lunedì 21 maggio 2012

Terrorismo e terremoto? Colpa di Monti


La rassegna stampa delle prime pagine dei quotidiani di oggi mette il luce tutti i limiti culturali del giornalismo italiano. Di fronte alle tragedie che da sabato a oggi si sono abbattute sul nostro Paese le reazioni e le chiavi di lettura degli eventi fornite dalla grande stampa nazionale sono sconfortanti. Alcune, quelle della destra, squallidamente prevedibili, altre quelle del giornalismo "serio" inconsistenti o fuori bersaglio. Insomma i giornali non sanno cosa scrivere e allora improvvisano a capocchia.
Il Corriere della Sera titola a tutta pagina sul terremoto e affida l'editoriale ad Antonio Stella che dopo aver riassunto il suo pensiero nella sentenza: "Le fatalità prevedibili" ripete la solita giaculatoria sulle tragedie italiane, perennemente annunciate (da secoli) che non si riescono mai a "prevenire". L'attentato di Brindisi è già scivolato in taglio basso. Amen.
Repubblica parlando del terremoto mette in risalto la condizione sociale delle vittime: "Quei dannati inghiottiti dalle loro fabbriche", un titolo da Lotta Continua anni '70 che fa risuonare il vecchio inno socialista: "Figli dell'officina, dannati della terra...".
Anche la Stampa, quotidiano della Fiat, in un titoletto del montaggio sul terremoto di prima pagina li definisce "I forzati della notte", una strana lettura sociologica della realtà del lavoro da parte del quotidiano della più grande città-fabbrica d'Italia. Gli operai uccisi dal sisma facevano il turno di notte, capirai che novità. 
Il fondo di apertura invece titola: "L'Italia del mattone va ripensata" come se il patrimonio edilizio nazionale, vecchio di secoli, potesse venire seriamente "ripensato" prima del prossimo terremoto.
Sobrio come sempre il titolone a tutta pagina de "Il Giornale" dedicato alla tragedia di Brindisi: "Abbiamo visto il bastardo" mentre nel suo fondo dal titolo: "Un Paese smantellato" il direttore Feltri, in pratica, afferma che la colpa di tutto, del terremoto e del terrorismo, è del Governo Monti e di chi "ha smantellato" il governo Berlusconi, la sua intelligence e, soprattutto, la sua Protezione Civile. Anche il Tempo, giornale reazionario di lungo corso, nel titolo spiega al suo lettore che la colpa di tutto è della politica e dei politici: "Bombe, scosse e astensione".
In questo scenario poco edificante suona troppo flebile la voce della ragione che tenta di ricordare sulla prima pagina de L'Unità che questo dovrebbe essere: "Il momento della solidarietà". Un titolo che non fa audience.

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