La Rho-Monza con 14 corsie a cielo aperto molto
probabilmente non si farà, almeno fino al 2015 quando nell'area di Rho-Pero si terrà
l'Expo, manifestazione alla quale era legata la ristrutturazione della vecchia provinciale.
Lo ha fatto capire nei giorni scorsi
l'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo,
affermando pubblicamente che il progetto di Serravalle molto difficilmente riuscirà
a rispettare i tempi di apertura dei cantieri.
Meglio così. Piuttosto che un "mostro"
urbanistico, costruito per di più in economia, è di gran lunga
preferibile un rinvio dell'opera a tempi migliori, dilazione che
consentirà un ripensamento del progetto in termini più sostenibili
realizzando finalmente un'autostrada interrata come chiedono i
cittadini. Perché una cosa è certa, la Rho-Monza così com'è non è più accettabile perché pericolosa, illegale e insostenibile sul piano
ambientale e viabilistico.
Insomma, se non è un mostro" è un
mostriciattolo insicuro e quasi impraticabile nelle ore di punta. Il
blocco che si verifica nel tratto a due corsie tra Novate e Bollate
produce infatti dei pesanti rallentamenti del traffico verso Rho e
altrettanti in senso inverso che iniziano ben prima della rotonda di
Bollate.
Se davvero Serravalle e Provincia di
Milano saranno costretti a soprassedere fino a dopo il 2015, i
cittadini e i comitati per l'interramento, dovranno farsi carico di
una nuova campagna, questa volta non contro, ma a favore della nuova
Rho-Monza sostenibile e con il più ridotto impatto ambientale
possibile. Un'autostrada di cui Paderno Dugnano, Novate e Bollate
insieme alle altre città del Nord Milano hanno urgente bisogno.
1 commento:
caro arcari, visto che è esattamente quello che scrivevo in un post di circa due anni fa, non posso che sottoscrivere in pieno quanto da lei scritto: il territorio nord di milano ha un bisogno disperato di collegamenti est-ovest, purchè essi impattino il meno possibile su un area così già fortemente urbanizzata e sfruttata. lo scrissi allora e lo ripeto: la tentazione di risolvere rapidamente una contingenza non deve mai prevalere sulle reali esigenze del territorio e dei cittadini; l'errore madornale commesso all'epoca del dibattito sull'interramento delle ferrovie nord deve essere sempre scolpito nella memoria, a guisa di monito; i sottopassi e sovrappassi hanno alleviato il problema del traffico, ma hanno violentato il territorio e spaccato i paesi, quando, con un po' più di unità e lungimiranza avremmo potuto avere un'infrastruttura moderna ed una città più bella e vivibile. con la rho-monza l'errore non si ripeterà? ne sono estremamente felice.
un cordiale saluto
andrea favrin
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