martedì 26 luglio 2011

Bersani al Corriere su Penati: "dimostriamo una diversità politica"

Su questo blog, in merito all'inchiesta su Filippo Penati, ho fin dall'inizio sottolineato la grande diversità di comportamento dimostrata dai politici di centrosinistra e del PD in particolare, rispetto a quelli  di centrodestra, indagati dalla Magistratura. 
Oggi sul Corriere della Sera interviene Pierluigi Bersani a ribadire autorevolmente con una lettera al Direttore questa diversità, argomentando in modo esauriente la posizione del Partito Democratico. 
Sono molto soddisfatto di questo intervento e attendo con fiducia lo sviluppo dell'inchiesta convinto che Penati saprà dimostrare anche di fronte al magistrato la sua "diversità" dagli accusatori. Questo l'incipit della lettera di Bersani che riassume in breve il contenuto.

Caro Direttore,
ci si chiede se i recenti fatti giudiziari mettano in discussione qualcosa della natura del Partito Democratico. Voglio rispondere con chiarezza. Noi non rivendichiamo una diversità genetica. Noi vogliamo dimostrare una diversità politica.
In primo luogo, a proposito dell'inchiesta di Monza così come in ogni altra occasione, noi diciamo: la magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere. Abbiamo fiducia nella magistratura. Confidiamo che Penati possa vedere presto riconosciuta l'innocenza che rivendica con forza. Intanto, Penati ha fatto con correttezza e responsabilità un passo indietro. Questo è infatti il nostro secondo criterio: in caso di inchieste le istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità.
I nostri principi sono dunque: fiducia nella magistratura, rispetto assoluto delle istituzioni, presunzione di innocenza secondo il principio costituzionale. Teniamo altresì fermo il principio secondo il quale, verificata l’assenza di «fumus persecutionis» un parlamentare è un cittadino come gli altri. Se le leggi vanno cambiate, si cambiano. Finché ci sono esse valgono per tutti, per un immigrato come per un deputato o un senatore. Così ci siamo comportati sia nel caso Papa sia in quello Tedesco, per il quale abbiamo indicato l’opportunità di un passo indietro....

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un passo indietro è ciò che sarebbe auspicabile per chiunque si trovi in una posizione del genere, anzi dovrebbe essere automatico:sospensione immediata da ogni incarico fino al termine dell'inchiesta. Credo che gli Italiani siano stanchi di sentirsi in imbarazzo nei confronti degli altri paesi a causa di rappresentanti della classe politica continuamente, quotidianamente, accusati di qualche imbroglio e che alla faccia dell'imbarazzo, si guardano bene dal mollare la poltrona. In attesa dei risultati dell'inchiesta, che mi auguro possano vedere scagionato in pieno Filippo Penati, da comune cittadino non posso che apprezzare questa linea di condotta che risponde al bisogno generale di rigore, pulizia morale e rispetto delle regole.
Mario R.