domenica 29 giugno 2014

50 copechi per ricordare che l'Armata Rossa non è uno scherzo


4) Il problema del cibo cominciava a diventare pressante. Mosca era una bella città e l'albergo che ci ospitava aveva ben 4 ristoranti, ma quella sera, tornato dalla visita al collega Rossi, io e i miei due amici ci ponemmo la fatale domanda: "dove si mangia"? Fino a quel momento ce l'eravamo cavata, ospiti di questo o quel ricevimento ufficiale avevamo sfruttato il catering e la prima sera ci eravamo imbucati nel ristorante dove si pagava in dollari grazie alla liberalità del nostro PR, Federico" che aveva quasi esaurito il suo fondo spese per pagare il conto.
Ci decidemmo a provare i servizi di ristorazione dell'Intourist. Io ero il meno schizzinoso ed ero pronto ad assaggiare tutto per pura curiosità. L'unico ristorante che trovammo aperto aveva l'aspetto di una specie di mensa aziendale e la cena costava pochi copechi, neanche 1.000 lire avevamo calcolato al cambio "nero" che ci aveva praticato il giorno prima un tassista.
Scrutammo i piatti con grande curiosità perché non era facile, minestre e zuppe escluse, capire di cosa in effetti si trattava. Andai sul sicuro con una minestra di cavoli e patate, buona, ma davanti al secondo rimasi interdetto. Si presentava come una specie di spezzatino coperto da un sugo rossastro. Sperando si trattasse di carne lo misi sul vassoio e me lo portai al tavolo.
Non era carne ovviamente, ma un mix di pesce e verdura, pieno di spine che pazientemente estrassi una ad una con tecniche chirurgiche. "Non possiamo andare avanti così per i tre giorni che ci restano - osservò alla  fine del magro pasto il giovane Meletti, che appariva il più denutrito di noi – Tu fortunato hai gustato oggi la cucina casalinga di Rossi, ma noi ci siamo dovuti arrangiare con i soliti tramezzini e le polpettine dello stand Fiat. Dobbiamo trovare almeno un pasto decente per domani".
Ci risollevò il morale l'amico Stainer che ebbe un'idea brillante. "Proviamo con quelli di Coeclerici". La famosa società di brokeraggio di materie prime (carbone, acciaio, ecc), fondata nel 1895 dal genovese Alfonso Clerici e dallo scozzese Henry Coe, in Russia era una potenza. Lavorava a Mosca fin dai tempi di Lenin (il figlio del fondatore Jack Clerici era amico personale del leader comunista) e l'azienda era uno dei clienti più prestigiosi dell'agenzia (di origine genovese, Barabino & Partner) di Federico (nella foto a fianco). 
Decise così di proporre loro un'intervista collettiva con due famosi giornalisti italiani (noi) in cambio di un invito a pranzo. Andò tutto bene, i manager dell'azienda italiana risposero "Con piacere" e fissammo l'appuntamento per il giorno dopo. Ci avrebbero portati in campagna fuori Mosca dove avevano una dacia che funzionava da foresteria per i loro dirigenti.
La mattina, fuori dall'albergo, ci aspettavano due mercedes sfavillanti con aria condizionata e interni lussuosi, perché i grandi imprenditori stranieri residenti non usavano certo le Zigulì anche se erano italiani (il loro autista russo però ci confermò che quando parcheggiava all'esterno anche lui i tergicristalli li smontava).
Partimmo così in una splendida mattina di giugno, sole caldo e cielo azzurro, per la verde campagna che circonda Mosca e ci avviammo dopo aver lasciato la città per strade secondarie circondate da campi verdi, boschetti, canali e laghetti sui quali volavano molte anatre e altri uccelli; un ambiente bellissimo e molto rilassante.
Ci stavamo godendo il viaggio in quella campagna sulla strada deserta (l'unico traffico stradale eravamo noi) quando ad un tratto la mercedes che stava davanti si fermò. In mezzo alla carreggiata c'era di traverso una moto con sidecar e piantato davanti con il suo bel Kalashnikov a tracolla un miliziano che con la mano alzata ci aveva intimato l'alt.
L'autista della vettura di testa stava già parlando animatamente col militare mentre noi ci chiedevamo che cosa stesse succedendo. "Vuoi vedere che salta il pranzetto" pensammo subito preoccupati guardandoci negli occhi. Ma la cosa era più semplice. Il milite ci aveva contestato una violazione del codice della strada, eccesso di velocità e voleva da noi 50 copechi per la contravvenzione. 
Una scemenza che però chissà perché offese mortalmente i manager della Coeclerici ai quali evidentemente non era mai accaduto di prendere una multa. Cominciaro subito a protestare tra loro e dire che era una scusa per estorcerci qualche dollaro e pensarono di mettere in difficoltà il soldato chiedendogli di spiegare come aveva fatto a calcolare la nostra velocità e stabilire che avevamo superato il limite di 50 all'ora su quella strada deserta.
E qui il miliziano che evidentemente era un burlone e aveva deciso di farci un bello scherzo sorrise a 32 denti e ficcando una mano nel suo scassato sidecar ci mise sotto il naso un oggetto nero, di acciaio e plastica, dall'aspetto alieno,  dotato di una specie di obiettivo e un visore a led arancioni.
Era un sistema di puntamento laser per armi anticarro che rilevava istantaneamente la velocità del bersaglio. Il soldato ci mostro sorridente e divertito come funzionava e ci lasciò tutti con un palmo di naso facendoci fare la figura dei coglioni.
Semplicemente ci eravamo dimenticati che se nel 1989 l'Urss non era in grado di dotare il popolo di lavatrici funzionanti l'Armata Rossa non aveva certo questi problemi e la seconda grande potenza del mondo era ancora una concreta realtà militare sostenuta da una forte base tecnologica. Pagammo la multa e finalmente arrivammo un po' mogi a destinazione dove la bellezza del luogo e soprattutto la tavola imbandita ci fecero dimenticare l'incidente e l'offesa al nostro orgoglio di paese hi tech.
In tavola trovammo infatti tutto il meglio della cucina russa tradizionale: blini (sorta di crespelle salate) con panna acida, caviale e salmone, vatruski, pasticci di ricotta, carne e pesce, verdura, funghi alla brace, sottaceti di ogni tipo, e infine il piatto forte, cavolo cappuccio ripieno di carne. 
Pasteggiammo con un Riesling russo davvero ottimo e qualche ora dopo satolli e felici (dopo avere fatto una specie di intervista ai nostri anfitrioni di cui non ho ricordi significativi) ritornammo in albergo dove finimmo al night per chiudere in bellezza la giornata.
Il giorno dopo saremmo andati a visitare il mausoleo di Lenin e ci sentivamo pronti ad affrontare il mito.
(Continua)

sabato 28 giugno 2014

El Seves, la "fogna" del Nord Milano che vuol tornare fiume

Il  Seveso,  le sue piene devastanti che allagano Milano e la "non soluzione" delle vasche di laminazione che si vorrebbero  costruire a Senago e Palazzolo sono  periodicamente all'ordine del giorno. Se ne parla e scrive da decenni, per un po', poi tutto si infila nel cono d'ombra mediatico fino al prossimo  disastro annunciato. 
Penso di dare un utile contributo alla discussione che ha coinvolto in questi giorni Giuranna, me e Giorgio Grassi, e che a mio avviso dovrebbe continuare e coinvolgere molti più cittadini,  riproponendo una piccola ma informata inchiesta realizzata da Nicoletta Saita nel luglio 2010 a conclusione del primo  corso di giornalismo da me tenuto, pubblicata sul giornalino realizzato dagli allievi che si intitolava "post-it". Vi si parla di contratti di fiume  di investimenti, di progetti,ma chi li  ha visti? (la foto sotto scattata dal ponte di via Rotondi è mia mentre quella qui sopra è stata ripresa dal Corriere.it). Buona lettura.

Questo torrente, alle sue origini, è puro e innocente: nasce sul Monte Olimpino, nel comasco, nel territorio di Cavallasca, a 490 m s.l.m.; scorre nel proprio alveo a cielo aperto fino a Milano Niguarda, per 50 km, poi entra nel Naviglio Martesana e da qui nella rete interna alla città fino a che le sue acque entrano nel Redefossi ed infine nel Lambro Settentrionale. Nella prima parte del suo percorso vanta persino sei affluenti: cinque sulla sponda sinistra (Rio Rossola, il Rio Acquanegro, S.Antonio, Serenza e Certosa o Tarò), uno, il torrente Comasinella, sulla sponda destra. Nonostante questi apporti, il Seveso, in condizioni completamente naturali e in periodi di scarse precipitazioni, dovrebbe risultare asciutto, perlomeno nel suo medio e basso corso; avrebbe cioè quello che si definisce un “carattere torrentizio”. Nel tempo sono però intervenuti fattori fisici ed antropici che l’hanno reso un fiume: le acque piovane provenienti da vaste aree impermeabilizzate (dalla cementificazione urbana), i sistemi fognari e gli scarichi dei depuratori di Carimate e di Fino Mornasco, hanno innalzato i valori della portata media e creato seri problemi di esondazione. Il fenomeno in sé non sarebbe negativo: arricchirebbe il regime idrico del nord e sud-est di Milano, consentendo utilizzi multifunzionali, in primo luogo agricoli; tuttavia la pessima qualità di quest’acqua, ci fa ben comprendere la necessità che essa non esondi. I gravi problemi posti dal Seveso sono perciò di due ordini: idraulico e di inquinamento idrico. 
Il primo esplode nel nodo di Niguarda, dove in occasione di eventi meteorici anche non eccezionali si producono allagamenti di aree abitate. Il canale scolmatore infatti, localizzato a Palazzolo, ha parzialmente risolto il problema, consentendo attualmente di derivare una portata massima di circa 30m³/s. Tuttavia il fenomeno è divenuto negli anni sempre più preoccupante, perché i sottobacini degli impianti di Varedo e Bresso che raccolgono le acque di 14 comuni (tra cui il nostro) le scaricano nel Seveso a monte di Niguarda. 
Il secondo grave e noto problema è quello della qualità dell’acqua, che a nord di Milano è pessima. Il valore dell’azoto ammoniacale, ad esempio, superiore a quello accettabile, impedisce la vita acquatica. L’inquinamento microbiologico è tre volte superiore a quello ammesso per l’attività balneare e i valori dei metalli pesanti sono preoccupanti. È sconcertante poi scoprire come la parte più consistente dell’inquinamento idrico avvenga per via industriale (lo denotano le quantità di rame, zinco, mercurio, cromo) a nord di Lentate, in provincia di Como, ambiente peraltro di significativo valore ecologico. Il territorio in provincia di Milano (il nostro) aggiunge anch’esso consistenti quote contaminanti di origine civile e industriale. Fra Lentate e Niguarda si presentano così i problemi più importanti a livello idraulico, inquinologico, ecologico e fruitivo.
Si tratta di una zona densamente e continuativamente urbanizzata, che ha ristretto l’alveo fluviale e lo ha canalizzato in molti tratti per edificare; le sponde naturali sono ormai residui dove abbondano sterpaglia, rifiuti, ratti e scarichi abusivi. È divenuto un bacino “scolante” spesso impermeabilizzato e collettore di acque reflue miste (bianche e nere).
Oggi, perso ormai il suo uso sociale e ambientale, fluisce come un intruso tra 23 comuni, che gli devono tuttavia la loro strutturazione: pievi, centri fortificati e ville sono nati sulle sue sponde, che hanno orientato gli assi di comunicazione con Como, la centuriazione milanese, il sistema idraulico di Milano e i binari delle ferrovie Nord. L’impressione però è che nessuno ne abbia memoria. 


Un altro lutto colpisce Giovanna Baracchi

Un anno molto  duro il  2014 per la mia amica Giovanna Baracchi. Dopo  aver perso la madre nel mese di  marzo un altro gravissimo lutto l'ha colpita. Ieri si è spento al Ricovero Uboldi, vittima di una crudele malattia, suo padre Alberto. 
80 anni nativo di Ottone (Piacenza) nell'alta Val  Trebbia dove per tutta la vita aveva fatto il benzinaio (come il  padre di Bersani) è morto a causa di una malattia del sistema circolatorio che non era stata ben diagnosticata. 
Oggi pomeriggio presso l'Istituto di via Buozzi ci sarà una piccola veglia funebre organizzata dall'ANPI padernese di cui la figlia è una delle collaboratrici più attive. Giovanna Baracchi alle ultime elezioni amministrative è stata candidata nella Lista Sinistra per Paderno Dugnano - Bene Comune e nel 2009 eletta Consigliera di Quartiere del PD a Dugnano. Tra le sue tante attività c'è anche quella di aver fondato nel 2011 insieme a me e altri il Circolo Culturale Restare Umani.
I funerali di Alberto Baracchi si terranno lunedì alle ore 15 nella parrocchia di Campi di Ottone e la salma partirà da Paderno alle 10.

venerdì 27 giugno 2014

Coalizione, continuerà ad esistere sulla base del programma condiviso.

Lunedì scorso, Sinistra per Paderno Dugnano - Bene Comune, ha lanciato un appello rivolto agli altri partiti e liste della coalizione di centro sinistra nel quale si chiedeva agli alleati di confermare il ruolo della Coalizione che dovrà continuare ad esistere come punto di riferimento politico delle forze di opposizione alla nuova giunta di destra padernese, in Consiglio Comunale e sul territorio.
Per far questo nel Palazzo, e soprattutto fuori, le liste che sono entrate in Consiglio Comunale e quelle non rappresentate, secondo la lista civica di sinistra, dovranno dividersi i compiti: le prime contrastando dentro l'istituzione le scelte contrarie al bene della città e dei cittadini che la nuova giunta sicuramente porterà avanti, le altre dovranno diffondere questa opposizione sul territorio e mobilitare i cittadini a sostegno dei punti qualificanti dell'agenda politica della minoranza.
Si dovrebbe pertanto creare un luogo di confronto, di dibattito e di traduzione in azione (eventi, iniziative, assemblee, comunicazione, ecc) delle priorità politiche già definite e contenute nel programma comune di coalizione a suo tempo condiviso.
All'appello oggi gli altri tre rappresentanti delle liste della coalizione hanno così risposto nell'ordine

Ciao Carlo,
scusa il ritardo nella risposta. Ho letto l’appello che hai lanciato e ti esprimo il punto di vista della lista "Insieme per cambiare".
Siamo disponibili e ci impegniamo a continuare il lavoro comune avviato in campagna elettorale sulla base del programma di coalizione che abbiamo condiviso. Nello stesso tempo non intendiamo la coalizione come una struttura rigida e precostituita ma come un effettivo lavorare insieme mettendo a reciproca disposizione le rispettive competenze e risorse e salvaguardando l’esigenza di autonomia delle singole liste.
La coalizione c’è nella misura in cui tutti lavoriamo (in Consiglio e nella città) in modo convergente per l’obiettivo comune.
In questo momento credo che ogni lista abbia bisogno di ridefinirsi e ripensarsi dopo il voto. Noi almeno avvertiamo il bisogno di continuare la riflessione che ci ha portato a presentarci alle elezioni mettendo insieme persone e storie diverse. Occorre pazienza e disponibilità a lavorare insieme.
In questa prospettiva noi ci siamo: sia all’interno del Consiglio, sia fuori... in relazione con tutti coloro che hanno sostenuto la candidatura di Antonella.
Ciao, buona giornata.
Giovanni

Ciao Carlo, la coalizione continuerà ad esistere attraverso momenti di incontro , riflessioni comuni e condivisione di azioni su aspetti del programma che ritenevamo e riteniamo prioritari.
Non c’è necessità di strutturare qualcosa di nuovo . Dobbiamo provare ad ascoltarci, a interagire sulle questioni per far sentire alla città la nostra presenza ;dobbiamo provare a costruire momenti nostri , come area di centro sinistra, in cui facciamo emergere le nostre idee e il diverso stile.
Abbiamo condiviso alcuni grandi temi : Partecipazion, lavoro e nuove povertà , famiglia e giovano , proviamo ad approfondirle e insieme, a formare e a lanciare azioni concrete.
Credo che settembre ci dovrà vedere impegnati nel ritrovarci senza paletti, come persone e come rappresentanti di più anime del centro sinistra, per progettare riflessioni ed eventi comuni, senza addormentarci per altri 5 anni .
Antonella

Perfettamente d'accordo con Antonella. Confermo la disponibilità alla massima 
collaborazione.
Ciao.
Maurizio Rimoldi


All'appello di Sinistra per Paderno Dugnano è stato dunque risposto positivamente: "sì" la coalizione dovrà continuare a esistere, non come nuova struttura, "ma come un effettivo lavorare insieme mettendo a reciproca disposizione le rispettive competenze e risorse e salvaguardando l’esigenza di autonomia delle singole liste" (scrive Giuranna). Per Caniato questo soggetto collettivo che ha già "condiviso alcuni grandi temi : partecipazione, lavoro e nuove povertà , famiglia e giovani" dovrà provare ad approfondirli e insieme, a formare e a lanciare azioni concrete. Come? Ne parleremo a settembre. L'estate dovrà essere fruttifera di idee e riflessioni.

M5S: fatti non parole, ma i fatti quali sono?

Erano tutti interessati, io compreso, a sapere come avrebbero esordito nel ruolo di oppositori in Consiglio Comunale i due grillini eletti per la prima volta dai padernesi: Abbati l'ex comunista folgorato un anno e mezzo fa sulla via del Movimento di Grillo, e Cezza, (da anni cassiere del Metropolis) e anche lui ex dei verdi o della sinistra locale non saprei.
Lunedì sera mi sono perso i loro interventi perché quando era in corso una riunione interminabile dei capigruppo per decidere se leggere in aula un interpellanza urgente sul cantiere Rho-Monza me se sono andato a casa causa stanchezza. Di questi tempi ho un'autonomia limitata.
Nei giorni successivi qualcuno ha scritto di "esordio col botto" e ha affermato che gli sviluppi successivi alla riunione dei capigruppo erano stati molto importanti e allora mi sono andato a leggere sul sito del Movimento il comunicato relativo alla serata.
Il titolo è: "Leganti Naturali e Rho-Monza: fatti non parole" ed è un comunicato nel quale oltre a rifare la lista della spesa delle loro "azioni", cioè richieste al sindaco di fare questo o quello (cose che in parte il sindaco aveva già fatto nei limiti della legge come ha ribadito nella sua replica e in un comunicato successivo) e come nel caso della richiesta di assemblea pubblica, nei cinque anni passati l'opposizione di centro sinistra aveva più volte avanzato e ottenuto appoggiando le richieste del Comitato.
I grillini padernesi hanno approfittano dell'occasione per attaccare subito il PD come la loro politica esige e scrivono: "Le parole sono seguite immediatamente dai fatti votando a favore della discussione dell’interpellanza urgente della consigliera PD Caputo. Peccato che lo stesso PD e il centro destra compatti hanno votato contro non ritenendo urgente la discussione dell’interpellanza".
Il PD ha votato contro come era giusto fare perché l'iniziativa individualista della consigliera Caputo era scorretta e sbagliata sotto tutti i punti di vista dal momento che il suo Gruppo consiliare ne era stato tenuto totalmente all'oscuro senza alcuna motivazione (il fatto al centro dell'interpellanza era avvenuto 10 giorni prima, dov'era l'urgenza?). La neo eletta, evidentemente per inesperienza, ignora che in politica esistono regole da rispettare, che le forme sono sostanza e questo è ancora più sorprendente dal momento che di mestiere mi pare faccia l'avvocato.
Il gruppo PD non poteva dunque approvare un'iniziativa proposta in quel modo. Inoltre anche l'avesse fatto non avrebbe ottenuto alcun risultato concreto dal momento che la maggioranza aveva i voti per chiudere la partita da sola. Insomma, a mio avviso, i "fatti" da sbandierare ai cittadini dai grillini e dall'opposizione  dovrebbero essere ben altri.

giovedì 26 giugno 2014

Moai


Seveso, vasche di laminazione: il bene comune ha bisogno di progetti

Giuranna, il leader delle  Coccinelle ha lanciato suo suo blog il  tema delle vasche di laminazione sostenendo che non sono la soluzione al problema delle esondazioni periodiche (cioè stagionali) del Seveso che allagano pezzi sempre più consistenti  di Milano e di altri centri dell'area Nord Milanese. La soluzione per lui è semplice e si concentra nello slogan "Stop al  consumo  di suolo" che come  tutti sanno è facile da dire, ma molto, molto difficile da attuare su scala anche solo cittadina perché gli interessi materiali che vanno  contro questa politica virtuosa sono molti e radicati nella  società: i risultati  elettorali padernesi purtroppo sono lì a dimostrarlo.
Gli ha risposto oggi  Giorgio Grassi, ex assessore all'Ecologia della giunta Massetti ed ex consigliere comunale della scorsa amministrazione  con un intervento puntuale nel quale sostiene che:
"Le vasche di laminazione sono una falsa soluzione, semplicistica e come tutte le soluzioni semplicistiche sono contro il territorio ed i cittadini (Rho Monza insegna). Primo: occorre non ricoprire ulteriore suolo.
Secondo: occorre restituire a quello coperto la permeabilità (coperture permeabili, tetti verdi, recupero ed utilizzo delle acque meteoriche, risparmiare acqua potabile utilizzando acqua meteorica, separazione delle acque bianche nere e meteoriche).
Terzo: il Contratto di fiume Seveso deve riprendere vigore, mettendo in atto le politiche di disinquinamento che vi sono previste e le azioni di miglioramento della rete fognaria descritte sopra.
Quarto: il manufatto dello scolmatore deve essere utilizzato con tempestività e portato in tutta la sua lunghezza alla medesima portata permettendo così l'accesso delle acque in maniera ambientalmente sostenibile in Ticino.
Occorrono però idee, volontà politica e considerare il Parco comunale/locale/regionale (scegliete voi la dimensione…) del Seveso, come opportunità di miglioramento del territorio e non un problema..".
Inutile dire che sono  d'accordo su tutti i punti e che preferisco l'intervento di Grassi che articola il  suo pensiero facendo proposte concrete di politiche precise di gestione territoriale attuabili nel medio-lungo periodo, e non si  limita agli slogan come invece fa Giuranna.
La soluzione delle vasche di laminazione è una "non soluzione" ma uno strumento tampone che però si può e a mio avviso si deve usare per evitare ogni anno  il  ripetersi di danni materiali ben più gravi e onerosi per l'ambiente e i cittadini di quelli che potrebbero venire apportati dalla presenza per pochi giorni l'anno di acqua del  Seveso in ben definite aree verdi opportunamente impermeabilizzate e destinate a venire svuotate e restituite all'ambiente naturale finita la piena. Naturalmente le vasche "tampone" devono essere tali e far parte di un progetto complessivo di soluzione del problema a livello di fiume, cioè intercomunale e regionale.
Mi sono occupato del  problema a Monza nel novembre del  2002 dopo la  disastrosa alluvione del Lambro che ha allagato il centro storico della  città. La vasca di  laminazione naturale c'era, era molto grande ed è stata usata (come da secoli), la Valle dei Sospiri del Regio Parco che essendo più bassa di circa un metro e mezzo del  livello del Parco viene allagata in caso di necessità,  ma questo naturale bacino di contenimento quella volta non era bastato a salvare la città e a Monza c'erano stati molti milioni di euro di  danni e anche vittime umane.
Come hanno  reagito le istituzioni locali? Hanno realizzato un progetto di interventi idraulici di riqualificazione fluviale affidati al Parco Regionale della Valle del Lambro che dopo aver individuato una serie di azioni (consolidamento delle aree di spandimento naturale, interventi per il miglioramento della qualità delle acque e dell’habitat di affluenti del Lambro, Interventi per il miglioramento dell’habitat e per la valorizzazione di specchi d’acqua esistenti. Creazione di aree umide in linea per il miglioramento dell’habitat del fiume Lambro) ha fatto una relazione idrologico-idraulica e una relazione geologica della Valle  del Lambro.
Il progetto prevede dunque la creazione ex novo e il ripristino di aree umide tra cui l'area di laminazione di Inverigo realizzata nell'area di spandimento naturale del fiume.
Anche il Seveso  ha bisogno  di un progetto di largo  respiro e di durata medio lunga, un progetto che coinvolge i cittadini certo, ma  che ha anche bisogno  di una battaglia politica per venire realizzato perché sappiamo benissimo che come è ovvio destra e sinistra hanno due visioni e due soluzioni da proporre: la prima ama per sua natura le soluzioni tampone che danno  luogo  a disastri permanenti, la seconda cerca invece di proporre soluzioni studiate, meditate e condivise che mantengano in primo  piano gli  interessi prevalenti dei cittadini e del territorio visto come bene comune.

Foto d'autore vendesi: Brigate Rossonere anni '70


Nelle settimane scorse ho esposto una selezione di mie vecchie fotografie degli anni 70 alla Festa dell'Unità (Renzi ha deciso di  ridargli il  nome originario) di Cinisello Blsamo.
Sabrina, la curatrice dello stad libreria dove erano  state esposte, mi ha detto che la mostra aveva attirato molti visitatori e che più  di una persona aveva espresso il desiderio di acquistare una delle foto della mostra.
Mi sono trovato  in imbarazzo a comunicare su due piedi un prezzo perché finora non mi  è mai capitato di vendere le mie immagini a un privato cittadino o collezionista.  Pertanto mi  sono informato presso delle gallerie specializzate nella vendita di foto  d'autore le quali mi hanno dato come prezzi indicativi (a seconda della tiratura certificata delle immagini e del fatto che fossero foto stampate con il metodo fotochimico tradizionale o in digitale. Il prezzo che mi è stato suggerito andava da 300 a 1.000 euro (vendute dal gallerista). Una foto in particolare era stata richiesta, quella che pubblico qui sopra relativa alle Brigate Rossonere che si installavano con striscioni e tamburi nella curva Nord, la curva del freddo, di  San Siro. L'avevo scattata nel gennaio 1978 durante un Milan-Napoli (Berlusconi non era ancora diventato padrone della squadra rossonera e di lui, bei tempi, non si parlava se non come di un palazzinaro tra i tanti).
Poi l'acquirente ha cambiato idea e non se n'è fatto più niente. Se a qualcuno dovesse interessare io sono sempre disponibile a trattare la vendita.

martedì 24 giugno 2014

CCIRM pubblica il progetto esecutivo dell'autostrada


Il sito del Comitato per l'Interramento della Rho-Monza ha pubblicato oggi il progetto esecutivo dell'opera. I file che si possono leggere al link fornito dal CCIRM contengono le tavole del progetto, quelle delle mitigazioni ambientali e degli espropri. Gli interessati possono vedere tutto qui.
(la foto è  ripresa dal sito di Caraterramia)

Viaggio in Russia: la Zigulì del nostro agente al Cremlino

3) Domenica in tarda mattinata avevo appuntamento con il corrispondente da Mosca del mio giornale, Il Sole-24 Ore. Si chiamava (è mancato nel 2010) Sergio Augusto Rossi ed era stato da pochi mesi nominato primo corrispondente del giornale dalla capitale sovietica.
Era uno studioso appassionato della Russia (vi era arrivato per la prima volta nel 1971 con una borsa di studio), si era laureato con Norberto Bobbio a Torino con una tesi sulla cremlinologia, aveva collaborato con la Stampa e la Fondazione Agnelli, lavorato per l'Office Italia della Nato, era considerato in Italia uno dei massimi esperti di armamenti e per questo noi redattori lo chiamavamo "il nostro agente al Cremlino". Non l'avevo mai incontrato a Milano ed ero molto curioso di conoscerlo.
Avevo appuntamento a mezzogiorno in albergo e decisi di impiegare la mattina che era splendida alla visita della Piazza delle Cattedrali, cioè la piazza centrale del Cremlino sulla quale si affacciano diversi monumenti tra cui le cattedrali della Dormizione, dell'Arcangelo Michele e dell'Annunciazione. Oltre a queste ci sono anche due chiese e l'altissimo campanile di Ivan il Grande. Non avevo mai visto l'interno di una cattedrale ortodossa e ricordo ancora l'abbagliante splendore di quella dell'Arcangelo Michele, che ospita una iconostasi (parete divisioria che separa la navata dal santuario dove si fa l'eucaristia) di legno scolpito alta 13 metri tutta decorata di icone dorate.
All'uscita faceva caldo e io e i miei amici scoprimmo in una viuzza lì vicino una latteria che vendeva gelato sciolto, era di un'unico tipo bianco e simile al fior di latte. Ne comprammo una vaschetta e ce lo mangiammo con lunghi cucchiaini di legno ripetendoci come bambini la parola russa che indicava gelato: marozna. Quando all'albergo incontrai finalmente il collega Rossi dovetti salire in camera a cambiarmi la camicia per via di una grossa macchia di gelato.
Era un tipo molto timido e riservato, poco più vecchio di me, e mi invitò a pranzo a casa sua. Ci avrebbe portato il suo autista, un ex sergente della milizia (che secondo lui era un informatore del KGB) al volante di una vecchia Zigulì, la Fiat 124 costruita a Togliattigrad. Sua moglie e le figlie erano ancora in Italia e a cucinare ci avrebbe pensato Olimpiada, la sua colf, un donnone vestita con quello che mi sembrava un costume, gonnellona e camicia ricamata di fiori rossi, che lo accudiva in modo molto possessivo e materno.
Gli avevano assegnato un appartamento piuttosto grande per lo standard sovietico in un palazzo che faceva parte di un nuovo insediamento di case per stranieri, qualche chilometro fuori Mosca in una zona molto verde dove il nuovo quartiere confinava con i primi boschi. Me lo mostrò piuttosto soddisfatto mentre Olimpiada cucinava anche se mi disse che in Russia trovare arredi per la casa era un vero problema. Gli mancavano infatti alcuni mobili che richiesti da mesi continuavano a non arrivare. Soprattutto era arrabbiato per il letto. Aveva fatto l'errore di acquistarne uno a una piazza e ordinato quello gemello che dopo lunga attesa gli era stato consegnato due giorni prima. Era uguale al primo, ma era di anche di dieci centimetri più basso. L'autista vista la sua disperazione (a fine Agosto sarebbe arrivata tutta la famiglia) gli aveva procurato quattro cubi di legno di 10 centimetri con i quali aveva pareggiato le altezze delle gambe e risolto provvisoriamente il problema.
A pranzo mangiammo pelmeni, dei grossi ravioli di carne molto gustosi. In Siberia, dove sono un piatto tradizionale, li condiscono con aceto e senape, in Russia con panna acida e burro. Mentre mangiavamo Rossi mi mise al corrente della situazione economica del Paese, nel  quale ormai la corruzione era la regola e il degrado delle istituzioni cominciava a vedersi a occhio nudo, come il ritardo dello sviluppo tecnologico. Era piuttosto scettico sulla possibilità di successo della Perestroika e per quanto riguardava la tecnologia mi disse che una certa diffusione dei pc nelle scuole e nelle aziende stava iniziando soprattutto con importazioni dal Giappone e dall'Italia dal momento che i computer Usa non potevano ancora entrare ufficialmente in Russia. Il problema si risolveva così: erano nate negli ultimi mesi molte aziende finlandesi che assemblavano ed esportavano tecnologia, computer e robot,americani travestiti. Mi venne in mente il vagone piombato del treno di Finlandia che aveva riportato  nel 1917 Lenin in Russia.
Gli chiesi se avrei ottenuto informazioni più precise dall'ufficio Olivetti di Mosca, ma egli mi sconsigliò di andare a trovare il dirigente dell'ufficio perché non mi avrebbe detto niente, se non dati inattendibili e informazioni inutili perché correva voce fosse un personaggio corrotto e coinvolto in affari piuttosto melmosi (alcuni mesi dopo infatti scomparve sfuggendo per poco all'arresto).
Tornai a Mosca nel pomeriggio con l'autista, Vlad, che mi riportò in albergo, ma a metà percorso assistetti a una scenetta divertente e indicativa della situazione della Russia. Sulla superstrada comiciò a piovere, un temporale estivo, e ai primi goccioloni, Vlad, fermò la Zigulì tirò fuori da una borsa un pacchetto di carta da giornale nel quale aveva amorevolmente avvolto le spazzole dei tergicristalli, li rimontò e ripartì facendomi capire a gesti che così andava il mondo. A Mosca come a Napoli.

(Continua)

lunedì 23 giugno 2014

Varato senza sorprese l'Alparone 2

Il primo Consiglio  Comunale dell'Alparone 2 è filato via liscio fino alle 22 circa quando esauriti i punti all'Odg l'assemblea si  è impantanata sulla richiesta della consigliera Caputo  (PD) di discutere subito  una sua interrogazione urgente sul  tema (l'incidente al cantiere) della  Rho-Monza.
Fino  a quel  momento  tutto  era andato come previsto: convalida degli eletti, surroghe dei dimissionari e degli assessori, giuramento del Sindaco, elezione (mancata) del  Presidente del Consiglio, composizione della giunta, elezione commissione elettorale.
La proposta di eleggere Torraca Junior non è passata per mancanza di quorum come è stata bocciata la candidatura del grillino Achille Cezza.  In merito alla candidatura il  PD non ha voluto  fare nomi perché ha proposto alla maggioranza di cercare insieme un nome condiviso, più rappresentativo  di tutta l'assemblea dell'ex assessore al  Bilancio, magari un esponente di Paderno Cresce, "la lista novità  di queste elezioni" ha affermato  Antonella Caniato.  Sulla stessa linea si è espresso Giuranna,  unica coccinella eletta in consiglio comunale. Una mossa astuta quella della  neo capogruppo PD alla  quale ne è  seguita un'altra, l'elezione (grazie ai voti dei democratici) di un grillino nella Commissione elettorale comunale.  
Poi come si è detto la seduta è deragliata,  la richiesta di  Caputo che faceva riferimento a un articolo del regolamento  ha messo  in crisi l'assemblea che è stata sospesa per una Commissione Capigruppo ad hoc che, dopo  oltre mezz'ora era ancora in corso. Io avevo esaurita la pazienza e le forze.  Me ne sono tornato a casa sicuro che probabilmente non c'era altro da raccontare. 
Ps: complimenti vivissimi  a Efrem  Maestri  che nel ruolo di presidente dell'Assemblea si è comportato impeccabilmente a dimostrazione che il centro  sinistra in questi anni le sue giovani risorse ha saputo farle crescere e preparare per i  massimi  compiti istituzionali.La scuola c'è e si vede.

L'opposizione ha bisogno della Coalizione


Comunicato Stampa
L'opposizione ha bisogno della Coalizione

23 giugno 2014 - La Coalizione di Centro Sinistra che ha sostenuto la candidatura di Antonella Caniato Sindaco alle elezioni amministrative deve continuare ad esistere come punto di riferimento politico delle forze di opposizione alla nuova giunta di destra padernese, in Consiglio Comunale e sul territorio.

Sinistra per Paderno Dugnano - Bene Comune, lancia un appello in questo senso ai partiti e alle liste civiche della coalizione elettorale, Partito Democratico, Scelta Civica, Insieme per Cambiare e Insieme per Antonella. "Quella parte della coalizione che è entrata in Consiglio avrà il compito di contrastare sul campo le tante scelte contrarie al bene della città che sicuramente questa amministrazione metterà in atto, vale a dire le molte promesse fatte nelle segrete stanze ai rappresentanti dei poteri forti di Paderno Dugnano che hanno sostenuto Alparone – sottolinea Carlo Arcari, promotore e fondatore della Lista Civica unitaria di sinistra -. La parte della coalizione che non è rappresentata fisicamente nell'assemblea cittadina, avrà il compito altrettanto importante di portare questa opposizione sul territorio e mobilitare i cittadini a sostegno dei punti programmatici che faranno parte dell'agenda politica della minoranza".

Per questo deve esistere un luogo di confronto, di dibattito e di traduzione in azione (eventi, iniziative, assemblee, comunicazione, ecc) delle scelte che sono già state definite e sono contenute nel programma comune di coalizione a suo tempo condiviso.
Solo in questo modo, cambiando e innovando profondamente il nostro modo di fare politica si eviterà quella frattura e incomunicabilità tra palazzo e territorio che ha purtroppo segnato negativamente il modello di opposizione dei cinque anni precedenti.

Sinistra per Paderno Dugnano - Bene Comune

Triennale: abiti da lavoro...che non c'è

La Triennale di Milano presenta la mostra Abiti da Lavoro, a cura di Alessandro Guerriero, che sarà aperta dal 25 giugno al 31 agosto.
In mostra saranno presentati 40 abiti da lavoro ideati da progettisti di tutto il mondo
Abiti da Lavoro nasce anche dalla generosità di alcuni dei 40 progettisti coinvolti, che, insieme all’Associazione Tam-Tam, diretta dallo stesso Guerriero, hanno voluto accettare la sfida di Arkadia onlus per favorire l’inserimento lavorativo di giovani disabili.
“Il percorso è quello usuale della sartoria: si insegna ai ragazzi che frequentano il workshop gratuito di Tam-Tam come si trasforma uno schizzo in un cartamodello. Trasmettiamo questi cartamodelli ad Arkadia Onlus, dove un gruppo di persone con disabilità li trasforma in abiti veri e propri. Abiti da Lavoro, appunto. Le ragazze e i ragazzi di Arkadia misurano, tagliano, cuciono, stirano. Lo stanno facendo anche in questo momento” raccontano Alessandra Zucchi e Alessandro Guerriero che in questi mesi hanno imbastito l’idea, tessuto la rete delle relazioni e coordinato la realizzazione della  collezione dei 40 abiti in mostra.
Abiti da Lavoro
 oltre a voler rappresentare una tensione per l’innovazione sociale, propone una riflessione socio-antropologica: un tempo l’abito faceva il monaco, il metalmeccanico, l’avvocato, il banchiere, la signora alla moda, il fantino, il musicista, il cuoco, il marinaio, la prostituta, il poliziotto, il medico, il portiere, il giudice, il muratore.
Ma oggi?
Se originariamente l’abito da lavoro (il lavoro di vivere) nasce come gesto d’amore che dice protezione e cura, nel tempo è diventato l’espressione di scale di potere che definiscono la nostra condizione, trasformandosi soprattutto in habitus, in funzione e segno sociale.
L’attuale centralità dell’individuo ha però ancora una volta mutato il senso di ciò che indossiamo: la funzione sociale svanisce e l’abito assume soprattutto il valore dell’espressione individuale: diventa travestimento e forma dei nostri pensieri. Se prima era l’immagine che il mondo ci attribuiva – non si poteva lavorare in banca senza giacca e cravatta – oggi è l’immagine di ciò che noi vogliamo essere nel mondo. 
L’abito è corazza della condizione fisica, sociale, morale e culturale di ciascuno e che ciascuno sceglie per sé. Diventa la speranza, più o meno fondata, che ognuno di noi nutre verso se stesso e, nello stesso tempo, la misura, l’immagine e il valore di come ciascuno vive i rapporti interpersonali: l’abito diventa il progetto.
Un progetto che – se rispecchia l’originaria vulnerabilità fisica e psichica dell’uomo – propone involucri non datati, irrispettosi della mera funzione, lontani da logiche mercantili. Non manufatti di design o opere d'arte, ma volumi e forme talvolta incompiute o modificabili, prove generali di ri-vestimento. 


ABITI DA LAVORO
A cura di Alessandro Guerriero
25 giugno – 31 agosto 2014

Consiglio comunale: i partiti e la politica di fronte al cambiamento

Queste elezioni amministrative hanno modificato profondamente lo  scenario politico cittadino  soprattutto hanno  cambiato quello  interno  ai partiti. La mossa del  sindaco  che scegliendo  di presentarsi con una lista civica, dietro la  quale si celano  i  poteri  forti della  città e i loro interessi economici e immobiliari, si è scrollato  di dosso  i  partiti, buttandoli fuori dalla giunta o riducendone la presenza, è la novità più significativa di questo processo. Le proteste plateali della  Lega,  i mugugni rumorosi  di Forza Italia, si concretizzeranno nei  prossimi giorni e settimane in fatti. 
Anche sul fronte opposto un piccolo  terremoto è avvenuto. Italia dei Valori  è sparita dal campo,  la  sinistra che aveva partorito  un nuovo  oggetto  unitario  (al  quale però  i vecchi partitini avevano  aderito  solo strumentalmente e dopo  la sconfitta sono tornati nelle rispettive sedi) si sta riorganizzando sotto forma di associazione politica  e intende continuare, come Sinistra per Paderno Dugnano-Bene Comune, a giocare il suo ruolo di promotore di iniziative politiche innovative all'interno  della coalizione di centro sinistra.
Il Partito Democratico è stato investito da una forte spinta al rinnovamento dai suoi  elettori, prima con le primarie poi con il voto che ha eletto in  Consiglio  comunale nuovi  personaggi i cui  profili però non disegnano un nuovo assetto né una nuova linea politica.  La sua situazione interna è la  seguente. 
Il segretario  Oscar  Figus, che ha gestito il  partito dal  2010 a oggi, si è dimesso prendendo atto della  sconfitta elettorale e il  partito  dovrà indire al  più presto un congresso per eleggerne un altro. Il capogruppo nel nuovo Consiglio  Comunale che si presenterà stasera sarà  Antonella Caniato, scelta che non allude di per sé a  una grande volontà di rinnovamento, mentre non è ancora chiaro  il ruolo  che verrà affidato  ad Efrem  Maestri, rappresentante dei giovani democratici che come è  noto è stato il candidato  più votato e presiederò la prima seduta come "Consigliere Anziano". Non è  ancora noto infine il  nome che il  PD proporrà (da solo o insieme agli altri  soggetti dell'opposizione?) per la carica di vicepresidente del Consiglio  Comunale.
Per ora il  partito non ha ancora detto che cosa intende fare della Coalizione, se vuole mantenerla come  luogo  del  confronto e della decisioni comuni dell'opposizione di centro sinistra o meno. Questa sera nell'aula consiliare si potrà capire qualcosa di più.

Rho-Monza: il CCIRM diffida enti e imprese

Questo è il testo della diffida che il CCIRM, Comitato Cittadini Interramento Rho-Monza, rivolge alle imprese e agli enti che in questi giorni stanno effettuando opere di cantierizzazione e bonifica ordigni bellici, sul territorio di Paderno Dugnano.

OGGETTO: Intervento di riqualifica con caratteristiche autostradali della SP 46 Rho – Monza, dal termine della Tangenziale Nord di Milano al ponte sulla linea ferroviaria Milano – Varese, corrispondenti alle tratte 1 e 2 del “Progetto preliminare della viabilità di adduzione al sistema autostradale esistente A8/A52 – Rho - Monza”.
Vista la cantierizzazione operata in svariate aree interessate al progetto di riqualifica Rho – Monza dalla società Grandi Lavori Fincosit, motivata come “bonifica ordigni bellici e sfalcio essenze arboree”; Visti gli effetti dannosi ed irreversibili che questa cantierizzazione ha, ad oggi, già provocato, portando l’intervento ad un livello che si discosta dalle finalità dichiarate e che riteniamo sia invece già volto alla realizzazione progettuale di fatto, però, non ancora autorizzata e accompagnata dai necessari nulla osta; Considerato che, ad oggi, non risultano rilasciate, in seno alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale:  Il Provvedimento di Verifica di Ottemperanza;
CCIRM - Comitato Cittadini Interramento RHO-MONZA - http://interramento.padernesi.com
CCIRM Comitato Cittadini Interramento RHO-MONZA http://interramento.padernesi.com
 lo scioglimento della riserva formulata nel Decreto Via nr. 2 del 07/01/2014 in merito alle risultanze del tavolo tecnico di studio di ipotesi migliorativa nella tratta di Paderno Dugnano proprio nella tratta ad oggi cantierizzata; Sentiti i funzionari della Direzione Generale per le Valutazioni di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente che confermano la NON conclusione delle procedure; Considerati altresì i numerosi ricorsi pendenti presso gli organi della giustizia Amministrativa per i quali a breve si attende il pronunciamento; Considerato l’incidente accaduto in data 16/06/2014 nell’area di cantiere di via Generale dalla Chiesa ovvero la rottura in area di cantiere di una conduttura del Gas metano che ha provocato la dispersione del gas nonché la chiusura, per motivi di sicurezza, della strada Milano Meda per circa 3 ore; Preso atto dell’esistenza di una denuncia presentata dagli organi competenti con il fine di accertare eventuali responsabilità connesse al citato incidente; Considerata la calendarizzazione per il 26 giugno p.v. di un tavolo aperto a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nell’opera, tra i quali EXPO in persona del Commissario Unico Sala, con all’ordine del giorno la verifica dello stato di avanzamento lavori e rispetto del crono programma connesso all’opera; Preso atto del già realizzatosi mancato rispetto del predetto crono programma, in grave ritardo rispetto alle previsioni iniziali presentate; Ritenuto che gli interventi operati sul territorio non siano in alcun modo compatibili con le finalità dichiarate ovvero siano comunque da considerarsi irreversibili e rientranti nella sfera delle attività progettuali non ancora approvate in via definitiva in quanto carenti sotto il profilo giuridico dei provvedimenti citati; Ritenuto altresì di non poter sopportare oltre questo mancato rispetto delle norme e delle Leggi vigenti nonché questo scempio non legittimato operato sul territorio, per il quale ci riserviamo di adire le vie giudiziarie a tutela dei nostri interessi; DIFFIDIAMO le ditte operanti sul territorio di Paderno Dugnano, delegate nell’ambito della procedura di riqualifica della Rho Monza, gli Enti e le Istituzioni tutte, chiunque altro si senta legittimato in forza di deleghe e sub appalti, dall’effettuare ulteriori interventi irreversibili sul territorio quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo:  il taglio degli alberi ad alto e basso fusto;  scavi propedeutici all’insediamento della nuova infrastruttura;  recinzione di nuove aree.
CCIRM - Comitato Cittadini Interramento RHO-MONZA - http://interramento.padernesi.com
CCIRM Comitato Cittadini Interramento RHO-MONZA http://interramento.padernesi.com

Questi atti non saranno più tollerati e comporteranno un’immediata reazione dei cittadini a difesa dei diritti Costituzionali Garantiti. Non sarà sacrificato un centimetro in più di territorio se non in forza di provvedimenti legittimati e legittimanti l’intervento

sabato 21 giugno 2014

Rho-Monza, il cantiere non è sicuro, il sindaco gelataio dorme

Il cantiere della Rho-Monza di via Generale Dalla Chiesa non è in sicurezza e mette a rischio l'incolumità dei cittadini. Lo ha denunciato  il Comitato per l'Interramento che ha verificato l'inesistenza del previsto Piano della Sicurezza del cantiere presso gli  uffici comunali dopo l'incidente dei giorni scorsi provocato  dal taglio di  una tubatura del gas.
Il  tema della  sicurezza inesistente nel cantiere è al centro delle iniziative del CCIRM ed è  verificabile  da tutti con i propri occhi. Da tempo qualcuno ha abbattuto la recinzione arancione che delimitava il cantiere e oggi chiunque (bambini ad esempio) può entrare nell'area dove lavorano i mezzi pesanti dal momento che non esistono  barriere. 
Al posto della recinzione l'azienda appaltatrice dei lavori si è limitata a tendere un semplice nastro di  plastica che chiunque può scavalcare (le foto sono di Laura Zanca).
A fronte di questa grave situazione il sindaco-gelataio che fa? Capisco i suoi problemi post elettorali, ma ai cittadini interessa la sicurezza delle loro vite non la poltrona di  Bogani o  quella di  Torraca. La smetta dunque di perdere tempo  e cominci a governare questa città e dimostrare un po'  di senso di  responsabilità.

venerdì 20 giugno 2014

Giuranna: la coalizione per noi non è scontata

Insieme per Cambiare, la lista civica delle Coccinelle che sarà rappresentata lunedì prossimo da Giovanni Giuranna sui banchi dell'opposizione, si  è riunita ieri sera per fare un bilancio critico della campagna elettorale della lista e per mettere a punto un modello di organizzazione per il futuro. 
"Per quanto riguarda la nostra  lista c'è soddisfazione per il  risultato anche se poteva andare meglio se fossimo  partiti  prima - osserva Giuranna -. Ci aspettavamo  di più, comunque la nostra presenza in Consiglio dimostra che l'impegno c'è stato".
Anche il tema organizzazione  è stato affrontato a partite dall'attività consiliare che verrà portata avanti da Giuranna, con il sostegno di una squadra esterna per aiutare il neo capogruppo  a gestire i  diversi dossier.
"Abbiamo  individuato  una decina di persone che seguiranno con me il lavoro delle tre commissioni chiave: Bilancio,  Territorio e Servizi Sociali - dice - inoltre dovremo  organizzarci per continuare a tenere alta la nostra presenza nei  quartieri e i rapporti con le associazioni che sono rappresentate nella nostra lista da diversi candidati i quali hanno ottenuto molte preferenze".
Meno chiarezza è stata fatta sul  ruolo  che la  coalizione  potrà o meno  continuare a giocare come soggetto  politico collettivo, dentro  e fuori il Palazzo. "Qualche forma di  rapporto dovremo continuare a tenerlo, ma la coalizione come punto  di  riferimento per noi  non è affatto scontata, bisognerà vedere come le diverse forze politiche, in particolare il PD, si muoveranno  nel concreto sui temi importanti, ad esempio la Rho-Monza. Lunedì vedremo chi sarà il  loro capogruppo  e come si comporteranno ad esempio  per l'elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio Comunale".

Paderno antifascista, oltre la denuncia

La presenza e le attività delle organizzazioni neofasciste e neonaziste nel  territorio  del Nord Milano e della Lombardia è diventata preoccupante anche perché le numerose denunce alla Magistratura fatte da cittadini e associazioni non sembrano avere fermato né  rallentato  il fenomeno. 
L'allarme è stato lanciato dall'ANPI che ha stilato un rapporto sintetico che indica le  principali manifestazioni organizzate da queste organizzazioni nel corso  degli ultimi  12 mesi. Riporto l'elenco e invito tutti gli antifascisti padernesi  a dar vita a  un momento  di confronto sulle iniziative da prendere al  riguardo. Nella nostra città ancora di  recente sono  stati  imbrattati i muri con scritte e simboli neonazisti pertanto la cosa ci riguarda da vicino.


15 Giugno 2013 – raduno europeo nazifascista a Milano, in un capannone di Rogoredo;
23 Giugno 2013 – partita di calcetto, a Niguarda, organizzata da Lealtà e Azione “Diamo un calcio alla pedofilia”;
14-15 Settembre 2013 – a Cantù, in Provincia di Como, Festival Boreal, organizzato da Forza Nuova, con delegazioni provenienti da tutta Europa;
19 Ottobre 2013 – bombe incendiarie vengono fatte esplodere nella sede dell'Anpi di Legnano, danneggiando la Sezione. Compaiono anche scritte ingiuriose contro i partigiani;
2 Novembre 2013 – profanazione neofascista del sacrario del Monte San Martino (Varese). L'episodio ha assunto una particolare gravità perché avviene, fra l'altro, proprio in coincidenza con il settantesimo anniversario di quella battaglia ricordata come l’episodio che diede inizio alla lotta partigiana nel Nord Italia e come uno dei primi e significativi esempi di opposizione all’occupazione nazifascista;
17 gennaio 2014 – convegno promosso dal gruppo Alpha, organizzazione giovanile di Lealtà e Azione all'interno del Politecnico di Milano;
21 aprile 2014 – ritrovamento volantini in via Moscova, inneggianti al compleanno di Hitler. Uno di essi è stato infilato nella cassetta postale della sede dell'ANPI Provinciale di Milano in via San Marco 49;
25 aprile 2014 – in mattinata parata neofascista al campo 10 di Musocco, dove sono sepolti i resti di esponenti della Repubblica di Salò, tra cui Alessandro Pavolini, Francesco Colombo, fondatore della Muti, alcuni gerarchi fucilati a Dongo, diversi militanti della X Mas;
25 aprile 2014 – sempre in mattinata, nella sede Aler di via Palmieri1, affittata ad una associazione che fa da prestanome ai neofascisti, Forza Nuova che una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, ha definito come formazione nazifascista, espone uno striscione offensivo nei confronti della Resistenza. L'ANPI di Milano ha per ben due volte chiesto all'Aler, la revoca del contratto di affitto concesso alla società che fa da prestanome a Forza Nuova, senza ricevere alcuna risposta;
29 aprile 2014 – nonostante la diffida scritta del Questore di Milano, da piazzale Susa parte la consueta sfilata, con ostentazione di simboli e slogans di aperta apologia di fascismo;
8 giugno 2014 – torneo di calcetto “diamo un calcio alla pedofilia” a Niguarda, organizzato da Lealtà e Azione, con il patrocinio di Provincia e Regione;
14 giugno 2014 – nel pub discoteca della zona industriale di Brugherio concerto degli Hammerskin indetto per finanziare Alba Dorata, con delegazioni provenienti da Ungheria e Francia

mercoledì 18 giugno 2014

Alparone: la sua maggioranza già scoppia e l'opposizione affila le armi

Avevo parlato nei giorni scorsi di forti tensioni che stavano  esplodendo nel campo  della destra provocate dal vero e proprio  golpe politico attuato da Alparone ai danni della sue ex coalizione e oggi è deflagrato con fragore il dissenso della  Lega, il partito che più ha perduto dalle manovre del primo cittadino e dal modo brutale e arrogante con il quale egli ha comunicato i nomi della sua squadra. 
La Lega ne esce a pezzi  sia in termini di assessori che di presenza in Consiglio Comunale e non ci sta a vedersi trattata così. Anche Forza Italia pare non abbia affatto gradito le scelte del  sindaco e probabilmente nelle prime sedute dell'assemblea cittadina si assisterà a qualche violenta resa dei conti.
Sul  fronte opposto il centro sinistra sta decidendo  in questa settimana ruoli e incarichi e soprattutto come impostare l'attività di opposizione nel Palazzo e sul  territorio. 
"Decideremo venerdì sera - dice Antonella Caniato - Sceglieremo il nome del Capogruppo del  PD mentre probabilmente Giuranna costituirà il suo  gruppo". L'alternativa per il  PD è tra una figura giovane come Efrem Maestri che come consigliere anziano (è stato il più votato) presiederà probabilmente le prime sedute dell'assemblea o una  persona già sperimentata.
L'elezione del Presidente del Consiglio Comunale offre all'opposizione l'occasione di allargare le crepe che già si sono aperte nella maggioranza, proponendo ad esempio la candidatura di una figura affidabile e stimata quale l'ex assessore Tagliabue della Lega.
"Per quanto riguarda la coalizione dovremo trovare una forma per far continuare i  partiti del centro sinistra  a lavorare  insieme -  osserva Caniato -. Una soluzione potrebbe essere quella di tenere gruppi consiliari  aperti oltre a organizzare insieme eventi politici su temi importanti".

Ps. è giunta oggi la notizia che il neo eletto Consigliere della Lega, Rodolfo Tagliabue, ha dato le dimissioni dalla carica di consigliere. Evidentemente le  fibrillazioni dentro la Lega e la maggioranza uscita dalle  urne continuano e non accennano a placarsi.

Sinistra per Paderno Dugnano: ripartire dalla partecipazione

Sinistra per Paderno Dugnano ricomincia a far politica ripartendo dal suo programma e propone alla coalizione di centro sinistra,  che ha sempre sostenuto e riconosciuto come soggetto politico collettivo, di affrontare insieme il tema più urgente che la nuova amministrazione ha davanti: la partecipazione.
Come è noto non sono stati eletti i Consigli di Quartiere e l'assemblea cittadina uscente aveva deciso all'unanimità di rimandare a dopo le elezioni la decisione su come sostituire questi organismi democratici la cui storia e ruolo non possono certo venire cancellati con un tratto di penna anche se è evidente a tutti che la destra preferirebbe fare così dal momento che non li ha mai apprezzati nè voluti, anzi ha fatto di tutto per svuotarli di contenuto e rimuoverli. Nella nuova giunta annunciata da Alparone la voce partecipazione tra le deleghe affidate non compare e questo è molto significativo.
La partita della partecipazione deve metterla in campo e giocarla la coalizione di centro sinistra e a fare il gioco dovrà essere in primis la sinistra che ha già espresso nel suo programma delle indicazioni che propone alla discussione di tutti con l'obiettivo di progettare e presentare insieme ai padernesi un nuovo modello di partecipazione.
Le domande alle quali dare una risposta sono: come restituire ai cittadini un ruolo centrale nella gestione complessiva delle risorse comuni? Come favorire una maggiore partecipazione di tutti, soprattutto di giovani e stranieri, allo sviluppo futuro della città, partendo dalla possibilità di proporre e discutere diverse  soluzioni ai problemi del proprio quartiere? Che ruolo e che funzione devono avere le sette sedi di quartiere attualmente vuote e inutilizzate? Come coordinare e mettere in rete, creando sinergie e collaborazione reciproca, le attività delle associazioni di volontariato e di scopo presenti sul territorio? 

martedì 17 giugno 2014

Aperitivo Mondiali a Imperiale Delizie

Giovedì 19 Giugno "Imperiale Delizie" propone l' APERITIVO MONDIALI, una serata all'insegna del tricolore e di piatti internazionali! 
Per farvi stuzzicare l'appetito ecco un'anteprima del menù:

ITALIA: pasta tricolore, bruschette tricolore, couscous tricolore
SPAGNA: paella
AMERICA: mini hot dog e la nostra brownies al cioccolato
FRANCIA: mini crepes salate e dolci
BRASILE: salpicao di pollo
ARGENTINA: empanadas
GRECIA: insalata con feta e menta
INGHILTERRA: onions rings, chicken pie


Metropolis 2.0: al via la quarta Cineasta

Presso Area Metropolis 2.0 lunedì 23 giugno 2014 alle ore 21 avverrà la quarta edizione della Cine-asta dei manifesti cinematografici più amati della stagione, il cui ricavato verrà utilizzato per proseguire nel miglioramento dei servizi offerti dalla sala: lo scorso anno per esempio questi fondi sono stati utilizzati per dotare il cinema di rastrelliere per biciclette. 
La cine-asta è inserita nella rassegna estiva “Film & Stick”, una selezione dei migliori film usciti nelle sale nell’ultimo anno non ancora proposti presso Area Metropolis 2.0.

Martedì 24 giugno alle ore 21 è invece in programma l’ultimo appuntamento con la nuova stagione del NATIONAL THEATRE LIVE, composta da titoli attesissimi tra i migliori spettacoli del National Theatre di Londra, uno dei palcoscenici più prestigiosi del mondo. In programma RE LEAR diretto dal Premio Oscar Sam Mendes.

Rho-Monza: tragedia sfiorata il primo giorno di cantiere

Quello che è successo ieri mattina in via Generale dalla Chiesa nel cantiere appena aperto da Serravalle, era ampiamente annunciato e ha dimostrato l'inaffidabilità e la pericolosità rappresentata da questa azienda che pretende di fare grandi lavori in tempi impossibili senza essere tecnicamente all'altezza del compito.
Ieri mattina non appena gli operai hanno iniziato l'opera di "bonifica" dei terreni da eventuali residuati bellici (bombe o altro) hanno combinato subito un danno che solo casualmente non ha provocato una tragedia. Dovevano cercare e disinnescare ordigni bellici e invece hanno trovato e tranciato un gasdotto che passa in quella zona; gasdotto che è ben segnalato e che tra l'altro dovrà essere spostato in vista della nuova autostrada quindi ben conosciuto dalle aziende che dovranno realizzare il progetto.
Sul sito del CCIRM si legge: "L'incidente ha causato l'abbondante fuoriuscita di gas per almeno un paio d’ore mettendo a rischio, la popolazione locale, i bambini di un asilo della zona e coloro che transitavano sulla Milano-Meda, ed richiedendo l'intervento dei VV.FF, Carabinieri e Polizia Locale. Cosa sarebbe successo se la ruspa, tranciando il gasdotto avesse innescato una scintilla? A questo punto e lecito chiedersi MA IN CHE MANI SIAMO? Ora piu che mai chiediamo indagini accurate e STOP AI CANTIERI! Non è possibile che per realizzare un'opera cosi complessa si debba correre contro il tempo mettendo a rischio le persone (comprese quelle che vi lavorano)! Non si capisce perchè, in nome di EXPO, si continui ad insistere per realizzare un'opera che, con tutta probabilità, non sarà pronta per EXPO, contro la volontà della popolazione e nonostante un'alternativa progettuale che accontenterebbe tutti!"
il Comitato chiede a tutte le istituzioni e ad EXPO di considerare questo incidente come monito per il futuro, il tempo non c'è più ed ogni incidente non farà altro che rallentare ulteriormente l'opera. Oltre che costringere i cittadini a vivere costantemente nella paura che questi incapaci costretti a lavorare in fretta e male provochino delle tragedie.
Il sindaco Alparone dal canto suo non sembra molto preoccupato. In un comunicato stampa ha ricordato di avere scritto già a tutti gli Enti coinvolti e al Prefetto di Milano per invitare “a non intraprendere altri lavori” e ribadendo la necessità di verificare e coordinare tutte le interferenze prima di avviare la cantierizzazione. 
Evidentemente ai cittadini queste blande rassicurazioni e questa politica solo parolaia bastano e avanzano dal momento che lo hanno confermato alla guida della città per altri cinque anni.

lunedì 16 giugno 2014

Tutti al centro appassionatamente

I padernesi, con il ballottaggio di domenica 8 giugno, hanno affidato per altri 5 anni la guida del Comune a una coalizione di centro destra.
Una coalizione politicamente aliena rispetto a quella che ha governato la città dal 2009 a oggi. Il sindaco è il medesimo, Marco Alparone, ma le forze politiche che compongono la sua nuova maggioranza sono molto diverse qualitativamente e quantitativamente.
A seguito della scissione del PdL, sul campo è rimasta infatti solo una parte dell'ex partito di Berlusconi, Forza Italia (di cui non si capisce se Alparone ancora fa parte), mentre la componente ex missina, Fratelli d'Italia, e la componente che fa capo ad Alfano non sono entrate in Consiglio Comunale. La Lega, molto ridimensionata rispetto al 2009, ha eletto solo 2 esponenti contro i 5 del 2009, mentre la lista Di Maio ha ottenuto 1 solo consigliere.
In pratica la coalizione di Alparone si configura come un'alleanza molto più centrista (socialmente non politicamente) di quella precedente e il neo sindaco sembra poterla dominare molto più strettamente di prima essendosi liberato dei partiti ai quali oggi è lui a porre le condizioni.
L'aspetto interessante del risultato delle urne è però anche un altro: l'assemblea cittadina uscita dalle urne si presenta di fatto come una grande convergenza al centro. Se da un lato la destra non c'è più, dall'altro è scomparsa la sinistra perché la lista civica Sinistra per Paderno Dugnano non ha ottenuto l'atteso consigliere. Il Partito Democratico padernese, dopo la svolta di Renzi, ha marginalizzato la vecchia sinistra interna e il suo unico alleato all'opposizione è la lista delle Coccinelle che con la sinistra ha poco o niente da spartire.
Se questo è lo scenario sarà interessante capire come le due squadre interpreteranno i rispettivi ruoli. Che tipo di dinamica maggioranza-opposizione ci dovremo aspettare dal momento che gli unici non centristi (mi verrebbe da dire non renziani) della nuova assemblea cittadina sono i due grillini e i due leghisti? In realtà un po' della vecchia sinistra PD è rimasto in Consiglio comunale, ma da solo Coloretti non potrà pesare molto sulle scelte del partito e del gruppo consiliare.
Il silenzio che avvolge in questi giorni il Palazzo comunale nasconde dunque molte tensioni che emergeranno quando si riunirà la nuova assemblea cittadina e si vedrà come i partiti e le coalizioni si presenteranno ai padernesi. Chi farà il Presidente del Consiglio Comunale? Chi sarà il Vicesindaco? Chi saranno gli assessori chiave (bilancio, territorio, ecc)? Forza Italia accetterà di subire la supremazia della lista del sindaco? La Lega si accontenterà della poltrona di Bogani?
Anche sul fronte opposto, quello della minoranza, gli interrogativi sono molti. L'opposizione deciderà di stare in campo unita oppure ognuno andrà per conto suo? Il M5S a chi farà più opposizione: ad Alparone e al PD? Chi sarà infine il capogruppo del PD, il giovane Efrem Maestri o l'ex candidata Antonella Caniato?