giovedì
11 ottobre , ore 9.30, alla Università Statale di Milano
promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
“Cambiano i mezzi, non le regole del buon giornalismo”, afferma su Tabloid (N. 4, 2012) Letizia Gonzales, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, annunciando la IV Edizione del convegno sul futuro del giornalismo. “E' esattamente quello che accade alle notizie, che oggi rimbalzano da un media all'altro in un continuo ping pong dell'informazione... E i giornalisti? Sono ancora loro il punto di partenza delle notizie o rischiano di doverle inseguire in questo frenetico universo della comunicazione tecnologica?”.
“Cambiano i mezzi, non le regole del buon giornalismo”, afferma su Tabloid (N. 4, 2012) Letizia Gonzales, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, annunciando la IV Edizione del convegno sul futuro del giornalismo. “E' esattamente quello che accade alle notizie, che oggi rimbalzano da un media all'altro in un continuo ping pong dell'informazione... E i giornalisti? Sono ancora loro il punto di partenza delle notizie o rischiano di doverle inseguire in questo frenetico universo della comunicazione tecnologica?”.
Anche in Italia crescono gli
“internauti” (+25% rispetto al 2009, secondo Astra) ma
“l'espansione dei nuovi media non sembra minacciare le fonti
tradizionali, piuttosto moltiplicare le possibilità di accesso alle
news, ponendo nuovi problemi a chi produce e confeziona le notizie,
ossia editori e giornalisti. Insomma – riassume il Presidente dei
giornalisti milanesi – un'opportunità ma anche una sfida per la
nostra professione in un universo in cui tutti, con un semplice
smartphone possono improvvisarsi reporter”.
Nel corso del convegno verranno
presentati i risultati di una ricerca commissionata dall'Ordine della
Lombardia al sociologo Enrico Finzi, con analisi e commenti da parte
di giornalisti affermati quali Mario Giordano (TgCom), Barbara
Stefanelli (Corriere della Sera), Claudio Giua (Gruppo L'Espresso –
Repubblica), Danda Santini (Elle), Eric Sylvers (corrispondente da
Milano del Financial Times), e rappresentanti degli editori quali
Giulio Anselmi (Fieg).
Rispetto al 2009 (anno della precedente
rilevazione), in Italia ci sarebbero 4 milioni di “internauti” in
più, per un totale complessivo a oggi di 20,3 milioni di persone.
Per quanto riguarda la frequenza di
utilizzo delle fonti di informazione online, il 54,2% degli
intervistati (un campione della popolazione italiana fra i 15 e i 55
anni che accede a Internet, per un totale di 816 interviste
realizzate con metodo Cawi) ha dichiarato di preferire “siti
diversi di volta in volta, raggiunti tramite motore di ricerca”, il
51,1% “le edizioni online dei quotidiani”, il 49,6% “siti e
portali generalisti, che offrono informazioni su molti temi diversi”,
il 44,4% “siti che trasmettono principalmente video o brani audio”,
il 43% “le informazioni di attualità scritte da amici e conoscenti
nei social network”, il 39,7% “agenzie di stampa online”, il
38,2% “community, newsgroup, forum aperti a tutti”, il 33,1%
“quotidiani online che non acquistano in edicola”, il 30,3%
“edizioni online di telegiornali”, il 27,3% “blog i amici e
conoscenti”, il 24,4% “”siti che riportano notizie e/o
'servizi' fatti da cittadini”, e solo nelle ultime posizioni “blog
di esperti, opinionisti, politici, personaggi noti” (22,4%) e “blog
di giornalisti” (20,1%).
“La sfida del cambiamento riguarda
anche il nostro Ordine: rimane da affrontare la questione di fondo di
una riforma complessiva che tenga conto dei grandi cambiamenti del
mondo dell'informazione, a quasi mezzo secolo dalla Legge istitutiva
dell'Ordine dei Giornalisti, una riforma che faccia piazza pulita di
regole e strutture obsolete ma sappia rilanciare il profilo
professionale ed etico del giornalista e tuteli il patrimonio
accumulato in cinquant'anni di storia”, conclude Gonzales.
Fonte: Tabloid, Anno XLII, N.4, 2012,
periodico ufficiale del Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della
Lombardia http://www.odg.mi.it
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