mercoledì 25 settembre 2013

Idee Comuni: partecipazione anno zero

La scomparsa della partecipazione a Paderno Dugnano è stato il tema che ha attraversato molti degli interventi ascoltati allo Splendor nel corso dell'assemblea di "Idee Comuni" del 12 settembre scorso.
Quando nel 2009 la destra ha vinto le elezioni e si è formata la nuova amministrazione, a Paderno avevamo un modello di partecipazione consolidato nel tempo e sul quale erano stati fatti notevoli investimenti, basato sulle seguenti istituzioni: sette Consigli di Quartiere, un Bilancio Partecipativo e tre Consulte (Volontariato, Cultura e Sport).
Le prime scelte della nuova amministrazione hanno subito chiarito che l'intenzione della destra era quella di smantellare ogni forma di partecipazione in città e oggi, a sette mesi dalle elezioni del 2014 possiamo dire che questo programma reazionario è stato ampiamente raggiunto. Le Consulte che riunivano e coordinavano le associazioni di volontari sono state eliminate, il Bilancio Partecipativo che aveva consentito ai cittadini di programmare e progettare interventi nei quartieri è stato dichiarato inutile ed è stato cancellato, i Consigli di Quartiere, organi elettivi voluti dai cittadini fin dal 1978, sono stati prima svuotati di ogni contenuto politico e amministrativo, poi occupati di fatto dalla giunta che li ha usati esclusivamente per le passerelle di Sindaco e assessori, infine abbandonati a se stessi come vuoti a perdere. Nel 2014 quasi sicuramente non si terrà più l'elezione di queste istituzioni e sarà così sancita ufficialmente la scomparsa della partecipazione democratica a Paderno Dugnano. Chi si propone di governare la città con un diverso approccio ha dunque il compito di progettare e presentare ai padernesi un nuovo modello di partecipazione.
Nel 2009 il centro sinistra, nel suo programma elettorale, dichiarava di voler continuare l'esperienza del Bilancio Partecipativo per rendere i cittadini protagonisti sempre più responsabili e più attivi nella gestione delle risorse del territorio, migliorando la partecipazione di tutti, giovani e stranieri soprattutto. L'esperienza andava allargata e doveva assumere aspetti formativi di sviluppo della comunità, investendo nel "capitale sociale" della città. Era già emersa la questione del nuovo funzionamento dei consigli di Quartiere a fronte dell’attribuzione di maggiori poteri (obbligatori, consultivi..) in merito alla gestione delle risorse locali e alle scelte di bilancio. Le Sedi di quartiere dovevono diventare sempre più luoghi di inclusione sociale, di dialogo, di ascolto. Si doveva valutare se in qualche quartiere, dovessero essere anche sedi di erogazione di servizi.
Oggi questa prospettiva è profondamente cambiata e occorre ripensare tutta la materia. Le domande alle quali dare una risposta sono: come restituire ai cittadini un ruolo centrale nella gestione complessiva delle risorse del territorio? Come favorire una maggiore partecipazione di tutti, soprattutto di giovani e stranieri, allo sviluppo futuro della città, partendo dalla possibilità di proporre le soluzioni ai problemi del proprio quartiere? Che ruolo e che funzione devono avere le sette sedi di quartiere attualmente vuote e inutilizzate? Come coordinare e mettere in rete, creando sinergie e collaborazione reciproca, le attività delle associazioni di volontariato e di scopo? Come può l'amministrazione nell'ottica di una vera sussidiarietà programmare ed erogare servizi sociali insieme alle associazioni per rispondere ai bisogni dei cittadini?
E' dunque fondamentale il contributo di idee e proposte dei comitati, associazioni, gruppi di interesse, movimenti e partiti politici che con le loro iniziative in questi anni si sono opposti alla deriva antidemocratica della destra e hanno cercato di riempire con la positività delle loro azioni il vuoto che la giunta Alparone aveva prodotto. Questi soggetti, forti dell'esperienza di questi anni sono chiamati a confrontare le rispettive idee su questo tema e insieme disegnare il progetto di un nuovo modello di partecipazione che può diventare l'ossatura di un programma di governo condiviso.
Pedernoforum e la pagina Facebook di Idee Comuni ospiteranno i contributi di cittadini e associazioni che costituiranno la piattaforma di confronto dell'assemblea cittadina organizzata a questo scopo nella seconda metà di ottobre. L'assemblea dovrà essere il più concreta e propositiva possibile con l'obiettivo di arrivare a delineare un nuovo modello condiviso di partecipazione da proporre alla città nel 2014. Per questo i promotori hanno concordato di fare aprire l'incontro da una relazione che faccia il punto sulla situazione attuale della partecipazione politica e sulle nuove esperienze di partecipazione in atto in Italia.

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