mercoledì 6 giugno 2012

Lotta di classe con il terremoto

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La terra continua a tremare in Emilia, c'è stata nuova forte scossa all'alba di oggi a Ravenna e Cervia (magnitudo 4,5), ma le aziende continuano a premere sui dipendenti perché riprendano a lavorare per di più assumendosi personalmente il rischio di tornare al lavoro.
"Ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile". È il testo di una lettera che i dipendenti di Forme Physique srl, azienda del settore moda-abbigliamento di Carpi, si sono visti recapitare il 4 giugno, a pochi giorni dal terremoto che ha provocato danni a centinaia di imprese della Bassa modenese. Lo denuncia la Cgil Emilia-Romagna che sta ricevendo segnalazioni su alcune aziende che cercano di aggirare l'ordinanza del dipartimento della protezione civile (i datori di lavoro hanno l'obbligo di verificare la sicurezza delle strutture), facendo firmare ai lavoratori le liberatorie individuali che la foto riproduce.
"E' un'indecenza" commenta il sindacato che ha ricordato i diciotto i morti sul lavoro per questo terremoto che ha drammaticamente dimostrato l'inaffidabilità dell'edilizia industriale che dovrà venire affrontata al più presto con nuove norme più adeguate. Basta pagare con la vita la flessibilità e la deregulation voluta dalle imprese.

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