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lunedì 23 giugno 2014

Triennale: abiti da lavoro...che non c'è

La Triennale di Milano presenta la mostra Abiti da Lavoro, a cura di Alessandro Guerriero, che sarà aperta dal 25 giugno al 31 agosto.
In mostra saranno presentati 40 abiti da lavoro ideati da progettisti di tutto il mondo
Abiti da Lavoro nasce anche dalla generosità di alcuni dei 40 progettisti coinvolti, che, insieme all’Associazione Tam-Tam, diretta dallo stesso Guerriero, hanno voluto accettare la sfida di Arkadia onlus per favorire l’inserimento lavorativo di giovani disabili.
“Il percorso è quello usuale della sartoria: si insegna ai ragazzi che frequentano il workshop gratuito di Tam-Tam come si trasforma uno schizzo in un cartamodello. Trasmettiamo questi cartamodelli ad Arkadia Onlus, dove un gruppo di persone con disabilità li trasforma in abiti veri e propri. Abiti da Lavoro, appunto. Le ragazze e i ragazzi di Arkadia misurano, tagliano, cuciono, stirano. Lo stanno facendo anche in questo momento” raccontano Alessandra Zucchi e Alessandro Guerriero che in questi mesi hanno imbastito l’idea, tessuto la rete delle relazioni e coordinato la realizzazione della  collezione dei 40 abiti in mostra.
Abiti da Lavoro
 oltre a voler rappresentare una tensione per l’innovazione sociale, propone una riflessione socio-antropologica: un tempo l’abito faceva il monaco, il metalmeccanico, l’avvocato, il banchiere, la signora alla moda, il fantino, il musicista, il cuoco, il marinaio, la prostituta, il poliziotto, il medico, il portiere, il giudice, il muratore.
Ma oggi?
Se originariamente l’abito da lavoro (il lavoro di vivere) nasce come gesto d’amore che dice protezione e cura, nel tempo è diventato l’espressione di scale di potere che definiscono la nostra condizione, trasformandosi soprattutto in habitus, in funzione e segno sociale.
L’attuale centralità dell’individuo ha però ancora una volta mutato il senso di ciò che indossiamo: la funzione sociale svanisce e l’abito assume soprattutto il valore dell’espressione individuale: diventa travestimento e forma dei nostri pensieri. Se prima era l’immagine che il mondo ci attribuiva – non si poteva lavorare in banca senza giacca e cravatta – oggi è l’immagine di ciò che noi vogliamo essere nel mondo. 
L’abito è corazza della condizione fisica, sociale, morale e culturale di ciascuno e che ciascuno sceglie per sé. Diventa la speranza, più o meno fondata, che ognuno di noi nutre verso se stesso e, nello stesso tempo, la misura, l’immagine e il valore di come ciascuno vive i rapporti interpersonali: l’abito diventa il progetto.
Un progetto che – se rispecchia l’originaria vulnerabilità fisica e psichica dell’uomo – propone involucri non datati, irrispettosi della mera funzione, lontani da logiche mercantili. Non manufatti di design o opere d'arte, ma volumi e forme talvolta incompiute o modificabili, prove generali di ri-vestimento. 


ABITI DA LAVORO
A cura di Alessandro Guerriero
25 giugno – 31 agosto 2014

martedì 16 aprile 2013

Creative Camp Lombardia


Segnalo agli interessati questo bando rivolto ai giovani creativi lombardi completo di indirizzi dove cercare informazioni e scaricare i documenti per la partecipazione.
BANDO CREATIVE CAMP LOMBARDIA. SCADENZA 6 MAGGIO
Sei un creativo o un'impresa creativa? La kermesse milanese del Salone del Mobile e del Fuori Salone si è appena conclusa. I ricordi sono ancora vividi ed è forte la consapevolezza di come la creatività sia importante per i territori e per alimentare la crescita economica. I più recenti dati dell’Unione Europea affermano del resto, che questo settore gioca un ruolo sempre più rilevante nel sostenere l’occupazione e dà lavoro a quasi 7 milioni di persone.
Credendo particolarmente all’importanza di questa tematica, ci piace segnalarvi nuovamente la “call” per i Creative Camp Lombardia, un’iniziativa promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Unioncamere nell’ambito del progetto europeo CCAlps - Creative Companies in Alpine Space. 
I Creative Camp offrono, al mondo dei creativi residenti in Lombardia, l’opportunità di presentare un’idea e di partecipare ad un percorso strutturato per giungere a realizzarla. L’iniziativa guarda al futuro e si concentra su 3 aree tematiche:Multimedia e Comunicazione, Moda e Design dei Servizi. I Creative Camp sono organizzati dal Dipartimento di Design, Politecnico di Milano che nelle attività coinvolgerà anche numerosi esperti internazionali, aziende e istituzioni. Il percorso si articolerà in workshop e momenti di confronto a distanza e avrà la durata di 12 mesi.
Il bando di selezione e i form per l’iscrizione, sono scaricabili dal sito www.itsastart.it.
La deadline si avvicina, infatti, velocemente: le domande devono pervenire entro il 6 maggio.