mercoledì 27 marzo 2013

M5S: no a Bersani, si al cambiamento, ma fatto da noi

La consultazione in diretta streaming video (una grande innovazione, come sempre a doppio taglio, che merita una riflessione a parte)  tra il presidente incaricato Bersani e i due capigruppo alla Camera e al Senato del Movimento 5 Stelle, ha offerto a tutti noi la possibilità di essere informati esattamente in tempo reale di come stanno le cose sul tavolo della politica nazionale.
Il movimento grillino per bocca dei suoi massimi esponenti parlamentari ha detto no a tutte le proposte, a votare la fiducia a un governo di cambiamento guidato da Bersani che apra la legislatura e si proponga di affrontare subito gli otto punti elencati dal segretario PD (che il M5S condivide in larghissima parte), ha detto no anche a consentire la formazione dello stesso governo Bersani senza votare la fiducia in Parlamento. Crimi e Lombardi hanno ribadito che di Bersani non si fidano e che sono disposti ad accettare loro l'incarico di formare un governo per il cambiamento, con i voti del PD se questo crede davvero nel cambiamento. Tocca a noi, non a voi, hanno affermato in modo molto chiaro e molto netto. "Noi abbiamo un progetto politico a 30 anni" ha sostenuto Lombardi.
Di fronte a questa fermezza degli interlocutori, Bersani, non ha potuto che prenderne atto e confermare a sua volta che lui, il governissimo con il PdL di Berlusconi, non lo farà. Mai?
Io gli credo e sono convinto che non lo farà mai, piuttosto tornerà alla direzione del suo partito e dal Capo dello Stato ammettendo la sua sconfitta e rimettendo il suo incarico. A questo punto la domanda è cosa succederà?
Napolitano, dopo il colloquio con Bersani, darà al Movimento 5 Stelle l'incarico di tentare di fare un governo, senza esponenti del PD o del PdL, ma sostenuto dai loro voti, sulla base di un programma, cioè di fare quello che voleva Bersani a ruoli invertiti? Poco probabile se il PD o il PdL non lasciassero intendere al Capo dello Stato di essere disposti ad appoggiarlo e non sembra probabile questo assenso. E allora?
Le ipotesi più probabili di fronte a un tale scenario sono due: o governo del Presidente, cioè un Monti senza Monti, o nuove elezioni. La prima ipotesi, il governo di un tecnico appoggiato da PD e PdL e la conseguente uscita di scena di Bersani, porterebbe a una grave lacerazione del Partito Democratico, con possibile rottura del partito e presa d'atto del fallimento del suo progetto politico. Nel secondo caso, nuove elezioni a breve, tutto tornerebbe nelle mani degli italiani i quali sceglieranno, finalmente, tra restare fermi e suicidarsi o cambiare, scegliendo di votare (col porcellum?) per un governo possibile. Tenendo bene a mente che qui, come ha detto Bersani ai grillini, non siamo a Ballarò.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Oppure dare l'incarico ad un autorevole esponente PD consenziente a larghe intese col PDL.
Lasciamo stare i governi tecnici,che tra esodati,IMU,gestione marò,hanno fatto errori non di calcoli algebrici,ma di aritmetica,non conoscono le tabelline.
Bocconiani,BOh.
pierino favrin

carlo arcari ha detto...

Caro Favrin, l'ipotesi di larghe intese comporterebbe una rottura insanabile del PD, come ho già detto. Io per primo restituirei la tessera, e credo molti altri mi seguirebbero. Spero che nessuno nel PD lo faccia.

Anonimo ha detto...

caro Arcari,
C'è una sinistra antemuro di Berlino e una post,quella ante è morta e rappresenta un reperto archeologico che induce una grossa fetta di elettorato borghese , benbensante e liberale disposta ad accettare una moderna socialdemocrazia,a votare un partito impresentabile come il PDL
piuttosto che....
E allora che si fa,ci veniamo incontro?
Togliatti stesso è stato capace di fare un'amnistia generale dopo il 25 Aprile.
pierino favrin

Alberto ha detto...

Resto dell'idea che il M5S stia perdendo la grande occasione di decidere veramente per il paese. Dando la fiducia si otterrebbe un governo nel quale M5S potrebbe dire la sua sui singoli provvedimenti. Invece si oppone a priori, perchè così dice il Capo. Perchè Grillo ormai ha mostrato il suo vero modo di agire, dopo aver detto che li avrebbe portati in parlamento per poi togliersi, li ha portati in parlamento ed ora esige di esserci, di decidere, di espellere. Cosa ci faceva Grillo da Napolitano? Nulla. Come nulla è quello che sta facendo il M5S che in silenzio ha preso 6 milioni di euro per coprire alcune spese tra cui quelle per consulenti necessari sulle materie più spinose dove loro non sono in grado di comprendere. Ma guai a dirlo, già vedo gli attacchi dei feroci insultatori (vedi quanto successo a Fiorello). Più passa il tempo, più resto convinto che stiano imboccando la strada della vecchia politica aggiungendovi l'incapacità decisionale per mancanza di conoscenza. Uno Tsunami, ma negativo come pochi potevano prevedere. Se non danno la fiducia, sono solo degli irresponsabili imperdonabili. Resta l'ultimo dubbio: un movimento dove ci sono ex di destra e di sinistra, è davvero in grado di avere idee comuni e condivise nel lungo termine?

carlo arcari ha detto...

si Favrin, togliatti ha fatto l'amnistia, dopo aver appeso il duce in piazzale Loreto. Quando Berlusconi si toglierà di torno, un dialogo col PdL sarà possibile.Finchè lo voterete, mai.

Gianni Rubagotti ha detto...

Il governo Monti ha fatto una serie di errori molto gravi dovuti anche al fatto che una cosa è insegnare da una cattedra e un'altra è essere un uomo di governo.
Probabimente se al posto della Fornero ci fosse stato Ichino gli errori sarebbero stati di meno.

Chi ha posto il veto all'entrata nel governo tecnico di tecnici con esperienza parlamentare fatta nei partiti.

Bersani...

Anonimo ha detto...

Per il M5Stelle sentire Bersani che parla di cambiamento è una contraddizione, un ossimoro, e io non credo che questo sia davvero un concetto così incomprensibile.
Ora però auspico che sia apra una fase nuova in cui Grillo possa indicare lui un nome fuori dai partiti, poi su questo si possa cercare un'intesa sui punti in comune col PD. Se Grillo non fa il nome finisce per dare ragione a chi dice che vuole fare solo opposizione...
Baraviera Aris

umberto zilioli ha detto...

E’ una situazione davvero difficile; errori ne sono stati fatti tanti.

Il Partito Democratico ha perso parecchie occasioni….

Perché ora non coglie la proposta di assegnare il governo ad un autorevole esponente del Movimento 5 stelle? E votare i provvedimenti che oltre agli otto punti elencati da Bersani possono finalmente cambiare il nostro Paese?

Forse è una strada fantasiosa, ma il M5S non è solo Grillo, Crimi o Lombardi.

Avete provato a sentire ad esempio il deputato M5S Alessandro Di Battista?

Vi segnalo un suo intervento, ma sul web ne potete trovare altri.

https://www.youtube.com/watch? v=Q4qaPH1FDWI

Perché non provare?
Umberto Zilioli

Alberto ha detto...

Umberto, le rigiro la domanda: perchè il M5S non può votare la fiducia a Bersani e poi procedere a regolare votazione sulle varie leggi votando in modo positivo su quanto ritiene corretto e negativo su quanto ritiene sbagliato?
Perchè immobilizza il paese facendolo marcire nell'incertezza?
Nel M5S sono tutti personaggi sconosciuti, come possiamo trovarne uno che sia definibile Autorevole? Sulla base di quali valutazioni tangibili?

umberto zilioli ha detto...

Sono d'accordo con te Alberto.
Non nutro particolari simpatie verso il movimento di grillo.
Ma da iscritto al partito democratico sto cercando alternative a questa situazione di impasse.
E mi stavo chiedendo di fare noi ciò che vorremmo facesse grillo: a loro il presidente del consiglio e noi votiamo ciò che riteniamo giusto e necessario.
Certamente non votiamo l'uscita dall'Europa e tantomeno la rinuncia della tav, almeno ne discutiamo.
Possiamo dare e togliere la fiducia.
Tutto qua per il bene dell'Italia.