza.

Alparone: con noi al potere la festa è continua

Cosa ha fatto in un anno Marco Alparone? Si è fatto un bell’album di fotografie e le ha distribuite generosamente ai padernesi tramite il notiziario comunale “La Calderina”. A spese nostre naturalmente.
Anche sull’ultimo numero diffuso in questi giorni, quello di giugno, i cittadini possono apprezzare ben 15 istantanee di “libera e bella”, il ragazzo col ciuffo di Cassina Amata, che è stato eletto un anno fa sindaco di Paderno Dugnano. Quindici fotografie che lo ritraggono abbracciato teneramente a due vecchine centenarie, a bambini, volontari della Croce Rossa, atleti in erba, cittadini di ogni ordine e grado, questo o quello per lui pari sono (in mancanza di meglio va bene abbracciare anche l’asta del microfono). Purché siano disponibili e felici di partecipare a questa festa continua e farsi immortalare nell’album dei ricordi di quella che viene presentata dal giornalino comunale come una lunga vacanza. Perché di questo si tratta, di una fuga dalla realtà e dalle cose concrete da fare, che infatti rimangono inevase, dimenticate, rimosse.

Questa scomparsa del reale comincia dalla prima pagina del mensile alparoniano la cui apertura viene lasciata all’avvenimento del mese, l’evento clou della città-oratorio: l’ordinazione di un nuovo sacerdote presentata e commentata dal giovane coadiutore di Dugnano, perché “La Calderina” ormai è questo, il giornalino della parrocchia. E finisce in ultima, la pagina che il "direttore" usa di solito per parlarsi addosso e dirsi da solo “bravo, avanti così”. Il sermone dedicato alle sue imprese titaniche contiene delle perle di raro splendore: “abbiamo dovuto affrontare questioni che non rientravano nel programma elettorale”. E ancora “i sacrifici li abbiamo fatti tutti insieme riducendo i costi del Municipio” cioè moltiplicando le cadreghe di governo e tagliando i servizi ai cittadini. La più bella perla è: “Sul fronte occupazionale stiamo lavorando incessantemente per il rilancio del tessuto produttivo”. Alparone e i suoi assessori fanno i turni di notte per trovare nuovi posti di lavoro agli operai licenziati della Lares e della Nardi. Poveretti quanto sgobbano.
L’unica cosa vera che ha scritto il sindaco nel suo "Un anno insieme" è la seguente: “Mai come quest’anno sono state organizzate tante feste”. E’ vero, a Paderno da quando c'è la destra al potere la festa continua e nonostante la crisi the show must go one. Voltiamo pagina che è meglio.

martedì 29 giugno 2010

Centro estivo: il Comune taglia il servizio e i genitori si lamentano

Ricevo da un lettore di Padernoforum questa "segnalazione di disservizio"
Fa caldo, l’afa comincia a pesare e restare 40 minuti ad aspettare i figli di ritorno dal Centro Estivo dalle 16.50 alle 17.30 può diventare insopportabile. Sono molti i genitori dei bambini che usufruiscono del servizio che cominciano a lamentarsi. Fino allo scorso anno a riportare i bambini della materna e quelli delle elementari che frequentavano i centri comunali erano due pullman che arrivavano a pochi minunti uno dall’altro. Da quest’anno, grazie evidentemente ai tagli apportati ai servizi dal Comune governato dalla destra, il pullman utilizzato per il trasporto dei bambini è uno solo che deve fare due volte il giro riportando prima i piccoli e poi i più grandi e impiegando il doppio del tempo. Risultato un genitore che ha la necessità di mandare due figli al Centro Estivo, uno la materna e uno delle elementari, è costretto a rimanere sul marciapiede ad aspettare per quasi un’ora. E non è piacevole.
All'Ufficio Scuola dicono che il problema è alla loro attenzione, hanno già ricevuto diverse segnalazioni, ma non dipende da loro. Responsabile è il servizio trasporti del Comune che dovrà provvedere. Quando? Non si sa.

lunedì 28 giugno 2010

Rho-Monza: la Provincia vota all'unanimità per la "concertazione" tra Comuni sul progetto

Comunicato stampa di Ezio Casati, Vicepresidente Consiglio Provinciale di Milano sulla Rho-Monza

Nell'ultimo Consiglio provinciale l'assemblea ha votato all'unanimità una mozione un odg su mobilità e infrastrutture proposto dal PD.  Approvato un passaggio che prevede la "concertazione" con i comuni e il "metodo partecipativo". Il 7 luglio si riunisce la Commissione Trasporti. Nel documento votato da tutti i gruppi politici, fra i diversi passaggi, si chiede alla Giunta Provinciale di "proseguire i lavori di potenziamento della Rho-Monza di concerto con i Comuni interessati dai lavori, secondo un metodo partecipativo consolidato superando le questioni più controverse come ad esempio l'attraversamento di Paderno Dugnano".
"Questo passaggio -dichiara il consigliere provinciale PD Ezio Casati - permette alle amministrazioni comunali di concertare i lavori della Rho-Monza apportando accorgimenti e progetti che non stravolgeranno i loro territori. Un metodo partecipativo che rimette in gioco anche i comitati civici e che fa bene sperare sulla possibilità d'interramento del tratto più critico della Rho-Monza a Paderno Dugnano. La partita non è chiusa e l'argomento sarà aggiornato nella prossima Commissione provinciale Trasporti, che si riunirà (come da noi richiesto) mercoledì 7 luglio".

Una giunta sorda e grigia, distante dalla città

“Noi ci siamo abituati ormai, ma certo non è bello essere padernesi di questi tempi. Non c’è da essere fieri di un’amministrazione che quando deve rappresentare i cittadini, non li riconosce”. Questo il commento dei lavoratori della Lares dopo la bella serata con gli artisti della Scala di Milano che hanno regalato un bellissimo spettacolo ai circa 400 cittadini accorsi ieri sera in Piazza Falcone e Borsellino ad ascoltarli. “Il Sindaco Alparone ha ufficialmente rinunciato ad alcune deleghe, affidando le stesse a due nuovi assessori per occuparsi di più - ha detto - dei problemi del lavoro. Allora come mai ieri sera non c'era? Perché, almeno, non ha mandato qualcuno a rappresentarlo?”questo hanno osservato i lettori di Padernoforum.

Ieri sera ad assistere al concerto organizzato dai lavoratori, insieme a tantissima gente, c’erano i "soliti noti”, cioè i consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali del centro sinistra e il parroco di Paderno Dugnano. Dell’amministrazione e della maggioranza che la sostiene non c’era nessuno. Perché questo comportamento irriguardoso prima ancora che politicamente e amministrativamente squallido? Non c'è ragione o se c'è è meglio non rilevarla. La città sta toccando il fondo, mai è stata così abbandonata e mai i cittadini si sono sentiti così distanti dal Palazzo. Lo chiedo a coloro che l'anno scorso si sono illusi di "voltare pagina" scegliendo di votare per questa gente da poco nell'illusione di sentirsi più rappresentati: "E' questo quello che volevate?".

domenica 27 giugno 2010

"Post-it", appunti sulla città infinita

L’estate appena iniziata ha già spopolato le città. I 30 gradi di oggi sono una ragione sufficiente per spiegare le strade vuote, il silenzio che esalta il cinguettare degli uccelli e mi consente di sentire, la sera, dal mio balcone di via 25 aprile, il rumore dell’acqua del Seveso che scorre nel suo letto a 100 metri di distanza.
Il blog ha perduto in 15 giorni il 25% dei visitatori e ciò dimostra che il desiderio di tutti è evadere, anche perché c’è poco o niente da raccontare. Allora ne approfitto per farvi leggere quello che hanno scritto cinque dei miei allievi del Corso di Giornalismo che si è concluso questa settimana con la “chiusura” del numero zero di un periodico prodotto dai ragazzi, tre dei quali poco più che 17enni, studenti del Liceo Scientifico di Paderno (Ist. Gadda). Il giornalino si chiama “Post-it” e ha 16 pagine. Vi allego il link al quale chi vuole può andare a vederlo.
http://docs.google.com/fileview?id=0BxJ0CnL3h_UzM2M1YjMyZGMtM2YwZS00YWQ3LWIxOGQtYTY4YmRhZDRlZDE1&hl=it&authkey=COrTj5oO  (aprendo la schermata cliccate “scarica 25 MB” e poi download anyway)
Io sono molto orgoglioso di quello che questi giovani hanno fatto e mi piacerebbe che venisse stampato per dare una giusta conclusione al loro lavoro. Ho fatto fare un preventivo a uno stampatore della zona che con meno di 300 euro lo stamperebbe in 300 copie. Qualcuno vuole aiutarci? Il mio recapito è sempre quello carlo_arcari@hotmail.com

No Inceneritore, Alparone e Bogani scrivono ai Comitati

Giovanni Giuranna ci informa tramite il suo blog che sindaco e vicesindaco hanno inviato a lui e agli altri responsabili dei Comitati di Novate, Bollate, ecc, una raccomandata nella quale comunicano ufficialmente che: “il Comune di Paderno Dugnano ha espresso alla Provincia parere contrario alla concessione della proroga e ha richiesto di fissare con urgenza la data della Conferenza dei Servizi”. Questa lettera ufficiale conferma che la partita “inceneritore” è tutt’altro che chiusa, come invece si ostinano a dichiarare i due amministratori a qualsiasi giornalista capiti loro a tiro (vedi Notiziario del 18 giugno). La partita purtroppo è ancora in corso dal momento che si chiede la convocazione della Conferenza dei servizi e si esprime parere contrario alla proroga che non è stata ancora respinta. Fino ad allora i Comitati faranno bene a vigilare e chiedere “uno specifico atto di giunta” che non arriva. Infatti, ancora nella lettera citata, Bogani e Alparone, continuano a fare riferimento “al parere contrario espresso dal Consiglio Comunale con atto n° 15 del 31 marzo 2010”.

sabato 26 giugno 2010

La Scala a Paderno per Lares e Metalli Preziosi

La lotta dei lavoratori di Lares e Metalli preziosi non si ferma, ma prosegue con una nuova importante iniziativa per continuare a tenere accesi i riflettori sulla situazione dei lavoratori delle due aziende di Paderno Dugnano e quella degli artisti della Scala, due mondi differenti ma accomunati dallo stesso problema: la difesa del posto di lavoro. Gli artisti del Teatro alla Scala di Milano, impegnati nella battaglia contro i tagli alla Cultura previsti dal D.L del ministro Bondi, saranno a Paderno Dugnano il 27 giugno alle ore 20,30 presso il centro di aggregazione sociale "Falcone e Borsellino" per un concerto di solidarietà. Oltre agli artisti della Scala, porteranno il loro contributo alla manifestazione anche personaggi come Stefano Gavioli, attore del Teatro Operaio, con il suo repertorio e presenterà la serata il cantante di salsa molto famoso in America Latina, Orlando Watussi, il quale ha fatto sua la causa dei lavoratori dai quali ha ricevuto la bandiera della solidarietà, simbolo della loro lotta.

La serata è aperta a tutti, lavoratori e cittadini , non mancate a questo importante appuntamento.
La manifestazione avrà luogo presso il centro di aggregazione sociale "Falcone e Borsellino" a Paderno Dugnano, domenica 27 giugno alle ore 20,30. Ingresso libero.

venerdì 25 giugno 2010

Lavoro e diritti: il PD deve scegliere, o la Fiat o gli operai

Il più grande sindacato italiano, la Cgil, è sceso in piazza contro la manovra in discussione in Parlamento, contro i tagli e i provvedimenti per il pubblico impiego, e più in generale, contro la politica economica del governo. Più di un milione i lavoratori che hanno manifestato in tutta Italia, si parla di 100 mila in  piazza a Bologna, dove si è tenuto l'intervento della numero due della confederazione Susanna Camusso, di 70 mila in corteo a Milano e a Napoli, con alla testa i lavoratori della Fiom di Pomigliano d'Arco. E' la risposta chiara a chi nei giorni scorsi cantava già vittoria convinto che i lavoratori di Pomigliano avrebbero votato a valanga per il "sì" al referendum Fiat e già si preparava a scavare la fossa alla Fiom e alla Cgil. Non è andata così, 4 operai su dieci hanno detto "no" al colpo di mano, e oggi Bonanni, Angeletti e il ministro Sacconi sono ridotti a inseguire Marchionne che ha già fatto capire di non essere contento del risultato. Pietiscono, il ministro e i sindacati gialli, terrorizzati all'idea che il manager italo-canadese li molli e si rimangi l'investimento promesso, lasciandoli in braghe di tela a far la figura che si meritano.
I lavoratori, ancora una volta, si sono dimostrati più avanti sul piano politico e anche su quello civile della classe dirigente sindacale nazionale che non li aveva appoggiati più di tanto, e anche del PD che li aveva abbandonati nella loro trincea, senza capire o facendo finta di non capire, che la partita che si giocava a Napoli era di ben altra portata. Lo hanno detto bene due vecchi leoni del sindacato italiano, Carniti e Cofferati, i quali hanno giudicato l'accordo inaccettabile e lo hanno definito "un suicidio sindacale". Cofferati ha dichiarato: "Ma ci si rende conto che a giudicare in ultima istanza se l´eventuale sciopero è illegittimo sarà l´azienda stessa? È gravissimo che la sinistra non parli quando si attaccano i diritti costituzionali delle persone che lavorano”. Infatti, è gravissimo. Perché Bersani e nessun dirigente del PD ha denunciato questo pesante attacco alla Costituzione? Perché ci si straccia le vesti per le intercettazioni e l'informazione, ma non si muove un dito per gli operai che difendono la loro dignità e i loro diritti di cittadini? La risposta è purtroppo nota; quando si pretende di rappresentare tutti gli interessi e si mettono sullo stesso piano quelli di Marchionne e quelli degli operai, si finisce in un angolo senza più niente niente da dire.  La presidente di confindustria, Emma Marcegaglia, ha così commentato il mezzo flop incassato dalla Fiat a Pomigliano: "c'è un sindacato e una parte dei lavoratori che, in base a principi astratti, non comprendono la sfida che abbiamo davanti".
"Principi astratti" ecco cosa pensano della Costituzione gli imprenditori italiani, i padroni che il centro sinistra vorrebbe rappresentare. Il PD deve essere "il partito del lavoro", ha detto Bersani. Bene, allora difendiamo prima di tutto i lavoratori. Senza se e senza ma.

Inceneritore, i Comitati chiedono alla giunta "Atti concreti"

Meno comunicati stampa, e più atti concreti. Questo chiedono alla premiata coppia  Alpa&Bogey, cioè sindaco e vicesindaco di Paderno Dugnano, i comitati No Inceneritore di Paderno Dugnano, Bollate, Cormano, Novate e Senago che hanno protocollato oggi in Comune una lettera indirizzata ai vertici dell'amministrazione nella quale fanno due richieste precise: 1) un atto di Giunta contrario alla concessione della proroga a Paderno Energia;  2) la convocazione dell'assemblea pubblica sull'Inceneritore che avrebbe dovuto svolgersi entro la fine di aprile, ma che è stata rinviata a dopo il 9 giugno.
I comitati nella loro lettera scrivono: "Si considera positiva la lettera del Sindaco e del Vicesindaco alla Provincia (in cui i due esprimono contrarietà alla concessione della proroga ndr) ma in questo momento i Comitati ritengono necessario dare la massima incisività all'azione attraverso uno specifico atto di Giunta". In questo modo ribadiscono che delle belle parole diffuse a mezzo stampa non si fidano. Vogliono atti formali concreti che dimostrino l'impegno dell'amministrazione su questo fronte. Inoltre chiedono il rispetto della parola data e sollecitano sindaco e vicesindaco a mantenere l'impegno, questo si formale, preso con i padernesi  in merito all'organizzazione di un'assemblea  cittadina di cui si parla da mesi inutilmente.

Povera Italia, ma non per il calcio..

Molti osservatori politici, in primis i leghisti, nei giorni scorsi si erano chiesti che senso aveva la nomina a sorpresa alla carica di ministro "per l'attuazione del Federalismo" dell'ennesimo ex dipendente di Berlusconi, Aldo Brancher. Su questo argomento ricevo da Carola Colnago il seguente messaggio che mi sembra chiarificatore di una vicenda poco trasparente.
Questa mattina leggendo i titoli di tutti i quotidiani italiani ho notato che in mezzo a tutto questo stracciarsi le vesti e vergognarsi solo per l’esito di una partita di calcio, è passata in secondo piano e in alcuni casi è quasi sparita, una notizia che, a mio avviso ci dovrebbe maggiormente far vergognare. Un “signore” viene nominato Ministro in fretta e furia (facendo per altro arrabbiare anche il Senatur Trota Senior) e, guarda caso, dopo una manciata di giorni, ad una leggitima richiesta di presentarsi in Tribunale, badate bene non per essere andato alla festa di compleanno di una diciottenne, non per essersi fatto massaggiare, non per una qualche scandalosissima intercettazione telefonica, ma per il processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi,  salta fuori subito il mitico “legittimo impedimento” appellandosi al quale il sedicente ministro Brancher chiede al Tribunale 5 mesi di proroga. La ragione addotta dai suoi legali sarebbe "la necessità di roganizzare il nuovo Ministero".
In tutto questo mi chiedo e vi chiedo: il Presidente Napolitano non dice nulla? Gli onestissimi parlamentari e Ministri leghisti non dicono nulla? Mi pare che (a parte l’opposizione) gli unici che stiano “mugugnando” siano i soliti Finiani. Si, questa mattina è proprio il caso di dire “Povera Italia”, ma non certo per una partita di calcio.
Carola Colnago

giovedì 24 giugno 2010

I Comitati Rho-Monza e NO Inceneritore alla campagna d'estate

Estate calda per i Comitati cittadini che lottano per difendere la qualità della vita a Paderno Dugnano. I principali fronti sui quali sono impegnati, rispettivamente il CCIRM e il NO.I, sono l’interramento della Rho-Monza e il “no” al progetto di localizzare un inceneritore per rifiuti speciali al Villaggio Ambrosiano.
Tutti e due questi comitati si sono riuniti nei giorni scorsi per valutare importanti azioni sul piano istituzionale che segnano un salto di qualità rispetto al livello del confronto che fin qui è stato sostenuto. Nel caso della Rho-Monza il comitato fondato e animato da Ferruccio Porati sta valutando la possibilità di impugnare gli atti decisi dalla Provincia di Milano, a partire dalla delibera di Giunta Provinciale del 20 aprile 2010. Secondo i legali interpellati ci sarebbero i presupposti per un esito positivo dell’azione se a presentarla davanti al TAR saranno un buon numero di cittadini abitanti nelle immediate vicinanze del tracciato autostradale.
Ci sono già state diverse riunioni ed altre sono previste a breve perché la scadenza per la impugnazione è il 3 luglio. L’ipotesi è che 15 cittadini che si sono già detti disposti ad avviare l’azione legale impugnino l’atto con il sostegno economico e politico (secondo le stime il "costo" complessivo dell’azione è nell'ordine di 10.000 euro) di partiti, associazioni e altri organismi sociali che si sono fin qui dichiarati a favore dell’iniziativa. Oltre a questi soggetti gli attori dell’impugnazione avranno il sostegno concreto di tutti quei padernesi che vogliono l’interramento anche se non abitano nei quartieri direttamente interessati dal progetto, perché hanno a cuore il futuro della loro città e non accettano di vederla degradata a nodo autostradale.

lunedì 21 giugno 2010

Palazzolo: cosa sorgerà al posto di Palazzo Vismara?

Ricevo dall'ex assessore Ernesto Cairoli (PRC/PdCI -Federazione della Sinistra) questa opinione sugli interventi che la giunta di destra ha deciso di fare (e non fare) a Palazzolo.

A fine maggio Mauro Anelli, a nome del gruppo consiliare del PCR, ha presentato un’interrogazione in merito al Piano di recupero di Via Garibaldi chiedendo in particolare:
- progettazione e realizzazione di un nuovo Centro Civico a Palazzolo Milanese (costo pari ad un massimo di 1,5 milioni di euro)e individuazione dell’area sulla quale realizzarlo;
- cessione di 10.000 mq di aree a standard da reperire nell’ambito del Parco del Grugnotorto o del Seveso.
La parziale risposta dell’Amministrazione Comunale dice sommariamente che gli interventi decisi dal Consiglio Comunale con una Delibera di Giunta sono spostati altrove senza specificare dove né come può la Giunta cancellare quanto deciso dal Consiglio. Unico dato certo la scelta di non fare il Centro Civico poiché a Palazzolo ne esiste già uno (almeno così dice la risposta). Nell’attesa di acquisire ulteriori elementi e l’iscrizione all’OdG del prossimo Consiglio riteniamo che ci siano sufficienti spunti per poter organizzare un incontro a Palazzolo al Centro ARCI ed intraprendere le iniziative più opportune.
Ho avuto anche l’opportunità di leggere e ascoltare alcuni commenti di cittadini Palazzolesi, i quali dicono di conoscere bene la loro realtà a differenza di chi non ci abita, con affermazioni tipo “non si è fatto nulla a Palazzolo da parte della precedente Giunta Massetti”. Io non so dove vivono questi cittadini o se escono qualche volta di casa.
Per sommi capi e a memoria vorrei ricordare quanto fatto nei 5 anni precedenti:

Scuola: a Incirano e Calderara, "pagelle mute" per protesta. Ma è una buona idea?

Gli insegnanti delle scuole di Incirano e Calderara hanno deciso in occasione della consegna delle pagelle di manifestare il proprio dissenso e protestare contro le decisioni del ministero dell'Istruzione. Oggi, infatti, i maestri e le maestre del terzo Circolo Didattico hanno comunicato che il giorno 22 giugno dalle ore 17 alle ore 19 nei due plessi dei rispettivi quartieri, per protestare contro i tagli alla scuola pubblica, distribuiranno le schede nel cortile delle scuole attuando come forma di protesta la consegna silenziosa, cioè senza comunicazione verbale ai genitori dell'andamento didattico, ma informandoli invece sui tagli alla scuola e al personale.

Personalmente, pur condividendo assolutamente le ragioni e sostenendo gli insegnanti nella loro lotta, non sono d'accordo con questa forma di protesta. Non comunicare a voce ai genitori (ovviamente ansiosi di sapere) come si sono qualificati i loro figli alla fine dell'anno scolastico, in un momento di particolare tensione, carico di simboli, qual è quello della consegna della pagella, verrà vissuto dalle famiglie soltanto come un dispetto fatto a loro e non come una protesta sacrosanta contro chi continua a svuotare di contenuto la scuola pubblica. Mi sembra, insomma, un brutto autogol per gli insegnanti e da comunicatore professionista quale sono li invito caldamente a ripensarci.

Massetti: "Padernesi svegliatevi, in un anno la destra ha fatto solo promesse e scelte sbagliate"

“Chi ha fatto un’apertura di credito al Centro Destra oggi può già fare un primissimo bilancio. Dopo un anno di amministrazione di centro-destra, solo promesse e scelte sbagliate. Non hanno deciso nulla: non hanno terminato un’opera pubblica e neppure avviate di nuove, la sicurezza non è aumentata, la crisi non è stata affrontata. Si sono solo lamentati delle difficoltà e hanno dato la colpa a noi”. L’ex sindaco e consigliere del Pd, Gianfranco Massetti, traccia il bilancio del primo anno di attività politico-amministrativa della giunta di centro destra guidata da Marco Alparone. Questi i giudizi che l’esponente del Partito Democratico di Paderno Dugnano ha scritto sul suo sito personale e ribadisce a Padernoforum.
Che cosa ha fatto concretamente la giunta Alparone in un anno di governo?
“Hanno fatto molto fumo e poco arrosto. In realtà si sono limitati a galleggiare distribuendo piccole mance e vivendo di rendita. La città è ferma e senza relazioni con il territorio del Nord Milano, anzi ha collezionato brutte figure con la Provincia di Milano (la vicenda della metrotramvia) e con i comuni vicini (l’inceneritore), grazie a una classe dirigente che dice una cosa e ne fa bellamente un’altra”.

Rho-Monza, l'interramento arriva a Strasburgo con gli studenti dell'Allende

Ricevo dal portavoce del CCIRM, Ferruccio Porati, questa cronaca da Strasburgo.
Cari amici, come annunciato in precedenza, vi mostriamo le immagini del momento in cui la sensibilizzazione dei cittadini padernesi circa l'incredibile questione Rho-Monza ha fatto capolino anche a Strasburgo, nel palazzo del Parlamento Europeo. Prima di parlare di noi, la scena va lasciata ai nostri ragazzi delle scuole "Allende-Croci". Infatti la 1° F ha vinto il concorso letterario europeo 2010, sviluppando un racconto sul tema "Lotta alla povertà ed all'esclusione sociale".
Diamo i giusti meriti a questi ragazzi, ai loro docenti ed alla loro scuola che si sono culturalmente distinti, pubblicamente riconosciuti dall'Europa ed altrettanto indifferentemente ignorati dal portale cittadino padernese. Il risultato è ancor più significativo se si pensa alle continue ristrettezze ed impoverimenti cui la scuola pubblica è attualmente sottoposta. I cittadini padernesi sono fieri di questo risultato e ringraziano i ragazzi ed i loro docenti perché, per una volta, si parla di Paderno Dugnano per una cosa positiva partorita dall'umana intelligenza.

domenica 20 giugno 2010

Casa dell'Acqua: ma l'Ages è pubblica o privata?

Ieri nel cortile dell'Ages, che si affaccia sulla piazza del mercato di Dugnano, c'è stata l'inaugurazione della "Casa dell'Acqua". Questa in sintesi la cronaca dell’evento: la cerimonia è stata introdotta dal presidente, Roberto Cova, il quale dopo aver spiegato bene e con competenza cos'è, come è fatta e quale risparmio energetico c'è dietro un litro di acqua del rubinetto, ha affermato testualmente: "Oggi restituiamo alla città un pezzo di area che è e resta di proprietà privata" e ha aggiunto che questa iniziativa non è proprio nella mission dell'azienda. Una precisazione che ha lasciato perplessi molti dei presenti: la mission di Ages, società comunale multiservizi, non è quella di offrire servizi ai cittadini? Come è apparsa altrettanto incomprensibile l’affermazione sulla natura privata di Ages che, come è noto, è una Spa a capitale interamente pubblico (100%) di cui l'unico azionista è il sindaco di Paderno Dugnano.
Subito dopo Cova è intervenuto il sindaco, ma dal momento che aveva già detto tutto il presidente dell’azienda, questa volta in 5minuti se l'è cavata con l'esibizione dei suoi sorrisi a 32 denti. Ci si aspettava che in qualità di “proprietario” dell’azienda precisasse lo status di Ages; invece niente, tutti al buffet. Urge una domanda: se è vero che da maggio 2009 era tutto pronto, progetto, area, sponsor, Cap, perché ci hanno messo così tanto? Inoltre il sindaco non poteva cogliere l’occasione per spiegare, come avrebbe fatto qualsiasi persona seria, come mai tre mesi fa in Consiglio comunale, all’opposizione che chiedeva dove era finita la "Casa dell'Acqua" ha risposto maleducatamente che quella roba a lui non interessava, mentre ieri l'ha bellamente inaugurata come se niente fosse? Che logica c'è sotto questo strano comportamento: società pubbliche definite improvvisamente "private", progetti tre mesi fa disconosciuti poi realizzati a sorpresa, che vuol dire?

sabato 19 giugno 2010

La giunta di destra abbandona il progetto di riqualificazione del Palazzo Vismara

Gianfranco Massetti ricomincia da Palazzolo. L'ex sindaco della giunta di centrosinistra padernese, oltre a far politica in consiglio comunale nelle file del PD, ha ricominciato far politica sul territorio del suo quartiere rivolgendosi direttamente ai cittadini tramite il suo sito personale. Dal quale ho tratto questo intervento sulla recente decisione, molto sbandierata da Alparone, di utilizzare  l'investimento destinato alla riqualificazione del quartiere per la manutenzione delle scuole. In attesa che il PD , che sembra paralizzato, si decida a riprendere contatto con i cittadini, a muoversi è il consigliere Massetti che da buon leader qual è indica la strada ai suoi compagni di partito. E fa bene, perché l'autunno è vicino.

La Giunta Comunale di centrodestra ,dopo aver rassicurato a parole molti palazzolesi,con atto n.80 del 20 maggio, ha deciso di abbandonare il progetto di riqualificazione del centro di Palazzolo .
Con quell’atto, illegittimo perché si cambia una scelta del Consiglio con un atto di Giunta,si decide di destinare le risorse di 1,5 milioni di euro non più al centro di aggregazione sociale del Palazzo Vismara, avviandone quindi la riqualificazione ma genericamente alle scuole.
Premesso che siamo per valorizzare al massimo il patrimonio culturale, professionale e sociale delle scuole padernesi (non come fa la Gelmini) non vorremmo che questo diventi l’alibi per non fare nulla a Palazzolo Milanese. La giunta di centrosinistra usava questa opportunità economica per avviare il “Progetto del centro” che prevedeva solo spazi pubblici, parcheggi, piazza e qualche servizio commerciale. Oggi si sta forse lavorando segretamente per riempire di cemento l’area del Palazzo Vismara con palazzoni di 7- 8 piani come in via Bolivia? Qualcuno lo spaccia per modernità ma invece è solo una grande speculazione edilizia,su aree pubbliche,dei soliti noti. Speriamo vivamente di sbagliarci.
A Palazzolo ancora scelte sbagliate grazie ad un'amministrazione interessata solo a definire gli interessi legati all'area Cabassi,al Palazzo Vismara, alle demolizioni in via Mazzini, piuttosto che ai reali bisogni dei cittadini.

Trattare ceneri al Villaggio. Ma il quartiere cosa ci guadagnerebbe?

"Impianto trattamento ceneri da RSU". A molti padernesi è bastata l'etichetta per mettersi in allarme e cominciare a preoccuparsi per la possibile apertura, sempre al Villaggio Ambrosiano e proprio di fronte all'area ex Tonolli, di questo nuovo impianto progettato dalla Società Leganti Naturali Srl. La capacità media di trattamento dell'impianto è di  600 tonnellate al giorno di ceneri, che verranno trasformate in additivi per cemento impiegati in sostituzione delle ceneri di carbone normalmente usate nella produzione di laterizi. Si tratta di un modo perfettamente noto di riciclare questo residuo della combustone che altrimenti sarebbe destinato a discarica. "Le ceneri pesanti prodotte dagli inceneritori di rifiuti solidi urbani (RSU), sottoposte ad un processo di macinazione ad umido, presentano caratteristiche tali da poter essere utilizzate come aggiunte minerali per la produzione di calcestruzzi e malte e contribuiscono attivamente all’aumento della resistenza e alla diminuzione della permeabilità". questo si legge nelle conclusioni di uno studio realizzato sul tema da ricercatori del Politecnico di Milano che si può consultare qui. In pratica l'impianto proposto funziona così: stocca le ceneri in entrata, separa le eventuali frazioni metalliche dalle ceneri composte da silicio amorfo, ferro e calcio, macina a umido le ceneri, le setaccia uteriormente e poi le stocca umide pronte per la vendita. Insomma si tratta di impianto industriale di componenti per laterizi che può lavorare al massimo ogni giorno quantità corrispondenti a quelle trasportate da 15-20 autocarri. L'unico elemento di criticità vera che mi sembra di individuare nel progetto è l'impatto causato dal significativo traffico di automezzi pesanti, in entrata e uscita dall'impianto perché per il resto non dovrebbero esserci altri problemi legati al processo di trattamento che avviene a freddo, senza produzione di energia nè emissioni gassose e con il recupero totale delle acque utilizzate.

venerdì 18 giugno 2010

Lavoro senza valore (come a Pomigliano)? Preferirei di no

Daniele Ranieri, responsabile del Dipartimento Salute e Sicurezza della CGIL di Roma e Lazio ha scritto per la casa editrice Ediesse un libro sul lavoro oggi, una parte fondamentale della nostra vita che ha cambiato profondamente di segno e che dagli anni 2000 ha assunto un significato molto degradato rispetto a quello che aveva assunto nel secolo scorso.
L’amore e il lavoro, scriveva Freud, sono i due elementi che stanno alla base dell'equilibrio personale. Ma nell'attuale società globale, dominata dall'economia, il lavoro contraddittoriamente risponde sempre meno all'esigenza di realizzazione soggettiva e ancora meno a quella dell'inclusione sociale. Semplicemente sembra tornato a essere la principale (spesso scarsa) fonte di reddito. Al contempo i processi sociali d'individualizzazione e i sentimenti d'inadeguatezza e di solitudine avanzano. Persino la felicità, che Primo Levi nella "Chiave a stella" attribuiva al lavoro, nella società "liquida" sembra ormai raggiungibile solo all'interno della sfera del consumo.
Stiamo dunque assistendo alla fine del valore sociale del lavoro? L’autore, per dare una risposta a questo interrogativo, ripercorre l'intero tragitto storico che ha condotto alla formazione del concetto stesso di lavoro. Successivamente ipotizza tre possibili linee di sviluppo delle politiche post moderne del lavoro. Ricordando quello che scrisse Gramsci, "prevedere non significa sapere quello che avverrà, ma fare in modo che avvenga, cioè predisporsi a progettare il futuro", Ranieri conclude che senza un caparbio orientamento all'analisi e alla progettazione i lavoratori rischiano di essere indotti ad auto-ingannarsi sulla loro reale condizione, riducendosi a rispondere disarmati, davanti alla pressione del capitalismo impaziente”: "Preferirei di no", come lo scrivano Bartleby del racconto di Melville.

Preferirei di no
Lavoro e condizioni di lavoro: alle radici del XXI secolodi Daniele Ranieri
prefazione di Bruno Spirito
Collana Saggi, Pagine 164, Prezzo 10,00

giovedì 17 giugno 2010

Ezio Casati chiede di convocare con urgenza la Commissione provinciale Trasporti

Sul progetto di riqualificazione della Rho-Monza il consigliere provinciale del PD e Vicepresidente del Consiglio provinciale Ezio Casati chiede la convocazione urgente della Commissione provinciale Trasporti. L'esponente del Partito Democratico rompe così il silenzio che era seguito alla visita che i membri della commissione provinciale avevano fatto alle aree interessate dal tracciato della nuova autostrada urbana. Un silenzio che cominciava a prolungarsi e faceva nascere qualche perplessità tra i membri del Comitato cittadino che si attendono molto da questo confronto.
"Dal 25 maggio scorso, data in cui la Commissione Trasporti ha fatto un sopralluogo sui territori - dichiara il consigliere Casati - la Provincia non si è ancora espressa. Si vuole o no l'interramento della Rho-Monza, come chiesto dalle amministrazioni comunali, dai comitati e dai cittadini di Paderno Dugnano e Novate Milanese? Il PD in Provincia vuole il progetto d'interramento per salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini. Usciamo subito dall'immobilismo. Con questa convocazione d'urgenza il presidente della Commissione Trasporti Simone Gelli (della Lega Nord) è tenuto a convocarla entro dieci giorni".

Rho-Monza: il comitato chiama i padernesi alla battaglia legale

I padernesi si preparano a combattere i progetti di costruzione della Rho-Monza "a cielo aperto" anche sul piano legale. Nei giorni scorsi alcuni cittadini attivi nell'ambito del Comitato per l'interramento CCIRM hanno esplorato la possibilità di iniziare a muoversi sul piano legale, in base agli atti attualmente disponibili. Secondo gli avvocati interpellati, infatti, potrebbero esistere già da ora motivi sufficienti per impugnare gli atti, a partire dalla delibera di Giunta Provinciale del 20 aprile 2010. L'azione prevede, secondo le stime, un "costo" complessivo dell'ordine di 10.000 euro.
La Rho-Monza è un'emergenza di livello cittadino. Ci vogliono pertanto cittadini che propongano la causa e che la sostengano economicamente. Il problema non riguarda solo i condomini che avranno le corsie sul balcone: l'inquinamento, il degrado e le malattie colpiranno tutti i quartieri attraversati o interessati dal tracciato. E non solo quelli di Paderno Dugnano. Tutti possiamo, se lo vogliamo, fare la nostra parte: privati cittadini, imprenditori, associazioni. Non è pensabile che un'azione di questo tipo sia a carico di pochi volonterosi. C'è molta differenza se mille cittadini decidono di aderire rispetto al caso che se ne presentassero solo dieci. Per chiunque, qualche decina di euro sono una privazione ed un impegno differenti rispetto a centinaia di euro, inoltre è fondamentale che in un caso come questo, tutta la comunità padernese si rendesse partecipe sia della proposizione della causa che della suddivisione degli oneri. Anche perché l'iniziativa di massa farebbe una grandissima impressione positiva davanti a qualsiasi giudice.
Pertanto, per poter capire quante sono le persone già oggi disposte a proporre e sostenere economicamente una possibile azione legale sulla Rho-Monza, il Comitato si prepara a invitare gli interessati a dare la loro disponibilità alla battaglia. Uniti si vince e si può vincere.

PD, basta con la politica senza popolo

Tira una brutta aria sulla politica italiana. Martedì ero a Roma per lavoro e verso le due sono entrato in un ristorante dietro Montecitorio dove avevo appuntamento con un medico specializzato in cellule staminali. Nella saletta del primo piano il vecchio cameriere ci ha portato a un tavolo vicino al quale stavano pranzando due signori di cui uno era Walter Veltroni. Ho detto al cameriere: ci hai messo vicini al segretario, e lui ghignando: a quale? Ce ne sono due. Mi giro e nel tavolo a fianco stava mangiando Franceschini con altri amici. Ho fatto la mia intervista e intanto tenevo d’occhio i nostri i quali, finito di mangiare e parlare, se ne sono andati uno dopo l’altro senza degnarsi di uno sguardo, quasi fossero estranei e non i due primi segretari fondatori del PD. 
La crisi mette in ginocchio crudelmente tutti i partiti e la cosa riguarda sia destra che sinistra. La mancanza di idee nuove, basate su visioni credibili del futuro e nuovi programmi da proporre al Paese, produce solo un dibattito isterico sulle regole interne dei due soggetti finora sterili nati dalle rispettive fusioni a freddo. Confronto che diventa a volte un silenzio babelico, un afono rumore di fondo dal quale non emergono idee e argomenti, ma fastidiosi proclami e rivendicazioni astiose. Il recente assalto alla segreteria del PD attuato dagli ex democristiani che si riconoscono nell’accusa a Bersani di ridurre il partito a un “monocolore di sinistra perché non valorizza le loro idee” ne è la prova. Un assalto velleitario che come al solito alterna accuse infondate a minacce a vuoto, dove le famose “idee” degli ex Dc che si sentono orfani stando all’opposizione si riducono alla richiesta di “dire qualche sì” a Berlusconi per “tornare in gioco”. Dire sì su cosa: le intercettazioni, la giustizia, la manovra? Il tutto mentre il Paese affonda sempre più in una miseria spalmata su intere fasce sociali di ex ceto medio che la precarietà dei guadagni di professionisti e piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e artigiani, commercianti e tecnici, rende insostenibile per l’intero sistema.
Basta con le parole inutili, il dibattito a vuoto, il continuo girare intorno a se stessi, le manovre oscure. La gente chiede al centro sinistra delle scelte vere, che dicano con chiarezza con chi si sta, dove si va, per raggiungere cosa. Scelte che non possono essere ecumeniche. Basta con l’ambigua utopia di voler rappresentare tutti gli interessi in gioco: quelli perseguiti da Marchionne con il do ut des di Pomigliano, non sono quelli dei lavoratori Fiat, non sono quelli dei lavoratori italiani in genere, probabilmente non sono quelli del Paese. C'è molto di non detto in quell'ultimatum. Ad esempio perché la Fiat vuole investire 700 milioni a Pomigliano quando in Polonia ha uno stabilimento più produttivo e molto meno costoso dove la Panda viene già prodotta da anni con successo? Filantropia, nazionalismo, amore per la patria? Difficile crederci, un interesse c'è, ma non è visibile e la Fiom fa bene a puntare i piedi.
La politica, in questo caso il centro sinistra, non può stare a guardare, deve schierarsi e scendere in campo con una proposta alternativa se ce l’ha o stare coerentemente dalla parte dei soggetti più deboli per difenderne gli interessi violati dalla multinazionale torinese. Meglio perdere stando col popolo che perdere comunque senza il popolo.

mercoledì 16 giugno 2010

Acqua bene comune a quota 1.500 firme. La mobilitazione continua

Sono oltre 1.500 le firme già raccolte dal Comitato per l'acqua pubblica a Paderno Dugnano. Una mobilitazione che continua con iniziative, incontri informativi e naturalmente la raccolta di firme.
Domani sera – giovedì 17 giugno alle 21:00 presso l’Oratorio Parrocchiale di Palazzolo in via Mazzini
INCONTRO PUBBLICO su ACQUA BENE COMUNE
a favore della raccolta firme per il referendum abrogativo. Intervengono:
Davide GREGHI, laureato in Geografia Umana
Cristina SOSSAN, del Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'Acqua
La raccolta firme inoltre prosegue questo fine settimana e ai mercati:
SABATO 19 giugno: Tavolo davanti alla sede della CGIL, Via IV Novembre (passaggio a livello di Via Roma) dalle ore 15 alle 18,30. Bottega di Altromercato, via Gramsci 45 (cortiletto interno) dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18
DOMENICA 20 giugno, Tavolo al Centro Sportivo Comunale di Via Serra, lato della piscina, dalle 15 alle 18,30
MARTEDI' 22 giugno, mercato di Dugnano lato Via Oslavia, dalle 8 alle 12

VENERDI' 25 giugno, mercato di Palazzolo Milanese, lato Via Bolivia, dalle 8 alle 12

Aperitivo multietnico al Centro di aggregazione Contromano

Ricevo da Ivana Fumagalli questa cronaca della festa multietnica che si è tenuta al CAG nei giorni scorsi.
Il 5 giugno 2010, presso il Centro di Aggregazione Giovanile Contromano, in via La Malfa 5, si è tenuto l’ormai consolidato appuntamento con l’APERITIVO MULTIETNICO, evento organizzato e fortemente sentito dalle scuole di Paderno Dugnano in rete con l’Amministrazione Comunale, con la collaborazione dell’ equipe del Centro.
All’iniziativa erano presenti famiglie di varie provenienze linguistiche e culturali, desiderose di far assaggiare le proprie specialità: cus-cus, torte salate, spiedini di pollo, pane arabo, tabulè, e tanto altro ancora,il tutto accompagnato dal tradizionale the alla menta, specialità delle famiglie marocchine.
E’ proprio questo l’obiettivo che la Rete intercultura promuove sin dalla sua nascita, avvenuta quattro anni fa: integrare i ragazzi di diverse etnie e le loro famiglie attraverso la scuola, creando occasioni di incontro, valorizzando le realtà presenti sul territorio. La passata edizione dell’aperitivo ha avuto come scenario non solo l’accogliente giardino del Cag, ma anche la biblioteca Tilane. Oltre ai genitori, un ruolo importante è stato ricoperto da ragazze e ragazzi. Iva Evtimova ha realizzato, con la collaborazione dell’equipe del Centro, il volantino e le locandine divulgative, Alice Boffa il coloratissimo logo della Rete, Emma, Gabriela, Giorgia, Nicole, Samira e Sonia hanno sminuzzato, impastato e infornato tanti manicaretti: frutto di una collaborazione che abolisce ogni barriera, l’aperitivo ha lo scopo di trovare attraverso il cibo nuovi punti d’incontro.
“La nostra priorità”, sostiene Mario D’Alesio dirigente del I Circolo Didattico, scuola polo della Rete, “è l’organizzazione di laboratori linguistici per l’insegnamento o il potenziamento della lingua italiana; ma è importante, anche fuori dalla scuola, creare le condizioni che permettano a tutti di inserirsi in armonia”.
Progetti per il futuro? “Dalla prossima edizione”, propone Anna De Santis, scuola secondaria di primo grado Gramsci-Don Minzoni, vogliamo arricchire l’iniziativa anche di altri valori, di momenti culturali, magari inserendo la musica”.

Alparone: "la città aveva bisogno di idee". Ma chi le ha viste?

E' sempre istruttivo leggere la stampa cittadina quando dedica ad Alparone delle interviste in ginocchio o gli regala "editoriali" fin troppo compiacenti con i quali si sbrodola senza ritegno. In un recente articolo uscito tre giorni su un settimanale locale, quasi in risposta ad un bilancio oggettivo, perché basato sugli atti amministrativi licenziati dal Comune, che su questo forum avevo tracciato dell'attività della giunta di destra padernese, il sindaco ha cercato di contrapporre il suo di bilancio, ma è riuscito solo a confermare quanto avevo già scritto: non ha fatto niente o quasi. Prova ne sia che ha impegnato, ancora una volta, metà dello spazio che gli era stato graziosamente messo a disposizione per insultare e calunniare la giunta precedente, responsabile di "disastri e sperperi" che a suo dire gli hanno impedito di realizzare le sue famose "idee". Di cui nemmeno lui si ricorda, evidentemente, perché nell'intervista non vi ha fatto alcun cenno nonostante il titolo del servizio le citi espressamente.
Alparone ammette di essersi occupato (e abbiamo visto in che modo) quasi solo di Rho-Monza e inceneritore, due vicende di cui incolpa la precedente giunta di centro sinistra, ricominciando a dire le solite mezze bugie smentite come sempre dagli atti ufficiali. Il suo contributo alla "discontinuità"? Lo sportello Afol ospitato alla Tilane, i soldi in più reperiti per la manutenzione delle scuole (che non abbiamo ancora visto), il Bilancio di previsione 2010 che non realizza nessuna nuova opera, nemmeno la sistemazione di via Toti. Ha la faccia tosta infine di farsi bello con la ristrutturazione di Corte Stiria che è un progetto deciso e finanziato anni addietro dalla precedente giunta. Insomma in 12 mesi di governo non ha fatto altro che insultare l'opposizione. Un bel bilancio politico-amministrativo, non c'è che dire. Era di queste "idee" che la città aveva bisogno.

Rho-Monza: sensibilizzato anche il Parlamento di Strasburgo

Ferruccio Porati, portavoce del Comitato Ciottadino Interramento della Rho-Monza mi ha inviato ieri questa lettera che ci informa del buon esito della missione europea con la quale il Comitato è riuscito a sensibilizzare l'Unione Europea. 

Sono rientrati in serata i ragazzi padernesi della scuola Allende-Croci che hanno vinto un premio letterario indetto dalla UE. La vittoria in questo concorso internazionale è motivo di grande orgoglio per la nostra comunità. All'interno di questa occasione di incontro con le massime autorità europee, i cittadini padernesi hanno trovato il modo di far giungere anche a Strasburgo il messaggio di sensibilizzazione del problema Rho-Monza tramite il censimento dei minori già consegnato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alle commissioni di Bruxelles e ad altre istituzioni nazionali ed internazionali. A breve mostreremo anche le foto della maglietta dell'interramento indossata da una modella d'eccezione, l'onorevole Patrizia Toia (Partito Democratico), che ha accolto i ragazzi ed i docenti padernesi a Strasburgo.
Ora completeremo la campagna di sensibilizzazione interessando il Consiglio d'Europa, che si riunirà il prossimo lunedì 21 giugno. Ricordiamo a tutti che il Consiglio d'Europa si occupa di diritti umani, proprio quelli che sono "calpestati" dal progetto Rho-Monza, qui a Paderno Dugnano. Ringrazio di cuore chi ha reso possibile giungere fino a Strasburgo, sin nel cuore dell'Europa, a far conoscere ad una platea ancora più vasta che cosa si vuol fare in casa nostra, sulla pelle degli inermi.

lunedì 14 giugno 2010

"Paderno ladrona", l'opposizione anonima batte un colpo

L'estate è alle porte e il caldo fa salire anche la temperatura politica cittadina. Oggi un segnale significativo di questo nuovo clima che alla vigilia delle vacanze comincia a farsi senitre è il volantino che qualcuno ha attacchinato in giro per Paderno Dugnano. E' un messaggio chiaro di malcontento espresso con un volantino anonimo da un cittadino ignoto.Un messaggio puntuale perché mette in comunicazione i tagli ai servizi che la manovra del governo impone ai cittadini e i costi della politica che continuano a crescere e ad autoalimentarsi. Una denuncia del disagio provato da molti padernesi per questo stile di governo, anonima ma non per questo priva di fondamento. Una spia del disagio che non necessariamente proviene dalle sponde dell'opposizione alla giunta Alparone, ma che cova anche dentro la sua maggioranza come altri segnali hanno già fatto emergere. A proposito di Lega pare che il rientro delle dimissioni della signora Colpani, presidente del quartiere Paderno, sia stato favorito dalla promessa di nominarla segetaria cittadina del Carroccio. In sostituzione della signorina Caldan, cioè uno dei due neoassessori di cui parla il volantino. La lunga estate italiana, stagione di avventure e brividi caldi, è cominciata anche a Paderno. Forse l'opposizione ufficiale alla giunta dovrebbe finalmente svegliarsi e prepararsi a far fronte ad ogni evenienza.

Volontariato: ascoltare per non rispondere

La giunta di Paderno Dugnano ha organizzato nel fine settimana un incontro istituzionale con il terzo settore, cioè associazionismo, volontariato, cooperazione sociale. Con questa iniziativa l’amministrazione intendeva proporre “dall’alto”, secondo il nuovo stile inaugurato da Alparone, “uno spazio di riflessione sul ruolo del terzo settore, un momento di ascolto reciproco con l’intento di costruire un contratto di collaborazione e raccogliere indicazioni utili a definire insieme un luogo di partecipazione idoneo alle caratteristiche del nostro territorio”. Frase vuota dietro la quale c’è il debole tentativo della giunta di destra, che come suo primo atto l'anno scorso aveva cancellato la Consulta del Volontariato (troppo politicizzata), di riprendere a modo suo il rapporto bruscamente interrotto con questa importante realtà.
All’incontro che si è tenuto nell’auditorium Tilane hanno partecipato una cinquantina di associazioni sulle circa 140 esistenti in città, comprese le numerose società sportive e culturali. Il risultato è stato per molti dei presenti piuttosto deludente. L’amministrazione, infatti, non si è presentata con una proposta; nel manifesto dell’incontro si parlava ancora una volta di “ascolto”, quasi che il Comune (e il neoassessore nominato proprio per questo) non sapesse nulla di questo mondo e intendesse “riscoprirlo” andando a chiedere alle associazioni che cosa potevano offrire, guardandosi bene dal rispondere a quello che queste chiedono da tempo.
Il Terzo settore, come è noto, ha bisogno di un organismo di coordinamento delle iniziative e chiede l’apertura di uno sportello per la diffusione di informazioni sui bandi e le opportunità esistenti, uno strumento che consente di entrare in comunicazione con i potenziali finanziatori dei loro progetti (Fondazioni, istituzioni nazionali ed europee, ecc). Richieste alle quali però il Comune non ha risposto.  Per quanto riguarda poi la possibilità di ottenere il finanziamento dei progetti di solidarietà internazionale che le associazioni hanno in corso la risposta della giunta è stata quasi offensiva: “Se ci sarà un avanzo attivo dei conti di Ages, verrà destinato a questo scopo” ha in pratica detto l’amministrazione, facendo arrabbiare molti dei presenti i quali si sono sentiti presi in giro da una giunta che ha aumentato sei mesi fa le tariffe dei servizi forniti da Ages perché l’azienda era in passivo. Di concreto, la destra di governo è andata ad offrire alle associazioni padernesi solo la possibilità di organizzare insieme due feste entro l’anno, una dedicata alla “Famiglia” e una al “Volontariato”. Un approccio, come si vede, molto coerente con la inconsistente politica alparoniana che non risponde alle necessità del Terzo settore e non sostiene la sua azione a favore dei cittadini: pane niente, solo circo.

domenica 13 giugno 2010

Istituto Gadda: due giorni di sciopero durante gli scrutini contro il governo

Ricevo questa lettera aperta dei lavoratori (insegnanti e ATA) dell'Istituto Gadda di Paderno Dugnano rivolta ai genitori e agli studenti. I lavoratori della scuola hanno deciso di scioperare durante gli scrutini nei giorni 14 e 15 giugno per le seguenti ragioni. "Ci vediamo costretti ad un'iniziativa di lotta che procurerà disagi alle famiglie, ai nostri ragazzi e a noi stessi, ma sentiamo la necessità di superare l’omertoso silenzio che nasconde l’opera sistematica di smantellamento della scuola pubblica statale e dei nostri diritti di lavoratori - essi scrivono -. La cosiddetta Riforma Gelmini è stata dettata dai tagli richiesti dal ministro Tremonti; a queste decine di migliaia di tagli all’occupazione si aggiunge ora un taglio delle retribuzioni nei prossimi tre anni e un blocco della carriera che avrà sostanziali conseguenze a livello di TFR e pensionistico. La manovra Tremonti colpisce i dipendenti pubblici, nonostante il ministro Brunetta abbia dichiarato che i conti per quanto riguarda il settore sono sotto controllo, per ragioni ideologiche e per la facilità del reperimento delle risorse. In un Paese dove i tassi di evasione fiscale sono parossistici e i cittadini che versano le tasse sono costretti a pagare case, benefit legali e illegali ai politici attraverso un sistema di tangenti capillare, i sacrifici richiesti alle categorie più deboli (disoccupati, precari, lavoratori dipendenti, pensionati) sono immorali e intollerabili". Segue il testo della lettera.

sabato 12 giugno 2010

Seveso: questo fiume é da adottare

Gironzolando su Facebook ho scoperto che esiste un gruppo di “Seveso Lovers” che è visibile qui. Il Gruppo che si descrive così: “chi di voi non ha mai bevuto un sorso d'acqua pura, fresca e cristallina del fiume Seveso? Riprendiamoci questo fiume!!” è animato da una sparuta pattuglia di iscritti, che nei commenti sembrano sinceramente interessati a impegnarsi per la rinascita di questo fiume, da decenni ridotto a uno scarico di veleni a cielo aperto.
Quanti sono i padernesi che lo conoscono, che sanno almeno dove nasce e dove finisce il suo corso? Probabilmente pochissimi anche se sono migliaia quelli che vivono vicinissimi al fiume e lo vedono (e lo annusano) cambiare colore tutti giorni. Eppure il Seveso è un fiume importante per la Brianza, il Nord Milano e la stessa metropoli lombarda che da millenni ormai lo utilizza per liberarsi dei suoi scarichi.
Il fiume nasce a Cavallasca sul Monte Sasso, in provincia di Como, a quota 490 metri, vicino al confine con la Svizzera (nella foto a sinistra, a destra al ponte di Dugnano). Ha una lunghezza di 55 chilometri circa e scorre coperto per un breve tratto. Giunto a Milano, riceve il torrente Molia ed in seguito congiunge gran parte delle sue acque a quelle del Naviglio Martesana a formare il Cavo Redefossi. Qui termina il Seveso a partire dal 1910. Prima di allora il fiume costeggiava Milano e poi si gettava nel Lambro a Melegnano. Ma già anticamente i romani avevano deviato parte delle sue acque per alimentare la roggia Vettabbia che attraversava il centro passando da Piazza Vetra e raccoglieva gli scarichi della città portandoli fuori e ricollegandosi al vecchio corso naturale. A causa del colore delle sue acque è anche chiamato il fiume nero. Questo perché,soprattutto dalla parte centrale in poi, cioè dopo il depuratore di Carimate, il Seveso è "usato" come un condotto fognario dalle industrie della zona. Fortunatamente però in alcuni paesi è iniziato un lavoro di depurazione delle acque e di pulizia del letto del fiume. Anche Paderno ha sistemato l’anno scorso le sue sponde, ma per il Seveso bisogna fare molto di più. Propongo che i cittadini dei comuni rivieraschi, a partire dai padernesi, lo adottino per difenderlo e comincino a fare pressioni fino a quando i governanti dei 22 comuni che il suo corso attraversa fino a Milano, non si impegnino a restituirgli la dignità di fiume che oggi gli è negata.

Enrico Berlinguer, un comunista italiano

Cosa penserebbe Enrico Berlinguer della parola "democratico", cioè della ragione sociale del nuovo partito che faticosamente sta cercando di nascere dalle due radici antiche della politica nazionale, quella cattolica e quella socialista? Secondo Pierluigi Bersani che oggi, a 26 anni dalla sua scomparsa ne ha ricordato la figura: "avrebbe detto 'avete scelto questa parola non perché è la parola che disturba meno ma perché pensate che ci vuole una vera democrazia, che ci vuole più democrazia, quindi avete un progetto per la democrazia e pensate che debba avere dentro forti contenuti sociali di uguaglianza ed equità'. Ci direbbe che è una parola impegnativa, ci inviterebbe a non prendere troppo alla leggera questo nome, è una parola che ci investe di responsabilità".

Berlinguer, secondo Bersani, "ha raffigurato l'idealità e l'etica della politica". Il numero uno del Pd ricorda quando l'allora segretario del Pci rispose a una domanda su qual era la cosa di cui andasse più orgoglioso: 'Di essere sempre stato fedele agli ideali della mia gioventù'. E' una frase che penetrò perché la diceva un uomo sincero, coerente, con un etica e un rigore micidiale in un epoca in cui non è che non ci fossero attacchi, calunnie, anche nei suoi confronti, ma scivolavano come acqua sul marmo perché il suo messaggio etico era forte e penetrante. Idealità ed etica fanno assieme la dignità della politica. Pensare a Berlinguer come il campione della dignità politica è il modo più giusto di raffigurarlo".
Enrico Berlinguer, ha concluso il leader del PD, "era un comunista italiano e questo significava giustizia sociale, equità. Non credo che nessuno potesse definirsi comunista senza avere un concetto di uguaglianza. Comunista significava anche avere una funzione nazionale cioè l'idea che dovevi mettere la tua forza a disposizione dei grandi obiettivi del paese. E poi nell'essere comunista c'era anche l'orgoglio di certa etica comunista, di certa severità, moralità, rigore". Egli ha detto:  "Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri, gli emarginati, gli svantaggiati vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino alla cosa pubblica debba essere assicurata".
Ecco a chi mi chiede oggi e mi chiederà domani: "Qual è il programma, qual è l'identità del Partito Democratico" io rispondo e risponderò sempre così. Perché questa è la mia identità, questo è il mio programma politico.

giovedì 10 giugno 2010

Chiedo asilo... a Cormano

Un'amica mi scrive oggi questa lettera che ci informa del fatto che mentre a Paderno Dugnano si taglia a tutto spiano in una città vicina l'amministrazione pubblica si sta dando da fare per aiutare i cittadini oppressi dalla crisi. E' il caso di chiedere asilo?
Carissimo, leggo oggi sul periodico comunale Cormano Partecipa, che "LO SCONTO MESE PER I CITTADINI CONTINUA"....ovvero l'iniziativa anticrisi presa dal Comune gestito da Cornelli, dà la possibilità a chi usufruisce di mezzi di trasporto quali treno, tram, autobus, compresi sia i treni regionali (Le Nord) ed FS di avere un rimborso sugli abbonamenti mensili del 25% dal 01.01.2010 al 31.12.2010. Così chi per recarsi a scuola, al lavoro, all'università non utilizza l'auto fà pervenire la propria domanda su apposito modulo all'uff.URP ed il Comune provvederà a rimborsare mensilmente gli utenti con bonifico su c/c bancario. Finora sono arrivate 1.510 domande ed erogati 17.772,85 euro (anche da noi è così? non mi pare). Inoltre sono al termine i lavori di via Po con rifacimento di pavimentazione, parcheggi e pista ciclabile. Per concludere l'amministrazione guidata dal Centro sinistra ha inaugurato una grande piscina con tre vasche, una palestra, una zona relax, bar ,solarium estivo e divertenti scivoli colorati per gettarsi dolcemente in acqua. In arrivo anche una nuova e moderna biblioteca che con la collaborazione del Teatro del Buratto e la musica di Villa Lobos proporrà coinvolgenti animazioni sonore e laboratori creativi per ragazzi.. Mentre l'Ufficio tributi dà una mano ai cittadini con "OK CARTE A POSTO" a sistemare i documenti degli immobili, con i dati in possesso di altri enti quali il catasto onde evitare inesattezze...Insomma mi domando se è il caso di chiedere asilo a questo comune che non si risparmia , crea , lavora con iniziative che coinvolgono coloro che vi abitano...i miei possiedono un monolocale.....quasi quasi.....

Falsi invalidi? E' più facile tagliare le pensioni a quelli veri

“Il governo Berlusconi non colpisce i falsi invalidi, ma colpisce chi lo è davvero". Lo denuncia la senatrice del PD Emanuela Baio, a commento della manovra sulla riduzione della spesa in materia di invalidità e della mancata audizione in commissione bilancio della Federazione Italiana Superamento Handicap che aveva chiesto di essere ascoltata, ma gli è stato negato. "Racimolare denaro alzando la percentuale di invalidità all'85% per ottenere l'assegno mensile di invalidità civile di 257 euro, è una crudeltà sociale disarmante. A rischio di esclusione sono per esempio i focomelici o gli affetti da sindrome di down, i sordomuti o chi è affetto da coronopatia acuta. Parliamo di invalidità evidenti e palesi, ma che in molti casi non rientrano nella nuova quota fissata all’85%".
Certo non si colpiscono i disabili più gravi, ma sicuramente quelli che attualmente hanno meno tutele, meno garanzie. Persone con un reddito personale basso. Il Governo con questo crudele mezzo prevede di recuperare 10 milioni di euro nel 2011 e 30 nel 2012: pochi per le ormai vuote tasche dello Stato, ma essenziali per tutti coloro che dall' 1 giugno 2010 hanno presentato la domanda di invalidità e non la otterranno pur essendo disabili veri. Dieci punti percentuali in più che possono escludere circa 40 patologie, pari a più di 10 mila persone con problemi di salute gravi e che con i pochi soldi che ricevono, non fanno certo spese folli, ma cercano di sopravvivere.
Obiettivo di civiltà è rintracciare i falsi invalidi e i falsi attestatori; alzando la percentuale come fa il Governo non si ottiene questo, ma si danneggiano solo gli invalidi veri. E' bene si sappia che dietro ai falsi invalidi ci sono altrettante false attestazioni di commissioni e di medici compiacenti. Creando un efficace e corretto sistema di informatizzazione si può conoscere chi gode di uno o più benefici, come l'assegno di invalidità, l'accompagnamento e le agevolazioni per l'acquisto dell'auto, sono elementi di conoscenza indispensabili per poter distinguere e quindi colpire il falso dal vero. Altrettanto importante sarebbe una drastica riduzione delle commissioni di valutazione. Operazione che determinerebbe non solo risparmio, ma finalmente scioglierebbe le intricatissime maglie in cui si annidano le false attestazioni.

Inceneritore al Villaggio: tutto rimandato a settembre

La società Paderno Energia, titolare della proposta di installare un inceneritore per “rifiuti speciali e ospedalieri” al Villaggio Ambrosiano avrebbe chiesto una proroga di tre mesi per la presentazione delle integrazioni richieste dalla Conferenza dei Servizi. Stando così le cose la decisione in merito alla richiesta viene spostata a dopo il 9 settembre, cosa da molti già prevista. La ragione di questo rinvio può avere le seguenti motivazioni: 1) l’azienda non è riuscita nei tre mesi di proroga a produrre le valutazioni mancanti in merito a infrastrutture previste per Expo (Rho-Monza), impatto sulle abitazioni e i quartieri delle città confinanti, possibilità di incidente rilevante, viabilità di accesso al sito, rete ecologica regionale, emissioni inquinanti, impatto su acque e sottosuolo; 2) l’azienda non è sicura di poter ottenere in questo momento l’assenso dalla Conferenza dei servizi e prende tempo nella speranza di avere migliori chance dopo l’estate, anche perché tre mesi fa i tecnici della Provincia avevano sottolineato un aspetto fondamentale che pesa molto sulla vicenda: la questione della bonifica del terreno che è pregiudiziale al rilascio dell’autorizzazione. Senza bonifica niente assenso alla costruzione del nuovo impianto. E la bonifica costa molti soldi che probabilmente Paderno Energia non è disposta a mettere sul tavolo.  

martedì 8 giugno 2010

Non è un giornale, ma potrebbe diventarlo

Il corso di giornalismo che sto tenendo a Paderno Dugnano ha concluso il primo ciclo di sei incontri. I sette partecipanti, quasi tutti giovani studenti padernesi, affrontano ora il secondo ciclo di esercitazioni che ha come scopo la progettazione e realizzazione di un periodico. La sfida che vogliamo affrontare è dimostrare che è possibile partire dalla nostra realtà cittadina per raccontare quello che sta accadendo nel Nord Milano, l'area più economicamente, socialmente e tecnologicamente sviluppata dal Paese. La prima riunione di redazione che si è svolta venerdì scorso ha prodotto come risultato la definizione da parte dei giovani redattori di quelli che saranno gli argomenti principali sui quali iniziare a fare cronaca, commento, inchiesta. I temi individuati sono: ambiente, economia e lavoro, società, cultura. In particolare sono emersi alcuni interessanti “titoli” sui quali i redattori inizieranno a lavorare: Paderno Dugnano, città dei parchi.. sconosciuti; deindustrializzazione, come cambia l’economia locale; giovani e politica, una nuova generazione alla prova; tradizioni cittadine, chi le ha viste? Sono orgoglioso di poter dire che in queste scelte, a mio avviso molto interessanti, il mio ruolo è stato solo aiutare i giovani a mettere a fuoco gli argomenti e dare indicazioni su come procedere. Sono curioso di vedere i primi concreti risultati. Un'altra scelta sul tappeto è quella della testata del periodico. Non sarà facile individuarne una all’altezza delle ambizioni. Le prime proposte, sono state: Schegge, Polaroid, Sguardi, Post-it, Agenda, Memo. Ci sarà da lavorare (a sinistra la copertina della rivista mensile "Immagine fotografica" da me fondata nel 1973).

Politica padernese, bilancio deludente

Marco Alparone un anno dopo ha niente o quasi da sbandierare. Basta scorrere la lista delle ordinanze prodotte dalla sua amministrazione negli ultimi 12 mesi per rendersene conto. L’opposizione gli rinfaccia di non sapere o non riuscire a governare. Non arriva a dargli del fannullone, ma poco ci manca e per lui negare che sia così è difficile dal momento che, dati alla mano la giunta di destra ha finora combinato davvero molto poco.  Nei 12 mesi passati le uniche delibere che vanno oltre l’ordinaria amministrazione e gli atti dovuti sono: divieto di vendere alcool ai minorenni, adesione al piano casa, taglio dei progetti di solidarietà internazionale, revisione criteri di determina dei prezzi delle aree fabbricabili ai fini Ici, revisione confini dei quartieri, riprese tv in aula consiliare, sostituzione commissione Edilizia con quella del Paesaggio, nuovo regolamento delle sponsorizzazioni, adesione al progetto di metro tramvia Milano-Desio, nomina di due nuovi assessori, eliminazione del difensore civico. Oltre, naturalmente, l'aumento delle mense scolastiche e dei costi di altri servizi. Una pena, insomma, un nulla coperto a livello politico dal clima artificiale di conflitto con la precedente giunta Massetti che il sindaco provvede ad attizzare in Consiglio comunale ogni volta che ne ha occasione. Una contrapposizione ideologica e di facciata che vanifica di fatto il contenuto degli unici due atti significativi che il Consiglio comunale ha recentemente votato all’unanimità: l'opposizione ai progetti di inceneritore al Villaggio Ambrosiano e di ampliamento a cielo aperto della Rho-Monza.
Dal canto suo l’opposizione in consiglio comunale e fuori non sembra sapere e volere approfittare del niente combinato dalla destra, incalzandola con proposte e progetti alternativi. D’accordo che i ruoli sono diversi: alla maggioranza di destra spetta governare, alla minoranza di centro sinistra controllare e opporsi, ma qui siamo a mio avviso di fronte ad un immobilismo simmetrico. Gli unici ordini del giorno proposti in un anno dalla minoranza sono stati davvero poca cosa. Questi i temi: pedaggi autostradali, acqua pubblica, crisi occupazionali (Lares e MP), qualità della scuola pubblica. Anche in questo caso mi sembra ci sia ben poco da sbandierare.
Che dire? E’ in arrivo l’estate e i primi caldi ammosciano l’aria già poco frizzante della politica padernese. Forse è il caso che nei prossimi tre mesi tutti quanti i protagonisti della vita pubblica locale si diano una mossa. I cittadini, i lavoratori, le famiglie, hanno grossi problemi da affrontare e temo che l’autunno non porterà a grandi raccolti. Se non succede qualcosa di peggio nel frattempo (e speriamo sia così) a settembre dopo le vacanze la gente nella migliore delle ipotesi si ritroverà qui ancora più povera, ancora più disoccupata, ancora più timorosa del futuro, e con le tasche vuote. Ci vuol poco a immaginare che non sarà un bel periodo. Galleggiare su questa fangosa palude di preoccupazioni e paure non è una politica accettabile.

lunedì 7 giugno 2010

Il "Piano casa" è un flop. La Provincia ci riprova. Anche Paderno

Realizzare tra Milano e i Comuni del territorio almeno 5mila nuovi alloggi di edilizia sociale nei prossimi 4-5 anni. Questo l’obiettivo del Piano casa che la Provincia di Milano ha presentato oggi agli amministratori dei 51 Comuni del milanese. “Il Piano casa finora non è decollato" ha ammesso Podestà che ha annunciato l'iniziativa "per dare risposta alla domanda abitativa del territorio e far ripartire l’economia".La Provincia intende proporre ai Comuni protocolli finalizzati a varare i progetti che potranno declinarsi in vario modo: edilizia convenzionata, in vendita, in affitto o in affitto con riscatto. I Comuni, da parte loro, dovranno indicare nei loro PGT le modalità di reperimento delle aree e degli edifici a prezzi convenzionati. In 15 città sono già state definite le aree di proprietà pubblica da destinare all’housing sociale per un totale di circa 150mila mq. A Milano le superfici di proprietà provinciale o di aziende private controllate dalla Provincia, quali Serravalle Spa, da utilizzare per questi progetti sono di circa 450mila mq.
Al convegno era presente anche l'amministrazione padernese rappresentata dalla signora Rossetti che si è limitata a illustrare la possibilità di utilizzare l'area di via 2 giugno che attualmente è il campo di calcio libero di fianco alle case Aler che si potrebbe sacrificare a favore di Edilizia Residenziale Pubblica. Una vecchia "fissa" della signora che ha accennato anche a un'area non ben definita, da sviluppare in collaborazione con Senago di cui la nostra dirigente è casualmente sindaco.  I bene informati dicono che quest'ultimo affair non può che essere il ventilato progetto (tentato più volte e più volte respinto) di sistemare le aree standard non pagate in Senago (dove ci sono le scuole) con l'edificabilità di aree oggi agricole in Cassina Amata. Con la scusa delle case popolari...

Cassina Amata, scuola multiculturale

L'integrazione sociale e culturale è un impegno vissuto concretamente dai genitori e degli insegnanti della scuola primaria di Paderno Dugnano. Lo abbiamo visto alla Scuola Manzoni di Cassina Amata dove si è svolta la festa di chiusura dell'anno scolastico che aveva come titolo: "Girotondo intorno al mondo". Oltre a vari laboratori creativi (maschere, pitture, tatuaggi ecc..), giochi, staffette, lotterie e stand di ristoro dove si potevano gustare ottime torte verso sera si è dato vita ad un'enorme pic-nic a base di kebab, riso alla cantonese e altri piatti etnici. Alle 21,00 un gruppo di ragazze della scuola media Gramsci ha animato la serata con danze popolari pakistane. Un grande momento dedicato all'integrazione voluto e gestito dal Comitato genitori guidato dalla presidente Giovanna Oriani.

domenica 6 giugno 2010

Inceneritore: Paderno Energia ha tre giorni per depositare i documenti

Entro il 9 giugno secondo quanto stabilito dall’ultima Conferenza dei Servizi che si è tenuta in Provincia tre mesi fa per discutere la domanda di costruzione di un inceneritore al Villaggio Ambrosiano presentata da Paderno Energie, l’azienda dovrebbe depositare la documentazione integrativa richiesta per ottenere l’assenso al suo progetto. Finora, stando alle informazioni raccolte a Palazzo Isimbardi, non l’ha ancora fatto e mancano solo 3 giorni alla scadenza. Se l’azienda dovesse farlo entro mercoledì la Conferenza molto probabilmente aggiornerebbe la sua decisione a settembre dopo aver esaminato le carte. In caso contrario la vicenda potrebbe considerarsi conclusa. I prossimi giorni saranno dunque decisivi anche per sapere quando verrà convocata dal sindaco di Paderno Dugnano l’assemblea cittadina richiesta dal Comitato No.I nei mesi scorsi. Incontro che il sindaco aveva promesso di organizzare subito dopo il 9 giugno, dopo l’esito della Conferenza dei servizi. Il pallino è dunque nelle mani della Paderno Energia; che gioco si giocherà d’ora in avanti sul fronte dell’inceneritore lo deciderà, infatti, l’azienda che vuol costruire il forno presentando o meno la documentazione richiesta. Da qui a mercoledì.

Paderno presenta a Milano il suo piano di edilizia sociale

La Provincia di Milano presenta il suo Piano Casa.  Domani, Podestà e l'assessore dell’Ente alla Pianificazione del territorio, al Piano casa e all’Housing sociale, Fabio Altitonante, lo illustreranno in un convegno che si svolgerà in via Macedonio Melloni 3 nel corso del quale verranno illustrate le strategie adottate dall’Ente per rispondere alla domanda di alloggi espressa dai cittadini del Milanese. Parteciperanno al convegno i rappresentanti di 51 Comuni della Provincia, 15 dei quali illustreranno le aree già individuate per essere destinate all’housing sociale. Tra questi ci sarà anche Paderno Dugnano e sarà interessante ascoltare di quali aree si tratta e che progetti ha l'amministrazione al riguardo (nella foto una casa comunale costruita a Incirano dalla giunta Massetti).  
Per le aree dell’housing sociale già individuate e per quelle da ricercare, la Provincia pone pochi precisi principi: devono essere a costo zero, rifornite di adeguate infrastrutture e trovarsi in realtà con forti domande abitative. In queste situazioni, la Provincia intende proporre ai Comuni protocolli finalizzati a varare i progetti di edilizia sociale. Essi potranno declinarsi in vario modo: edilizia convenzionata, in vendita, in affitto o in affitto con riscatto. I Comuni, da parte loro, dovranno indicare nei Piani di governo del territorio le modalità di reperimento delle aree e degli edifici a prezzi convenzionati. Ampio spazio nel convegno di domani sarà dedicato agli strumenti finanziari. Per la Provincia occorre fare riferimento in primo luogo alla Cassa depositi e prestiti, alla banche e alle fondazioni. Per quanto concerne i partner con i quali costruire gli insediamenti, sono da privilegiare Aler, Assimpredil e le cooperative.

sabato 5 giugno 2010

Gli italiani e le gioie della casa in condominio

Sono felice di non aver mai posseduto un appartamento in condominio e dunque di non dovermi sollazzare con le gioie che questa condizione assicura. Nei condomini la litigiosità è molto alta. Nel 2007, ultimo dato statistico disponibile, i procedimenti civili frutto di liti condominiali che sono arrivati in giudizio sono stati 184.215 ma solo il 20% di queste cause riguardano reali controversie condominiali: tutte le altre si concludono o in fase stragiudiziale, con scambio di lettere tra avvocati o in assemblea condominiale. Il 65% delle controversie che arrivano davanti al giudice riguarda il pagamento delle quote condominiali, ed è in continuo aumento (+ 8,2%). Insomma gli italiani sono sempre più coinvolti in conflitti che nascono spesso dalla più totale mancanza di buon senso accompagnata dalla non volontà di andare d’accordo e da ostilità ideologica preconcetta verso il prossimo più vicino. Un esempio illuminante ce l’ho davanti agli occhi ogni volta che mi affaccio dal balcone e guardo il vasto prato di circa 1.400 mq che si estende alle spalle delle tre palazzine del complesso residenziale in cui abito di cui il prato è una proprietà comune. Ogni palazzina è un condominio diverso, amministrato da un diverso amministratore. Il verde prato circondato da una quindicina di alberi ad alto fusto sarebbe un bellissimo prato su cui i bambini potrebbero giocare e dove sarebbe bello andare a prendere il sole. Inutile dire che gli unici bambini che ci giocano ogni tanto sono i miei e di adulti che ci vanno a riposare o ad abbronzarsi non ne ho mai visti.
Il prato infatti non è considerato uno spazio da usare e godere, ma solo un costo. La sua manutenzione è affidata dai tre amministratori a tre ditte diverse che vengono a tagliare l’erba in date diverse, anche molto distanti una dall’altra. Il risultato è che il prato è sempre diviso in strisce. A sinistra una striscia di circa 300 mq è stata appena rasata, a fianco un’altra striscia di circa 100 mq ha l’erba alta una decina ci centimetri, al centro un’area più vasta di circa 800 metri quadri ha l’erba alta 5 centimetri, mentre alla sua destra c’è una striscia di 200 metri circa rimasta incolta, infestata da erbacce spinose altre anche un metro e cosparsa di sassi, perché è stata sconvolta quest’inverno dalla costruzione al bordo di un sentiero lastricato largo un metro e mai più sistemata. La domanda che una persona normale si fa è perché la manutenzione del prato non viene fatta da una sola ditta che i tre condomini incaricano e pagano proquota? Mistero spiegabile solo dall’ostilità e dal conflitto che separa le tre amministrazioni che preferiscono evidentemente fare così dal momento che il prato non interessa a nessuno. Che bello vivere in Italia.