Niente di fatto, tutto rimandato a lunedì 13 gennaio. Il risultato della Commissione Capigruppo che si è riunita ieri sera è stato molto deludente.
Da un lato il Sindaco, come si legge nella lunga relazione del capogruppo PD pubblicata dal blog" La Scommessa", ha continuato a minimizzare l'impatto dell'inquinamento che i cittadini devono sopportare e ha rimandato ancora la decisione sul che fare, alla lettura dei risultati del tavolo tecnico che si è tenuto l'8 dicembre (che saranno consegnati oggi ai consiglieri comunali).
Dall'altro i capigruppo dell'opposizione chiedono con un Ordine del Giorno di rimuovere al più presto le scorie fonte dei disturbi e dei malesseri denunciati dai cittadini dall'impianto della Leganti Naturali e allontanarle dal territorio padernese. Scorie di cui, dopo oltre un mese di inquinamento, di "analisi" e "ispezioni" effettuate dall'ARPA, non si conosce ancora con precisione quantità e natura. Finora sono state definite "ceneri da incenerimento di RSU", ma le emissioni inquinanti prodotte dal loro stoccaggio appaiono agli esperti del settore anomale e non compatibili. Ciò induce a pensare che forse sotto le ceneri cova dell'altro e a chiedere con forza che l'ARPA proceda a una immediata analisi del contenuto della vasca di stoccaggio.
La riunione è stata rimandata anche perché il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale, Papaleo, hanno proposto ai Capigruppo dell'opposizione di ritirare il loro Ordine del Giorno presentato il 29 dicembre, cioè 10 giorni fa, per aderire a un documento comune, ma la risposta è stata negativa perché il testo proposto è minimale, troppo vago sulle cose da fare e di fatto non impegna l'amministrazione ad agire nel senso voluto dai cittadini.
L'OdG proposto da Alparone, ribadisce che non ci sono pericoli per l'ambiente e la salute dei padernesi, e demanda al Sindaco di continuare a monitorare la situazione e le attività dall'azienda in merito alla riduzione delle emissioni ed eventualmente, solo in caso di "accertato pericolo per l'ambiente e la salute", emettere ordinanza di rimozione delle scorie. Il che significa non muoverle mai da dove stanno dal momento che sia ARPA che Regione si sono dichiarate contrarie a farlo paventando fantomatici pericoli e rischi.
L'OdG del Sindaco, insomma, insiste nella politica da lui seguita finora che di fatto delega all'azienda inquinatrice, la scelta della soluzione del problema più conveniente per lei, come se l'interesse dei cittadini inquinati venisse dopo quello degli inquinatori a pagamento. Come se di questi ci si potesse fidare sulla parola.
I capigruppo della Sinistra hanno già dichiarato che il documento proposto non è accettabile né condivisibile e non cederanno sul punto della rimozione immediata dei rifiuti che rappresenta la richiesta fondamentale dei cittadini e la soluzione ovvia e certa del loro problema.
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venerdì 10 gennaio 2014
Inquinamento: Alparone cerca di addormentare cittadini e opposizioni
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Quante scorie ci sono nel bunker e cosa sono? L'ARPA non lo sa.
"Paderno, il business delle scorie e il giallo dell'ammoniaca". Ancora oggi il Corriere della Sera torna sulla vicenda della Leganti Naturali affrontando il tema forse più caldo: cosa c'è nel bunker dell'azienda?
Nell'articolo si riporta la testimonianza di un esperto del settore il quale afferma "Non è possibile che le scorie di inceneritore determinino emissione di ammoniaca a meno che questa non venga aggiunta come additivo chimico nella fase di miscelazione". Ma se è così chi ha aggiunto l'ammoniaca e perché? Una domanda alla quale può rispondere solo l'azienda inquinatrice.
Resta la domanda: cosa contengono quelle ceneri, quante tonnellate sono state stoccate realmente e, soprattutto, sono solo ceneri? Domande alle quali nessuno, a un mese di distanza dall'inizio dell'inquinamento, ha dato ancora una risposta. Sempre nell'articolo di Paola D'Amico si apprende che l'ARPA non sa quante e quali sostanze sono stoccate nella vasca dell'azienda dell'Ing. Quadrio Curzio."Non conosciamo la natura delle ceneri. E' quello che chiediamo di sapere" afferma quell'anima candida del direttore dell'ARPA Milano, dott. Olivieri.
Chissà a chi chiede di sapere il titolare di quella che dovrebbe essere l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente. Non dovrebbe essere lui a dirlo a noi? Anche perché, pare che l'ARPA sia a conoscenza (l'ha scritto in una relazione consegnata al Comune di Paderno Dugnano) che le scorie accumulate nell'impianto non proverrebbero solo da Brescia, ma anche dall'inceneritore di Milano. Quindi nel bunker ci potrebbero essere, oltre alle 10.000 tonnellate di ceneri bresciane, anche un quantitativo imprecisato di ceneri milanesi di cui finora non si è mai parlato
La giornalista del Corriere affronta poi l'altro tema caldo di questa brutta vicenda, quello dei soldi sul quale avevo dato anch'io qualche indicazione in un post titolato significativamente "L'odore dei soldi". Non meno di 400mila euro è quello che il titolare della Leganti Naturali avrebbe già incassato dall'Inceneritore di Brescia. Il business delle scorie valeva fino a qualche tempo fa 50 euro a tonnellata, ma oggi "il prezzo è calato a 40/42 euro per l'aumento della concorrenza". Il business delle ceneri fa evidentemente gola a molti nuovi smaltitori improvvisati, pardon "sperimentali" come i padroni della Leganti Naturali. Improvvisati e sperimentatori al punto da non installare nei loro impianti, come invece fanno normalmente gli operatori consolidati del settore, dei sistemi di aspirazione e di abbattimento delle emissioni. Autorizzati e ultra favoriti dalla Regione Lombardia. Chissà perché?
Nell'articolo si riporta la testimonianza di un esperto del settore il quale afferma "Non è possibile che le scorie di inceneritore determinino emissione di ammoniaca a meno che questa non venga aggiunta come additivo chimico nella fase di miscelazione". Ma se è così chi ha aggiunto l'ammoniaca e perché? Una domanda alla quale può rispondere solo l'azienda inquinatrice.
Resta la domanda: cosa contengono quelle ceneri, quante tonnellate sono state stoccate realmente e, soprattutto, sono solo ceneri? Domande alle quali nessuno, a un mese di distanza dall'inizio dell'inquinamento, ha dato ancora una risposta. Sempre nell'articolo di Paola D'Amico si apprende che l'ARPA non sa quante e quali sostanze sono stoccate nella vasca dell'azienda dell'Ing. Quadrio Curzio."Non conosciamo la natura delle ceneri. E' quello che chiediamo di sapere" afferma quell'anima candida del direttore dell'ARPA Milano, dott. Olivieri.
Chissà a chi chiede di sapere il titolare di quella che dovrebbe essere l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente. Non dovrebbe essere lui a dirlo a noi? Anche perché, pare che l'ARPA sia a conoscenza (l'ha scritto in una relazione consegnata al Comune di Paderno Dugnano) che le scorie accumulate nell'impianto non proverrebbero solo da Brescia, ma anche dall'inceneritore di Milano. Quindi nel bunker ci potrebbero essere, oltre alle 10.000 tonnellate di ceneri bresciane, anche un quantitativo imprecisato di ceneri milanesi di cui finora non si è mai parlato
La giornalista del Corriere affronta poi l'altro tema caldo di questa brutta vicenda, quello dei soldi sul quale avevo dato anch'io qualche indicazione in un post titolato significativamente "L'odore dei soldi". Non meno di 400mila euro è quello che il titolare della Leganti Naturali avrebbe già incassato dall'Inceneritore di Brescia. Il business delle scorie valeva fino a qualche tempo fa 50 euro a tonnellata, ma oggi "il prezzo è calato a 40/42 euro per l'aumento della concorrenza". Il business delle ceneri fa evidentemente gola a molti nuovi smaltitori improvvisati, pardon "sperimentali" come i padroni della Leganti Naturali. Improvvisati e sperimentatori al punto da non installare nei loro impianti, come invece fanno normalmente gli operatori consolidati del settore, dei sistemi di aspirazione e di abbattimento delle emissioni. Autorizzati e ultra favoriti dalla Regione Lombardia. Chissà perché?
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giovedì 9 gennaio 2014
Arpa: "portare via le scorie". Cosa c'è davvero nel bunker?
Adesso anche l'Arpa, stando a quanto scrive oggi il Giorno, chiede la rimozione delle scorie inquinanti dall'impianto della Leganti . Secondo la cronaca, partecipando alla riunione del tavolo tecnico che si è tenuta ieri in Comune, l'Arpa, avrebbe cambiato improvvisamente atteggiamento sulla questione dell'inquinamento a Paderno Dugnano chiedendo espressamente di rivedere le autorizzazioni concesse dalla Regione all'azienda.
Inoltre l'agenzia regionale per l'ambiente, sempre secondo il Giorno, avrebbe chiesto: "di rivedere tutte le fasi della produzione, senza escludere la possibilità di chiudere l’azienda se ritenuta incompatibile con il territorio". Insomma dal "tutto bene, niente emergenza" nel giro di pochi giorni l'Arpa è passata a "via le scorie, rivedere le autorizzazioni e se occorre chiudere l'azienda". Un bel riposizionamento non c'è che dire.
Cosa ha provocato questo improvviso voltafaccia? C'è da chiederselo anche alla luce di un commento anonimo giunto ieri da un lettore del Corriere della Sera che insinua la presenza nelle ceneri di altri e più pericolosi materiali. Riporto integralmente il commento che potete trovare qui:
"Riassumendo: Ceneri da forno di rifiuti vengono granulate e stoccate umide quale materiale riempitivo in agglomerati cementizi per uso edile. Si verificano esalazioni ammoniacali dai materiali in attesa di lavorazione. Tali notizie sono totalmente contraddittorie e confuse. Infatti: Se ceneri da rifiuti, si tratta di ossidi metallici puri, esenti da composti ammonici, carburi metallici ed altri legami organici, perché generate sopra 1200°C ad evitare formazioni possibili di diossine e furani. Se umide e stoccate in ambiente opportuno, sono praticamente non polverose e non emettono aeriformi. Se emettono gas non sono impiegabili in edilizia non essendo “ceneri”, ma prodotti intermedi da pirolisi. Se ceneri granulate, ma umide, sono geometricamente instabili, annullandosi gli effetti di agglomerazione, e lo stoccaggio deve avvenire “secco”. Se granulate, se ne conosce distribuzione granulometrica che si conserva evitando manipolazioni meccaniche, sorgenti di polveri da abrasione. Se si nota emissione ammoniacale, lo spostamento alcalino per idrolisi da umiditá dimostra impropria temperatura del forno inceneritore, essendo legami ammonici ed organici instabili ad alta t, ció che e´ rimasto evidentemente presente nei residui dal forno, condotto a temperatura impropria. Per non alzare i costi, non si sono cosí prodotte ceneri, ma di intermedi da pirolisi. Sintetizzando: Tutta una catena di fandonie, bugie, mezze veritá e dimostrazione di profonda incompetenza lontana da ogni obbligo professionale dal reporter in cerca di sensazioni fino ai responsabili tecnici incoscienti e scientifici da compromesso, evidentemente manipolati da ragionieri. Taranto & Co hanno altra dimensione, ma siamo alla solita italianata. Date le premesse, un incendio del materiale stoccato o l´emissione di cianuri altamente velenosi non sono improbabili: Carburi metallici producono metano, acetilene ed altri gas combustibili. Le “ceneri” non puzzano, mai".
La domanda che sorge spontanea è: cosa c'è davvero nelle ceneri stoccate nel bunker della Leganti Naturali? Forse qualcuno dovrebbe fare un esposto alla Magistratura per indagare a fondo sulla natura di questo stoccaggio?
Inoltre l'agenzia regionale per l'ambiente, sempre secondo il Giorno, avrebbe chiesto: "di rivedere tutte le fasi della produzione, senza escludere la possibilità di chiudere l’azienda se ritenuta incompatibile con il territorio". Insomma dal "tutto bene, niente emergenza" nel giro di pochi giorni l'Arpa è passata a "via le scorie, rivedere le autorizzazioni e se occorre chiudere l'azienda". Un bel riposizionamento non c'è che dire.
Cosa ha provocato questo improvviso voltafaccia? C'è da chiederselo anche alla luce di un commento anonimo giunto ieri da un lettore del Corriere della Sera che insinua la presenza nelle ceneri di altri e più pericolosi materiali. Riporto integralmente il commento che potete trovare qui:
"Riassumendo: Ceneri da forno di rifiuti vengono granulate e stoccate umide quale materiale riempitivo in agglomerati cementizi per uso edile. Si verificano esalazioni ammoniacali dai materiali in attesa di lavorazione. Tali notizie sono totalmente contraddittorie e confuse. Infatti: Se ceneri da rifiuti, si tratta di ossidi metallici puri, esenti da composti ammonici, carburi metallici ed altri legami organici, perché generate sopra 1200°C ad evitare formazioni possibili di diossine e furani. Se umide e stoccate in ambiente opportuno, sono praticamente non polverose e non emettono aeriformi. Se emettono gas non sono impiegabili in edilizia non essendo “ceneri”, ma prodotti intermedi da pirolisi. Se ceneri granulate, ma umide, sono geometricamente instabili, annullandosi gli effetti di agglomerazione, e lo stoccaggio deve avvenire “secco”. Se granulate, se ne conosce distribuzione granulometrica che si conserva evitando manipolazioni meccaniche, sorgenti di polveri da abrasione. Se si nota emissione ammoniacale, lo spostamento alcalino per idrolisi da umiditá dimostra impropria temperatura del forno inceneritore, essendo legami ammonici ed organici instabili ad alta t, ció che e´ rimasto evidentemente presente nei residui dal forno, condotto a temperatura impropria. Per non alzare i costi, non si sono cosí prodotte ceneri, ma di intermedi da pirolisi. Sintetizzando: Tutta una catena di fandonie, bugie, mezze veritá e dimostrazione di profonda incompetenza lontana da ogni obbligo professionale dal reporter in cerca di sensazioni fino ai responsabili tecnici incoscienti e scientifici da compromesso, evidentemente manipolati da ragionieri. Taranto & Co hanno altra dimensione, ma siamo alla solita italianata. Date le premesse, un incendio del materiale stoccato o l´emissione di cianuri altamente velenosi non sono improbabili: Carburi metallici producono metano, acetilene ed altri gas combustibili. Le “ceneri” non puzzano, mai".
La domanda che sorge spontanea è: cosa c'è davvero nelle ceneri stoccate nel bunker della Leganti Naturali? Forse qualcuno dovrebbe fare un esposto alla Magistratura per indagare a fondo sulla natura di questo stoccaggio?
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mercoledì 8 gennaio 2014
L'odore dei soldi
L'edizione bresciana del Corriere della Sera ha pubblicato ieri un articolo nel quale si legge che A2A, società proprietaria del grande inceneritore di Brescia, uno dei più grandi d'Europa, ha conferito dal 30 ottobre al 14 dicembre 2013, circa 10mila tonnellate di ceneri alla Leganti Naturali di Paderno Dugnano.
Il quantitativo rappresenta circa il 3% del totale delle ceneri prodotte in un anno dall'inceneritore che vengono abitualmente conferite per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento ad altre società che li trasformano in conglomerati bituminosi e inerti per l'edilizia.
Nell'articolo si afferma che: "Quelle scorie, considerate dalla normativa non pericolose (si tratta di quel che resta sul fondo del forno dopo la combustione) sono state trasportate bagnate e sono rimaste troppo tempo nel capannone: dopo 50 giorni nel cumulo si è sprigionata una reazione chimica che ha prodotto una nube mefitica, dall’odore d’ammoniaca. A2A ribadisce di non avere alcuna responsabilità, che sarebbero in capo all’azienda che non ha trattato le ceneri e che non ha ancora in azione i macchinari per farlo".
Stando a questa ricostruzione si ha la conferma che la Leganti Naturali ha ritirato nei mesi scorsi (si presume a pagamento) da A2A circa 10mila tonnellate di scorie di combustione che dovevano venire trattate nel suo impianto, ma queste scorie sono rimaste stoccate fino ad ora perché l'impianto "sperimentale" non è ancora funzionante. E' stata dunque la permanenza prolungata delle ceneri nel bunker dell'azienda ad avere provocato l'inquinamento che l'ing. Quadrio Curzio non aveva previsto.
Evidentemente aveva previsto solo di intascare dei soldi per riempire il suo bunker (discarica abusiva?) con le ceneri dell'inceneritore bresciano. Ma gli è andata male e adesso quei soldi (quanti?) dovrà cacciarli fuori per rimuovere le scorie dal territorio di Paderno Dugnano e portarle altrove, oltre a pagare i danni provocati dalla sua evidente imperizia, imprudenza, negligenza.
ps. Non so quanti soldi abbia pagato la A2A alla Leganti Naturali per smaltire nell'impianto di Paderno le 10mila tonnellate di ceneri, ma ho verificato presso una delle aziende che trattano abitualmente tali ceneri che la base d'asta per i conferimenti è di 50 euro/ton. Fate voi i conti.
Il quantitativo rappresenta circa il 3% del totale delle ceneri prodotte in un anno dall'inceneritore che vengono abitualmente conferite per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento ad altre società che li trasformano in conglomerati bituminosi e inerti per l'edilizia.
Nell'articolo si afferma che: "Quelle scorie, considerate dalla normativa non pericolose (si tratta di quel che resta sul fondo del forno dopo la combustione) sono state trasportate bagnate e sono rimaste troppo tempo nel capannone: dopo 50 giorni nel cumulo si è sprigionata una reazione chimica che ha prodotto una nube mefitica, dall’odore d’ammoniaca. A2A ribadisce di non avere alcuna responsabilità, che sarebbero in capo all’azienda che non ha trattato le ceneri e che non ha ancora in azione i macchinari per farlo".
Stando a questa ricostruzione si ha la conferma che la Leganti Naturali ha ritirato nei mesi scorsi (si presume a pagamento) da A2A circa 10mila tonnellate di scorie di combustione che dovevano venire trattate nel suo impianto, ma queste scorie sono rimaste stoccate fino ad ora perché l'impianto "sperimentale" non è ancora funzionante. E' stata dunque la permanenza prolungata delle ceneri nel bunker dell'azienda ad avere provocato l'inquinamento che l'ing. Quadrio Curzio non aveva previsto.
Evidentemente aveva previsto solo di intascare dei soldi per riempire il suo bunker (discarica abusiva?) con le ceneri dell'inceneritore bresciano. Ma gli è andata male e adesso quei soldi (quanti?) dovrà cacciarli fuori per rimuovere le scorie dal territorio di Paderno Dugnano e portarle altrove, oltre a pagare i danni provocati dalla sua evidente imperizia, imprudenza, negligenza.
ps. Non so quanti soldi abbia pagato la A2A alla Leganti Naturali per smaltire nell'impianto di Paderno le 10mila tonnellate di ceneri, ma ho verificato presso una delle aziende che trattano abitualmente tali ceneri che la base d'asta per i conferimenti è di 50 euro/ton. Fate voi i conti.
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martedì 7 gennaio 2014
Inquinamento: PD e M5S votano per mantenere le ceneri al Villaggio
Questa sera nell'aula del Consiglio Regionale lombardo i cittadini padernesi hanno subito una pesante sconfitta di cui devono ringraziare la pochezza politica dei consiglieri dell'opposizione, PD, M5S e Lista Ambrosoli.
Il dibattito che si è svolto attorno alla 18.00, trasmesso in streaming video dal sito regionale, aveva come oggetto una mozione sull'inquinamento dell'aria a Paderno Dugnano, presentata dalla consigliera grillina Carcano e controfirmata dai gruppi PD e Lista Ambrosoli.
Nel documento (il testo si può leggere sul blog La Scommessa) si chiedevano una serie di cose banali, perché atti dovuti, e una sola cosa davvero importante: il punto che impegnava la Giunta Maroni "a mettere in atto tutte le procedure affinché si giunga alla rimozione immediata a spese della ditta in questione di tutto il materiale stoccato", cioè le 10mila tonnellate di ceneri contenute nel bunker della Leganti Naturali.
Ebbene di fronte alla proposta dell'assessore all'Ambiente, Claudia Maria Terzi, di approvare insieme la mozione eliminando però dal testo la richiesta di allontanamento delle ceneri inquinanti da Paderno, la Consigliera del Movimento 5 Stelle, Silvana Carcano, ha accettato e approvato la cancellazione di quella che era ed è la richiesta dei cittadini padernesi.
Ha ottenuto così un voto unanime, ma inutile e negativo. Inutile perché non cambia niente per i cittadini inquinati, che continueranno a respirare i vapori irritanti e puzzolenti fino a quando, (il 10 febbraio) l'azienda installerà un impianto di abbattimento dei gas che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) eliminare odori e disturbi respiratori.
Un voto tutto negativo perché la mozione, modificata con l'assenso di PD e M5S, consentirà al sindaco Alparone di non emettere domani alcuna ordinanza tesa alla rimozione e allontanamento delle ceneri da Paderno. Cosa che oggi invece aveva promesso ai cittadini con la sua dichiarazione al Corriere della Sera.
Non c'è che dire, proprio un bel risultato consigliera Carcano. Brava, 7+.
Il dibattito che si è svolto attorno alla 18.00, trasmesso in streaming video dal sito regionale, aveva come oggetto una mozione sull'inquinamento dell'aria a Paderno Dugnano, presentata dalla consigliera grillina Carcano e controfirmata dai gruppi PD e Lista Ambrosoli.
Nel documento (il testo si può leggere sul blog La Scommessa) si chiedevano una serie di cose banali, perché atti dovuti, e una sola cosa davvero importante: il punto che impegnava la Giunta Maroni "a mettere in atto tutte le procedure affinché si giunga alla rimozione immediata a spese della ditta in questione di tutto il materiale stoccato", cioè le 10mila tonnellate di ceneri contenute nel bunker della Leganti Naturali.
Ebbene di fronte alla proposta dell'assessore all'Ambiente, Claudia Maria Terzi, di approvare insieme la mozione eliminando però dal testo la richiesta di allontanamento delle ceneri inquinanti da Paderno, la Consigliera del Movimento 5 Stelle, Silvana Carcano, ha accettato e approvato la cancellazione di quella che era ed è la richiesta dei cittadini padernesi.
Ha ottenuto così un voto unanime, ma inutile e negativo. Inutile perché non cambia niente per i cittadini inquinati, che continueranno a respirare i vapori irritanti e puzzolenti fino a quando, (il 10 febbraio) l'azienda installerà un impianto di abbattimento dei gas che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) eliminare odori e disturbi respiratori.
Un voto tutto negativo perché la mozione, modificata con l'assenso di PD e M5S, consentirà al sindaco Alparone di non emettere domani alcuna ordinanza tesa alla rimozione e allontanamento delle ceneri da Paderno. Cosa che oggi invece aveva promesso ai cittadini con la sua dichiarazione al Corriere della Sera.
Non c'è che dire, proprio un bel risultato consigliera Carcano. Brava, 7+.
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Corriere: Paderno ostaggio di una nuvola di gas
Il Corriere della Sera di oggi dedica mezza pagina di cronaca dell'inserto milanese (pag. 7 con richiamo in prima) all'inquinamento che da un mese "tiene in ostaggio" i cittadini di due quartieri di Paderno Dugnano. L'articolo ampio, documentato e corretto, pubblica anche due foto tratte dalla pagina Facebook del gruppo "Leganti Naturali no grazie" creato da Jenny Carbone, una giovane laureata in comunicazione e marketing costretta dalla crisi a fare l'operaia in un'azienda di idraulica. Le foto sono quelle del presidio davanti alla fabbrica e delle ceneri volatili depositate dall'inquinamento sui davanzali delle case del Villaggio.
Il servizio firmato dai giornalisti Paola D'Amico e Ferdinando Baron è frutto di una mia iniziativa perché ieri mattina, per sollecitare la grande stampa nazionale ad occuparsi di Paderno Dugnano inquinata, avevo scritto personalmente al direttore del quotidiano, Ferruccio De Bortoli inviando una stringata relazione su quanto accadeva nella nostra città. Il risultato è l'articolo che riproduco qui sopra.
Un articolo importante perché nel testo si legge una dichiarazione del sindaco Marco Alparone di cui riporto questi passaggi: "la proprietà ha detto che installerà entro l'8 febbraio abbattitori di esalazioni. Non ci stiamo. Il rischio di una reazione delle ceneri è stato sottovalutato in modo grave... Credo che intanto lo stoccaggio vada tolto da lì, in qualsiasi modo".
Benissimo, il Sindaco incalzato dai cittadini che chiedono da un mese queste cose, si è schierato finalmente al loro fianco e ha preso una posizione impegnativa: via le ceneri, poi tutto fermo fino a che il quadro non sarà chiaro. Adesso bisogna che alle parole seguano i fatti, cioè vengano emanate subito dopo il "Tavolo Tecnico" di domani, le ordinanze di sgombero delle ceneri dall'impianto di via Comasina e il loro allontanamento dal territorio cittadino.
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lunedì 16 dicembre 2013
Emissioni inquinanti: ammoniaca sprigionata dalle ceneri dei rifiuti
Le emissioni inquinanti denunciate dai cittadini del Villaggio Ambrosiano provengono dal nuovo impianto di trattamento delle ceneri dei rifiuti urbani di proprietà di Leganti Naturali Srl in via Comasina e sono probabilmente provocate da vapori di ammoniaca.
Lo ha confermato questa sera in Consiglio Comunale l'assessore all'Ambiente, Andrea Tonello in una comunicazione che ha rivolto all'assemblea per informare delle sue verifiche in merito a questo problema.
"Il 5 dicembre ho visitato l'impianto dell'azienda che ha iniziato nelle settimane scorse a stoccare in una vasca all'interno di un capannone chiuso, le ceneri da utilizzare nella produzione di cemento e ho verificato personalmente che molto probabilmente si tratta di ammoniaca. Il gas si sviluppa dalle ceneri stoccate che contengono una quantità di rottami metallici a base di alluminio. Il composto di alluminio e azoto contenuto nelle ceneri bagnate per effetto del vapore acqueo sprigiona ammoniaca - ha spiegato Tonello -. I progettisti dell'impianto non ne avevano tenuto conto e nemmeno la struttura di controllo della Regione che lo ha autorizzato lo aveva previsto".
Nella sintesi non tecnica dell'impianto, alla voce "Emissioni in atmosfera" si legge infatti:
"L’impianto, utilizzando esclusivamente processi ad umido, non dà luogo ed emissioni in atmosfera. Sono previsti punti di emissione in corrispondenza dei silos di stoccaggio dei reagenti ed additivi in polvere. Tutti i silos per lo stoccaggio dei reattivi e degli additivi sono dotati di filtri a maniche per la depolverizzazione dell’aria utilizzata per la fluidificazione dei leganti da trasferire".
In pratica nessuno, nemmeno la struttura tecnica regionale competente per i controlli e le autorizzazioni degli impianti, aveva previsto che le ceneri potessero produrre emissioni gassose anche se tutta la letteratura relativa all'utilizzo delle ceneri da incenerimento rifiuti nella produzione di cemento segnala chiaramente la presenza in queste ceneri di una gran quantità di residui metallici e la reazione dell'azoto con l'alluminio è ben nota.
"Attualmente siamo in attesa del risultato delle analisi sui vapori inquinanti - ha detto Tonello -. Per ora l'impianto è fermo, non riceve più residui dagli inceneritori e non riprenderà a lavorare fino a quando l'impianto non verrà messo in sicurezza e installato un sistema di abbattimento dei gas".
Che dire? Se questo è il livello di qualità e affidabilità dei controlli sugli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti che vengono effettuati dalle autorità preposte prima di dare le autorizzazioni, i cittadini che non si fidano delle istituzioni e dicono "no" a prescindere hanno mille e una ragione. Esercitano solo la legittima difesa.
(Nella foto sopra lo scarico delle ceneri in un impianto di trattamento italiano)
Lo ha confermato questa sera in Consiglio Comunale l'assessore all'Ambiente, Andrea Tonello in una comunicazione che ha rivolto all'assemblea per informare delle sue verifiche in merito a questo problema.
"Il 5 dicembre ho visitato l'impianto dell'azienda che ha iniziato nelle settimane scorse a stoccare in una vasca all'interno di un capannone chiuso, le ceneri da utilizzare nella produzione di cemento e ho verificato personalmente che molto probabilmente si tratta di ammoniaca. Il gas si sviluppa dalle ceneri stoccate che contengono una quantità di rottami metallici a base di alluminio. Il composto di alluminio e azoto contenuto nelle ceneri bagnate per effetto del vapore acqueo sprigiona ammoniaca - ha spiegato Tonello -. I progettisti dell'impianto non ne avevano tenuto conto e nemmeno la struttura di controllo della Regione che lo ha autorizzato lo aveva previsto".
Nella sintesi non tecnica dell'impianto, alla voce "Emissioni in atmosfera" si legge infatti:
"L’impianto, utilizzando esclusivamente processi ad umido, non dà luogo ed emissioni in atmosfera. Sono previsti punti di emissione in corrispondenza dei silos di stoccaggio dei reagenti ed additivi in polvere. Tutti i silos per lo stoccaggio dei reattivi e degli additivi sono dotati di filtri a maniche per la depolverizzazione dell’aria utilizzata per la fluidificazione dei leganti da trasferire".
In pratica nessuno, nemmeno la struttura tecnica regionale competente per i controlli e le autorizzazioni degli impianti, aveva previsto che le ceneri potessero produrre emissioni gassose anche se tutta la letteratura relativa all'utilizzo delle ceneri da incenerimento rifiuti nella produzione di cemento segnala chiaramente la presenza in queste ceneri di una gran quantità di residui metallici e la reazione dell'azoto con l'alluminio è ben nota.
"Attualmente siamo in attesa del risultato delle analisi sui vapori inquinanti - ha detto Tonello -. Per ora l'impianto è fermo, non riceve più residui dagli inceneritori e non riprenderà a lavorare fino a quando l'impianto non verrà messo in sicurezza e installato un sistema di abbattimento dei gas".
Che dire? Se questo è il livello di qualità e affidabilità dei controlli sugli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti che vengono effettuati dalle autorità preposte prima di dare le autorizzazioni, i cittadini che non si fidano delle istituzioni e dicono "no" a prescindere hanno mille e una ragione. Esercitano solo la legittima difesa.
(Nella foto sopra lo scarico delle ceneri in un impianto di trattamento italiano)
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Inquinamento al Villaggio Ambrosiano: Cerioni interroga Alparone
Da tempo i cittadini residenti al Villaggio Ambrosiano denunciano l'inquinamento dell'aria del quartiere che sarebbe a loro dire provocata dall'attività di trattamento delle ceneri provenienti dall'incenerimento di rifiuti solidi urbani effettata dalla società Leganti Naturali. Per conoscere natura e fonte delle emissioni, ma soprattutto la possibile nocività il capogruppo IdV, Maurizio Cerioni ha presentato al Sindaco Alparone questa interrogazione urgente chiedendo che venga posta in discussione alla seduta di stasera in Consiglio Comunale. Segue il testo dell'interrogazione che segnalo ai lettori interessati.
L'ipotesi formulata dai cittadini è che la causa del fenomeno vada cercata nelle attività del nuovo impianto di trattamento ceneri da inceneritore per produzione di cemento gestito dalla società Leganti Naturali Srl, situato lungo la Comasina all'altezza dell'incrocio con la Rho-Monza.
Al Sindaco, in quanto primo responsabile della salute pubblica di Paderno Dugnano, chiedo di informare l'assemblea cittadina in merito a:
1) natura e fonte dell'inquinamento segnalato
2) livello di nocività delle emissioni e possibili danni alla salute pubblica
3) misure messe in atto per far cessare il fenomeno ed evitare che questo si ripeta
4) quantificazione del danno ambientale e individuazione delle responsabilità
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