martedì 26 marzo 2013

Processo Eureco: Merlino "imprenditore pericoloso"

Il Comitato Eureco ha diffuso questo comunicato a commento della richiesta  di condanna di Merlino, titolare dell'azienda, da parte del Pubblico Ministero al processo di Milano.

6 ANNI E MEZZO SARANNO SUFFICIENTI PER UN PENTIMENTO?
Tribunale di Milano, 25 marzo 2013, sesta udienza del processo Eureco, imperniata sulla requisitoria del Pubblico Ministero e degli avvocati di Parte Civile.
Il “Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco” ha molto apprezzato la precisione con cui il Pubblico Ministero, D.ssa Manuela Massenz ha elencato i fatti accaduti e la descrizione della personalità dell'imputato Giovanni Merlino.
Ha sottolineato innanzitutto la recidività del Merlino (nel 2005 aveva patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione per i reati di omicidio colposo, incendio colposo e violazioni delle norme riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro). Ha elencato le numerose inosservanze relativamente al mancato rispetto delle minime norme di sicurezza, la falsificazione dei documenti tecnici e del loro mancato aggiornamento ed inoltre ha descritto precisamente la modalità allucinante e medioevale in cui i lavoratori operavano in fabbrica, ed ha evidenziato la protervia con cui gestiva i rapporti con i dipendenti e le forme contrattuali precarie per speculazioni economiche.
Il capitolo della personalità dell'imputato è stata quanto mai puntuale, un individuo/imprenditore
particolarmente pericoloso per la società perché, nel tempo, ha usato qualsiasi modalità e metodo irregolare per massimizzare i propri profitti a scapito di tutto e di tutti. Ha rivelato che da una intercettazione telefonica l'imputato intendeva incolpare e perseguire i sui dipendenti addossando loro le responsabilità dell'accaduto.
Riteniamo molto indulgente la richiesta di pena di 6 anni, 5 mesi e 20 giorni per un soggetto che non si è minimamente ravveduto e pentito e che continua a preoccuparci per danni che ancora potrebbe provocare con le relazioni in essere. Non ci sembra comunque un buon esempio per tutti coloro che continuano ad operare nel mondo del lavoro senza rispettare le regole.
Nuovo appuntamento l'8 aprile per la replica della difesa e le controdeduzione del PM, prima della sentenza definitiva.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo è un recidivo: ha un'altra storia identica alla spalle, in provincia di Pavia. Allora un morto.
La richiesta deve essere di 30 anni, non di soli sei.
Sono indignato.