martedì 9 giugno 2009

Alparone sindaco, la sinistra si interroga sulla sconfitta

Marco Alparone è il nuovo sindaco di Paderno Dugnano. Al 1° turno ha ottenuto il 50,60% dei voti e ha inflitto alla sinistra cittadina una pesante batosta sulla quale le forze politiche che storicamente la compongono, e il PD soprattutto, dovranno riflettere bene.
La sconfitta di Gianfranco Massetti non era prevista nè scontata. la sua giunta aveva operato complessivamente bene, ma i cittadini hanno giudicato diversamente eleggendo al suo posto un candidato poco conosciuto, pur avendo alle spalle 10 anni di presenza in Consiglio comunale. La riflessione su quanto accaduto è doverosa per comprendere la portata e l'impatto del cambiamento che la scelta degli elettori avrà sulla città.

Perché Alparone ha vinto, o meglio perché Massetti ha perso? Il candidato della destra in campagna elettorale ha promesso poche cose: rinnovamento generazionale dell'amministrazione con l'ingresso di giovani e volti nuovi, riduzione dei costi della politica con taglio di assessorati e delle spese, promuovere l'arrivo a Paderno della metropolitana milanese, più impegno per la sicurezza, più sostegno al lavoro e ai lavoratori delle aziende in crisi. Le accuse alla giunta uscente erano sostanzialmente: mancato rinnovamento, chiusura nei confronti dei giovani, mancato impegno nei confronti dei lavoratori colpiti dalla crisi (Lares e Metalli Preziosi), investimenti inutili o non prioritari come quello nella nuova biblioteca usata solo come elemento di immagine. E' per questo che è caduto Massetti? Le accuse di Alparone erano fondate?
E' un fatto che il rinnovamento nelle forze politiche del centro sinistra non c'è stato, anzi le nuove proposte avanzate durante le primarie sono state respinte in modo violento e poco democratico. E' un fatto che per i giovani questa città non fa niente e non offre niente: non ci sono locali di ritrovo , nemmeno una pizzeria, non ci sono luoghi di aggregazione, nè posti dove ascoltare e fare musica dal vivo. Insomma la città è un dormitorio. E' un fatto che la crisi Lares e Metalli preziosi siano state gestite in modo sbagliato dalla giunta che ha dato l'impressione di non essere presente e attenta a difendere i soggetti deboli messi a rischio povertà della ristrutturazione delle due aziende, una delle quali inoltre ha da tempo un accordo col Comune per costruire sull'area dismessa centinaia di appartamenti.
Fuori bersaglio e oggettivamente reazionaria perchè priva di fondamento è invece l'accusa relativa alla biblioteca che invece è da sola un'opera che giustifica un mandato (a mio modesto avviso) e che si rivelerà socialmente e culturalmente molto più utile e produttiva di una nuova piccola azienda. Il dibattito è aperto.

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