Il convegno organizzato lunedì sera
dal Circolo Culturale Restare Umani all'Auditorium Tilane, con il
patrocinio del Comune di Paderno Dugnano, non ha richiamato un grande pubblico, ma ha avuto il merito di porre
all'attenzione dei cittadini, genitori e insegnati un tema di
grande attualità.
I rischi che bambini e adolescenti corrono
entrando, in età sempre più precoce, nel mondo digitale dei social
network e di facebook in particolare è, infatti, l'argomento di una delle
storie di copertina del quotidiano La Stampa in edicola oggi. Il
quotidiano dedica al tema, oltre a un
richiamo in taglio basso di prima pagina, un lungo servizio
all'interno che occupa due pagine intere.
Il tono degli articoli è decisamente
preoccupato e gli autori tendono a sottolineare più il pericolo che
i più giovani corrono frequentando i social network che le opportunità
del mezzo, che ci sono e non sono poche.
"Non è un mondo virtuale, è un
mondo fotocopia di quello reale – scrive da Roma, Flavia Amabile
che si è travestita da undicenne per verificare materialmente quanto è facile per
un adulto adescare in rete i ragazzi -, il trionfo dell’aggiramento
delle regole, dell’indifferenza verso ogni forma di avvertimento
sui rischi che si corrono, della legge del più forte, della violenza
verbale e psicologica". Nel suo articolo la giornalista afferma
di avere contattato in pochi giorni, con un profilo
falso su facebook, una cinquantina di ragazzi e ragazze ignare della
sua vera identità. Gli adolescenti, soprattutto i più giovani non
sembrano rendersi conto che il mondo virtuale e il mondo reale sono
la stessa cosa. Sostiene che i maschi appaiono più ingenui delle
femmine e tutti quanti non sembrano coscienti del rischio connesso
alla pubblicazione sul web di loro fotografie spesso travestiti con
costumi di fantasia o in bikini.
Questa scarsa conoscenza e coscienza
degli educatori è stata confermata a Paderno Dugnano dalla ridotta
partecipazione degli adulti all'incontro di lunedì sera.
La cinquantina di gentiori e insegnanti che hanno risposto all'invito
a riflettere insieme sul fenomeno erano infatti un'elite di educatori già alfabetizzati e pratici dei nuovi linguaggi del web; "immigrati
digitali" sì, ma di lungo corso, titolari di profili facebook e
blog. Adulti che non fanno testo, eccezioni rispetto a una più vasta
platea di genitori ed insegnanti mediamente molto arretrata rispetto alla cultura digitale e al suo modello di relazioni.
Il Circolo Culturale Restare Umani
dovrà dunque dare seguito a questa prima iniziativa progettando altri
eventi rivolti a questo obiettivo cercando di studiare iniziative
capaci di coinvolgere e attirare un pubblico più vasto di educatori da informare e sensibilizzare.
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