lunedì 21 giugno 2010

Scuola: a Incirano e Calderara, "pagelle mute" per protesta. Ma è una buona idea?

Gli insegnanti delle scuole di Incirano e Calderara hanno deciso in occasione della consegna delle pagelle di manifestare il proprio dissenso e protestare contro le decisioni del ministero dell'Istruzione. Oggi, infatti, i maestri e le maestre del terzo Circolo Didattico hanno comunicato che il giorno 22 giugno dalle ore 17 alle ore 19 nei due plessi dei rispettivi quartieri, per protestare contro i tagli alla scuola pubblica, distribuiranno le schede nel cortile delle scuole attuando come forma di protesta la consegna silenziosa, cioè senza comunicazione verbale ai genitori dell'andamento didattico, ma informandoli invece sui tagli alla scuola e al personale.

Personalmente, pur condividendo assolutamente le ragioni e sostenendo gli insegnanti nella loro lotta, non sono d'accordo con questa forma di protesta. Non comunicare a voce ai genitori (ovviamente ansiosi di sapere) come si sono qualificati i loro figli alla fine dell'anno scolastico, in un momento di particolare tensione, carico di simboli, qual è quello della consegna della pagella, verrà vissuto dalle famiglie soltanto come un dispetto fatto a loro e non come una protesta sacrosanta contro chi continua a svuotare di contenuto la scuola pubblica. Mi sembra, insomma, un brutto autogol per gli insegnanti e da comunicatore professionista quale sono li invito caldamente a ripensarci.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo credo che questo tipo di protesta sia condivisibile fosse solo per il fatto che è civili e non violenta. Lo affermo come genitore e come lavoratore. Del resto quando non vi sono soluzioni alternative, visto che le istituzioni e i governati ti sparano addosso un giorno si e l'altro pure, e il dialogo è di fatto stato interrotto ogni iniziativa che serva ad attirare la giusta attenzione su questa problematica, è da appoggiare. Gli insegnanti sono persone come gli altri che svolgono un lavoro importantissimo e pertanto degne del massimo rispetto. Dobbiamo riabituarci alle forme di lotta e di protesta perchè queste saranno la normalità nel corso dei prossimi anni. Se i genitori lo percepiranno come un dispetto, ma non credo, significa che l'egoismo e il non riconoscimento dell'"altro" avrà avuto, ancora una volta, il sopravvento. Del resto anche questa è una costante degli ultimi, tristi, anni di questo sciagurato paese.

Emiliano Abbati


Emiliano Abbati

carlo arcari ha detto...

Spero che i genitori la pensino come te, ma ho dei seri dubbi che sarà così. Inoltre non è corretto dire come fai tu dei genitori: "se non capiscono vuol dire che sono egoisti". Quando si vuol comunicare con gli altri bisogna mettersi prima nei loro panni. Soprattutto quando si è sicuri delle proprie ragioni.

Anonimo ha detto...

Hai ragione la parola egoisti è eccessiva meglio usare il termine "sensibili". Quindi mettersi nei panni degli altri, anche quelli degli insegnanti-lavoratori che sono costretti ad inscenare proteste di questo tipo proprio perchè non hanno alternative. Comunque sia speriamo che i genitori della scuola in questione siano + sensibili della media dei cittadini italiani. Nel mio piccolo cerco sempre di comprendere le posizioni altrui, se sincere e non dettate da preconcetti tipo insegnati=fannulloni o altre amenità simili.

PS Ma sull'accordo truffa di Pomigliano nn scrivi nulla???

emiliano

carlo arcari ha detto...

Giovedì scorso ho scritto riferendomi al PD: "Basta con l’ambigua utopia di voler rappresentare tutti gli interessi in gioco: quelli perseguiti da Marchionne con il do ut des di Pomigliano, non sono quelli dei lavoratori Fiat, non sono quelli dei lavoratori italiani in genere, probabilmente non sono quelli del Paese. C'è molto di non detto in quell'ultimatum. Ad esempio perché la Fiat vuole investire 700 milioni a Pomigliano quando in Polonia ha uno stabilimento più produttivo e molto meno costoso dove la Panda viene già prodotta da anni con successo? Filantropia, nazionalismo, amore per la patria? Difficile crederci, un interesse c'è, ma non è visibile e la Fiom fa bene a puntare i piedi".
Ma ci tornerò sopra dopo il referendum.

Anonimo ha detto...

mi era scappato. ne riparliamo dopo il referendum allora

emiliano