mercoledì 16 maggio 2012

Minori e facebook, un titolo da prima pagina


Il convegno organizzato lunedì sera dal Circolo Culturale Restare Umani all'Auditorium Tilane, con il patrocinio del Comune di Paderno Dugnano, non ha richiamato un grande pubblico, ma ha avuto il merito di porre all'attenzione dei cittadini, genitori e insegnati un tema di grande attualità.
I rischi che bambini e  adolescenti corrono entrando, in età sempre più precoce, nel mondo digitale dei social network e di facebook in particolare è, infatti, l'argomento di una delle storie di copertina del quotidiano La Stampa in edicola oggi. Il quotidiano dedica al tema, oltre a un richiamo in taglio basso di prima pagina, un lungo servizio all'interno che occupa due pagine intere.
Il tono degli articoli è decisamente preoccupato e gli autori tendono a sottolineare più il pericolo che i più giovani corrono frequentando i social network che le opportunità del mezzo, che ci sono e non sono poche.
"Non è un mondo virtuale, è un mondo fotocopia di quello reale – scrive da Roma, Flavia Amabile che si è travestita da undicenne per verificare materialmente quanto è facile per un adulto adescare in rete i ragazzi -, il trionfo dell’aggiramento delle regole, dell’indifferenza verso ogni forma di avvertimento sui rischi che si corrono, della legge del più forte, della violenza verbale e psicologica". Nel suo articolo la giornalista afferma di avere contattato in pochi giorni, con un profilo falso su facebook, una cinquantina di ragazzi e ragazze ignare della sua vera identità. Gli adolescenti, soprattutto i più giovani non sembrano rendersi conto che il mondo virtuale e il mondo reale sono la stessa cosa. Sostiene che i maschi appaiono più ingenui delle femmine e tutti quanti non sembrano coscienti del rischio connesso alla pubblicazione sul web di loro fotografie spesso travestiti con costumi di fantasia o in bikini. 
Il servizio de La Stampa comprende anche un'intervista al Garante della Privacy e i dati commentati di una ricerca condotta dalla Polizia Postale secondo la quale nell'ultimo anno oltre 2mila teenager italiani hanno subito un furto di identità e i genitori non conoscono i rischi connessi alle attività online dei loro figli.
Questa scarsa conoscenza e coscienza degli educatori è stata confermata a Paderno Dugnano dalla ridotta partecipazione degli adulti all'incontro di lunedì sera. La cinquantina di gentiori e insegnanti che hanno risposto all'invito a riflettere insieme sul fenomeno erano infatti un'elite di educatori già alfabetizzati e pratici dei nuovi linguaggi del web; "immigrati digitali" sì, ma di lungo corso, titolari di profili facebook e blog. Adulti che non fanno testo, eccezioni rispetto a una più vasta platea di genitori ed insegnanti mediamente molto arretrata rispetto alla cultura digitale e al suo modello di relazioni.
Il Circolo Culturale Restare Umani dovrà dunque dare seguito a questa prima iniziativa progettando altri eventi rivolti a questo obiettivo cercando di studiare iniziative capaci di coinvolgere e attirare un pubblico più vasto di educatori da informare e sensibilizzare. 

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