La scomparsa della partecipazione a
Paderno Dugnano è stato il tema che ha attraversato molti degli
interventi ascoltati allo Splendor nel corso dell'assemblea di "Idee Comuni" del 12
settembre scorso.
Quando nel 2009 la destra ha vinto le
elezioni e si è formata la nuova amministrazione, a Paderno avevamo
un modello di partecipazione consolidato nel tempo e sul quale erano
stati fatti notevoli investimenti, basato sulle seguenti istituzioni:
sette Consigli di Quartiere, un Bilancio Partecipativo e tre Consulte
(Volontariato, Cultura e Sport).
Le prime scelte della nuova
amministrazione hanno subito chiarito che l'intenzione della destra
era quella di smantellare ogni forma di partecipazione in città e
oggi, a sette mesi dalle elezioni del 2014 possiamo dire che questo
programma reazionario è stato ampiamente raggiunto. Le Consulte che
riunivano e coordinavano le associazioni di volontari sono state
eliminate, il Bilancio Partecipativo che aveva consentito ai
cittadini di programmare e progettare interventi nei quartieri è
stato dichiarato inutile ed è stato cancellato, i Consigli di
Quartiere, organi elettivi voluti dai cittadini fin dal 1978, sono
stati prima svuotati di ogni contenuto politico e amministrativo, poi
occupati di fatto dalla giunta che li ha usati esclusivamente per le
passerelle di Sindaco e assessori, infine abbandonati a se stessi
come vuoti a perdere. Nel 2014 quasi sicuramente non si terrà più
l'elezione di queste istituzioni e sarà così sancita ufficialmente
la scomparsa della partecipazione democratica a Paderno Dugnano.
Chi si propone di governare la città
con un diverso approccio ha dunque il compito di progettare e
presentare ai padernesi un nuovo modello di partecipazione.
Nel 2009 il centro sinistra, nel suo
programma elettorale, dichiarava di voler continuare l'esperienza del
Bilancio Partecipativo per rendere i cittadini protagonisti sempre
più responsabili e più attivi nella gestione delle risorse del
territorio, migliorando la partecipazione di tutti, giovani e
stranieri soprattutto. L'esperienza andava allargata e doveva
assumere aspetti formativi di sviluppo della comunità, investendo
nel "capitale sociale" della città.
Era già emersa la questione del nuovo
funzionamento dei consigli di Quartiere a fronte dell’attribuzione
di maggiori poteri (obbligatori, consultivi..) in merito alla
gestione delle risorse locali e alle scelte di bilancio. Le Sedi di
quartiere dovevono diventare sempre più luoghi di inclusione
sociale, di dialogo, di ascolto. Si doveva valutare se in qualche
quartiere, dovessero essere anche sedi di erogazione di servizi.
Oggi questa prospettiva è
profondamente cambiata e occorre ripensare tutta la materia. Le
domande alle quali dare una risposta sono: come restituire ai
cittadini un ruolo centrale nella gestione complessiva delle risorse
del territorio? Come favorire una maggiore partecipazione di tutti,
soprattutto di giovani e stranieri, allo sviluppo futuro della città,
partendo dalla possibilità di proporre le soluzioni ai problemi del
proprio quartiere? Che ruolo e che funzione devono avere le sette
sedi di quartiere attualmente vuote e inutilizzate? Come coordinare e
mettere in rete, creando sinergie e collaborazione reciproca, le
attività delle associazioni di volontariato e di scopo? Come può
l'amministrazione nell'ottica di una vera sussidiarietà programmare
ed erogare servizi sociali insieme alle associazioni per rispondere
ai bisogni dei cittadini?
E' dunque fondamentale il contributo di
idee e proposte dei comitati, associazioni, gruppi di interesse,
movimenti e partiti politici che con le loro iniziative in questi
anni si sono opposti alla deriva antidemocratica della destra e hanno
cercato di riempire con la positività delle loro azioni il vuoto che la giunta
Alparone aveva prodotto. Questi soggetti, forti dell'esperienza di
questi anni sono chiamati a confrontare le rispettive idee su questo
tema e insieme disegnare il progetto di un nuovo modello di
partecipazione che può diventare l'ossatura di un programma di
governo condiviso.
Pedernoforum e la pagina Facebook di Idee Comuni ospiteranno i contributi di cittadini e associazioni che costituiranno la piattaforma di confronto dell'assemblea cittadina organizzata a questo scopo nella seconda metà di ottobre. L'assemblea dovrà essere il più concreta e propositiva possibile con l'obiettivo di arrivare a delineare un nuovo modello condiviso di partecipazione da proporre alla città nel 2014. Per questo i promotori hanno concordato di fare aprire l'incontro da una relazione che faccia il punto sulla situazione attuale della partecipazione politica e sulle nuove esperienze di partecipazione in atto in Italia.
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