Rimuovere questo pesante strato di ideologie inquinate di populismo
liberista dalla coscienza dei cittadini sarà il compito della prossima stagione d'iniziativa culturale democratica e progressista che la
nuova Lombardia deve promuovere. Ne è convinto Ferruccio Capelli,
direttore della Casa della Cultura di Milano, candidato per il PD al
Pirellone che ho intervistato oggi, dopo la sua visita alla Biblioteca
Tilane, insieme all'ex sindaco Gianfranco Massetti.
La cultura è una risorsa economica direttamente produttiva o è solo un costo come dice la destra?
"Può essere molto produttiva a patto che si nutra di idee nuove. La cultura è civiltà: forma
alla cittadinanza, protegge dall’imbarbarimento, fornisce nuovi
strumenti ai giovani e ai cittadini, li educa alla giustizia e alla
responsabilità, dà forma al presente e costruisce il futuro –
sostiene -. Questo mi ha insegnato l’esperienza di lavoro culturale
e intendo metterla alla prova su scala più ampia, nel Consiglio
regionale lombardo. Se sarò eletto i miei primi impegni saranno:
nuove politiche di apertura e di interscambio internazionale per la
cultura, l’educazione alla legalità, il riutilizzo sociale e
produttivo dei beni confiscati alla criminalità, nuovi strumenti e
azioni contro tutti i razzismi e il neofascismo".
59 anni, laureato in lettere, Capelli
ha fondato e dirige anche la “Scuola di cultura politica”
dell'istituzione milanese, diventata in 3 anni, con i suoi
700 iscritti, luogo di formazione per molti giovani. Questa intensa
attività ruota intorno ai temi del bene comune, del
pensiero critico e al progetto di un nuovo umanesimo.
"Quello che la destra considera solo un costo e un lusso per pochi, è invece un investimento produttivo di grande rilevanza per tutti – afferma -. La filiera fatta di formazione, educazione, informazione, arti visive, creatività, letteratura, teatro e cinema, è un campo di attività che nei Paesi più sviluppati quali, Germania, Francia e Stati Uniti, dà lavoro a milioni di persone che producono e vivono di cultura. Un'attività economicamente importante sia per chi la consuma che per chi la realizza"
"Quello che la destra considera solo un costo e un lusso per pochi, è invece un investimento produttivo di grande rilevanza per tutti – afferma -. La filiera fatta di formazione, educazione, informazione, arti visive, creatività, letteratura, teatro e cinema, è un campo di attività che nei Paesi più sviluppati quali, Germania, Francia e Stati Uniti, dà lavoro a milioni di persone che producono e vivono di cultura. Un'attività economicamente importante sia per chi la consuma che per chi la realizza"
Che ruolo può avere il pubblico nella
ricostruzione di un nuovo umanesimo a partire dagli enti locali quali
Regione e Comuni? "Non di finanziatore, ma di accompagnatore e
facilitatore delle ricche iniziative che nascono dal basso –
afferma – anche se un po' più di soldi, attualmente la Regione
spende lo 0,1% del suo bilancio, andranno stanziati per questa
attività di sostegno e indirizzo. Bisogna aprire spazi e offrirli
alle iniziative dei giovani creativi e metterli in rete, questo è il
compito dell'ente locale che deve indirizzare le attività di singoli
e associazioni con mano delicata dando loro una vetrina e un
palcoscenico".
Specializzato nella formazione degli
adulti, Ferruccio Capelli, svolge la professione di “formatore”
in aziende private e pubbliche e presso associazioni sindacali e di
volontariato. Ha insegnato “Comunicazione pubblica”
all’Università Milano-Bicocca. Ha pubblicato vari saggi tra i
quali “Indignarsi è giusto” (2012); “La formazione ( è )
umanistica” (2012); “Sinistra light. Populismo mediatico e
silenzio delle idee” (2008). La Casa della Cultura sotto la sua
direzione realizza circa 300 eventi l'anno, quasi uno al giorno,
grazie a una rete di promotori che propongono iniziative in campo
storico, filosofico, letterario e il suo modello si sta espandendo in
altre città italiane.
"La produzione culturale ha
bisogno certo di un mercato, ma questo non può essere il solo
parametro – sottolinea Capelli -. Come la ricerca scinetifica pura
ha bisogno di finanziamento svincolati dai risultati a breve, così
la ricerca artistica ha bisogno di sostegno e risorse per dare i suoi
frutti sotto forma di n uovi prodotti vendibili".
Che ruolo posso giocare in questa
partita le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione digitale?
"Il web è un mezzo potente e
democratico che può venire usato da tutti e abbatte la soglia
d'ingresso dei creativi nel mercato consentendo loro la creazione e
distribuzione di contenuti culturali a costi molto bassi – osserva
-. Ma da solo il media non basta. Il consumatore di
cultura avrà sempre bisogno di un paradigma di interpretazione, di
una mappa per orientarsi e navigare nel mare del web che è ricco
quanto sterminato. Ricostruire questa mappa, fatta di senso critico e
approfondimento, utilizzando tutti i media disponibili è il primo
compito di chi fa cultura oggi".
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