giovedì 17 maggio 2012

Blocco del tram: in ATM c'è un partito del pullman?


Per quale motivo da lunedì i pendolari della Milano-Limbiate, privati del loro tram, sono costretti a viaggiare nelle condizioni mostrate dalla foto? Per capire come vanno le cose in questo Paese, in questa Regione e in questa Provincia, bisogna leggere la cronaca della riunione di ieri pomeriggio che sembra aver sbloccato l'avvio dei lavori di messa in sicurezza già decisi da mesi e mai iniziati. L'autore del report, pubblicato sulla pagina facebook "Salviamo il tram della Comasina", è Stefano Archetti, consigliere comunale di Limbiate delegato alla Metrotranvia. La foto è di Claudia Tassan Pagnochit. L'immagine della pagina seguente è stata scattata da Simone Carcano stamattina alle 7,30 e riprende la "passeggiata pacifica" di protesta che ha visto decine di pendolari manifestare dalla fermata Max Mayer al capolinea di Comasina. 

Si inizia con il tentativo di capire a chi stanno in capo le responsabilità della chiusura della tranvia. Indagato n. 1 il Comune di Milano con diversi riferimenti ad ATM che invece sostiene di esserne vittima e di aver subito ingiustamente delle critiche dai giornali.
De Nicola (assessore provinciale ai trasporti) che all’inizio è il più animato a cercare di definire le responsabilità, quando inizia ad essere tra gli “indagati”, tenta di minimizzare, incalzato da Cattaneo (assessore regionale alle infrastrutture) che invece è molto incazzato. Dice di aver subito un danno politico importante e che da ora in poi sulla questione tranvia Milano Limbiate ci andrà con i piedi di piombo.
All’inizio la questione sembra di carattere tecnico, nel senso che le responsabilità sembrano essere imputate alla questione della burocrazia nel recupero delle traversine sulla Desio Seregno, ma con l’andare del tempo si capisce che c’è qualcosa di diverso, sebbene non così esplicito. Mentre Cattaneo e De Nicola insistono perché i lavori inizino da subito per essere conclusi prima dell’arrivo del Papa (2 e 3 giugno), ATM prende tempo, accampa scuse per ogni cosa, sostiene che non sia possibile finire entro quella data, che bisogna vedere di chi è la proprietà delle traversine, che in fondo con i pullman le cose non vanno malissimo, ecc.
Maran (assessore milanese a mobilità e trasporti) invece ribadisce che i soldi per la prima tranche dell’intervento di messa in sicurezza sono già deliberati da mesi e che non ci sono problemi ad iniziare subito, tenendo conto dei tempi tecnici, ma aggiunge che la seconda tranche è indissolubilmente legata alla firma dell’accordo definitivo sull’ammodernamento in metrotranvia.
Tutti riconoscono a Maran i meriti per aver creduto nella linea, investendo i soldi, ma ora la sua strategia non è più condivisa. Cattaneo chiede garanzie immediate anche sulla seconda tranche, indipendentemente dall’accordo sulla Metrotranvia, anzi sostiene che senza questa garanzia è necessaria per la sua firma all’accordo sul progettone, perché non è disponibile a parlare di futuro se non viene garantito il presente.
Maran insiste, vuole che tutti gli enti garantiscano le risorse economiche inserendo l’investimento nei programmi triennali delle opere pubbliche.
Io intervengo chiedendo che ATM inizi subito i lavori così da rientrare nelle condizioni garantite all’USTIF nel mese di febbraio, cioè finire la prima tranche dei lavori entro giugno, così che l’USTIF rinnovi entro qualche giorno, la deroga. ATM rispondeva che l’USTIF non è più sicura delle condizioni verificate a febbraio, perché nel frattempo la condizione della linea è ulteriormente peggiorata, e mostrano una nota in cui viene scritto che le rotaie sono marce.
Il sig. Rota chiede che non si “eccitino” gli animi degli utenti, che è sbagliato. Cattaneo e De Nicola invece hanno incassato il colpo delle proteste e si lamentano del danno di immagine e delle tante mail offensive che gli sono giunte. Comunque l’impressione generale è che ATM sia d’ostacolo alla trattativa. Alla fine si definisce che i lavori inizino entro 7 giorni con la prospettiva di terminarli entro giugno, ma forse anche prima.
Su mia proposta chiedo una eventuale deroga da richiedere all’USTIF per il 2 e 3 giugno, quando si muoverà verso Milano oltre 1 milione di pellegrini. La proposta piace a Cattaneo (lo sapevo) che la fa sua e la inserisce nell’accordo.
Il resto però è rimandato tra 7 giorni (non vi dice nulla?) cioè a mercoledì 23 maggio ore 17.00 in Regione, per accordo su progettone.
Ciao  Sandro Archetti  

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