Adesso anche l'Arpa, stando a quanto scrive oggi il Giorno, chiede la rimozione delle scorie inquinanti dall'impianto della Leganti . Secondo la cronaca, partecipando alla riunione del tavolo tecnico che si è tenuta ieri in Comune, l'Arpa, avrebbe cambiato improvvisamente atteggiamento sulla questione dell'inquinamento a Paderno Dugnano chiedendo espressamente di rivedere le autorizzazioni concesse dalla Regione all'azienda.
Inoltre l'agenzia regionale per l'ambiente, sempre secondo il Giorno, avrebbe chiesto: "di rivedere tutte le fasi della produzione, senza escludere la possibilità di chiudere l’azienda se ritenuta incompatibile con il territorio". Insomma dal "tutto bene, niente emergenza" nel giro di pochi giorni l'Arpa è passata a "via le scorie, rivedere le autorizzazioni e se occorre chiudere l'azienda". Un bel riposizionamento non c'è che dire.
Cosa ha provocato questo improvviso voltafaccia? C'è da chiederselo anche alla luce di un commento anonimo giunto ieri da un lettore del Corriere della Sera che insinua la presenza nelle ceneri di altri e più pericolosi materiali. Riporto integralmente il commento che potete trovare qui:
"Riassumendo: Ceneri da forno di rifiuti
vengono granulate e stoccate umide quale materiale riempitivo in
agglomerati cementizi per uso edile. Si verificano esalazioni
ammoniacali dai materiali in attesa di lavorazione. Tali notizie sono
totalmente contraddittorie e confuse. Infatti: Se ceneri da rifiuti,
si tratta di ossidi metallici puri, esenti da composti ammonici,
carburi metallici ed altri legami organici, perché generate sopra
1200°C ad evitare formazioni possibili di diossine e furani. Se
umide e stoccate in ambiente opportuno, sono praticamente non
polverose e non emettono aeriformi. Se emettono gas non sono
impiegabili in edilizia non essendo “ceneri”, ma prodotti
intermedi da pirolisi. Se ceneri granulate, ma umide, sono
geometricamente instabili, annullandosi gli effetti di
agglomerazione, e lo stoccaggio deve avvenire “secco”. Se
granulate, se ne conosce distribuzione granulometrica che si conserva
evitando manipolazioni meccaniche, sorgenti di polveri da abrasione.
Se si nota emissione ammoniacale, lo spostamento alcalino per
idrolisi da umiditá dimostra impropria temperatura del forno
inceneritore, essendo legami ammonici ed organici instabili ad alta
t, ció che e´ rimasto evidentemente presente nei residui dal forno,
condotto a temperatura impropria. Per non alzare i costi, non si sono
cosí prodotte ceneri, ma di intermedi da pirolisi. Sintetizzando:
Tutta una catena di fandonie, bugie, mezze veritá e dimostrazione di
profonda incompetenza lontana da ogni obbligo professionale dal
reporter in cerca di sensazioni fino ai responsabili tecnici
incoscienti e scientifici da compromesso, evidentemente manipolati da
ragionieri. Taranto & Co hanno altra dimensione, ma siamo alla
solita italianata. Date le premesse, un incendio del materiale
stoccato o l´emissione di cianuri altamente velenosi non sono
improbabili: Carburi metallici producono metano, acetilene ed altri
gas combustibili. Le “ceneri” non puzzano, mai".
La domanda che sorge spontanea è: cosa c'è davvero nelle ceneri stoccate nel bunker della Leganti Naturali? Forse qualcuno dovrebbe fare un esposto alla Magistratura per indagare a fondo sulla natura di questo stoccaggio?
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