martedì 17 dicembre 2013

Mafia e Paderno Dugnano: "non esistono interpellanze urgenti"

Chi si attendeva di ricevere dal primo cittadino padernese qualche notizia in merito alla clamorosa scoperta che un agente della "sua" Polizia Locale controllava targhe sospette per conto di un boss della mafia pedinato dalle forze dell'ordine, è rimasto deluso.
Ieri sera in Consiglio Comunale il sindaco Alparone, come accade spesso, ha fatto teatro. Dopo aver preteso l'allontanamento di pubblico e giornalisti dall'aula consiliare per rispettare la privacy delle persone coinvolte in questo ennesimo oscuro episodio che caratterizza la sua amministrazione, egli ha raccontato ai consiglieri di maggioranza e opposizione molto poco. Molto meno di quello che i giornali locali avevano già scritto, e dopo aver detto quattro striminzite banalità tese a minimizzare l'accaduto e aver rimandato alla conclusione delle indagini ulteriori comunicazioni, ha liquidato in fretta la spinosa faccenda.
Naturalmente l'interpellanza "urgente" presentata dal consigliere Mauro Anelli non è stata presa in considerazione perché, come ha dichiarato il presidente Papaleo, "non esistono interpellanze urgenti", anche se l'oggetto della richiesta presentava oggettivi caratteri di urgenza. I regolamenti prevedono che a un'interpellanza presentata all'ultimo momento venga data risposta alla successiva seduta del Consiglio Comunale, senza eccezioni.
Di conseguenza l'assemblea cittadina discuterà di questo grave fatto se tutto andrà bene a metà gennaio. A quella data all'interpellanza di Anelli si aggiungerà forse un Ordine del Giorno condiviso da più gruppi politici che insieme chiederanno l'istituzione di una Commissione o un Osservatorio antimafia di natura consiliare, allargato (queste le intenzioni) alle associazioni che sul territorio si mobilitano e diffondono la cultura della legalità contro la presenza mafiosa.

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