lunedì 21 maggio 2012

Il centro sinistra chiede l'unità contro la barbarie





Ricevo da Oscar Figus,. Segretario del Pd padernese, l'Ordine del giorno protocollato oggi da Mauro Anelli anche a firma di Marco Coloretti e Maurizio Cerioni sui fatti di Brindisi.
Tale Odg vuole essere una proposta su cui si spera possa convergere, anche con eventuali modifiche, tutto il Consiglio Comunale - maggioranza e opposizione - nella speranza che si possa prendere posizione tutti uniti contro questa ennesima barbarie.

Il Consiglio Comunale di fronte al terrorismo, di qualunque matrice, e l’attentato di Brindisi ha in sé una violenza ed un’impostazione mai vista prima d’ora, invita le forze democratiche, che devono reagire subito insieme, unite, per evitare che vinca chi punta alla destabilizzazione dello Stato, che tutti debbano fare la propria parte alzando la vigilanza democratica
Considerato che la precarizzazione generale sia economica che di prospettiva, genera l’acuirsi di incertezza nella vita di tutti i giorni ed incancrenendosi, si trasforma purtroppo anche in fenomeni violenti in quanto trova terreno fertile per il disorientamento generale.
Verificato che stiamo assistendo negli ultimi tempi a forti aumenti di attentati che vanno dalle sedi di Equitalia a persone che ricoprono cariche dirigenziali, l’Ing. Adinolfi gambizzato a Genova, senza parlare degli aumenti esponenziali di suicidi nella solitudine più totale
Verificato altresì che la crisi economica, che ha generato manovre estremamente impegnative facendo pagare un prezzo altissimo ai cittadini, deve essere affrontata diversamente dal Governo, dirottando maggiori risorse per lo sviluppo del Paese
Il Consiglio Comunale di Paderno Dugnano
esprimendo la propria solidarietà alle famiglie delle vittime, condanna totalmente gli episodi di violenza ed auspica la fine dell’attuale crisi con l’assunzione di scelte democratiche e condivise che non lascino nella completa solitudine i propri cittadini già gravati da un impoverimento generale, tornando a riprendere ognuno la propria dignità.

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