Quello che è successo ieri è
gravissimo. Le pagine acquistate sui giornali (che
sarebbe grave di suo visto che da sole costano metà dell'intero
budget di spesa possibile per ogni candidato) hanno trasmesso
l’informazione, falsa, che una mail è sufficiente per riaprire
l’iscrizione. Non è così.
La riapertura dell’iscrizione è
possibile solo in seguito alla valutazione dei motivi che hanno
impedito la preregistrazione, anche solo via Internet, dal 4 al
25 novembre. Motivi seri perché c’è stato tutto il
tempo per registrarsi e preregistrarsi (anche dall’estero)
Ma la cosa più grave è il meccanismo
del “mail bombing” messo i piedi per bombardare le sedi
provinciali del comitato primarie di richieste di riapertura delle
iscrizioni fatte in serie. Un meccanismo che non ha niente a che
fare con l’organizzazione delle primarie ma costituito da una terza
parte (l’avvocato di Matteo Renzi) con l’evidente scopo di poter
mettere in discussione qualsiasi risultato di partecipazione e quindi
la legittimità del risultato del voto stesso. Non è più in atto un confronto di
idee ma una vera e propria "opa ostile" nei confronti del
Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra.
Mi addolora riscontrare che questa
polemica avviene tutta all’interno del Partito Democratico, il
partito in cui credo, che – insieme a tanti - ho contribuito a
fondare, in cui ho preso la mia prima tessera e con cui ho cominciato
a occuparmi di politica. Mi addolora e mi infuria.
Perché le regole, nel bene e nel male,
sono uguali per tutti, violarle favorisce uno solo, la scusa che
le regole siano sbagliate quindi è possibile infrangerle è
inaccettabile e sono il retaggio di una brutta storia recente.
E delegittima chi ha lavorato in
questi anni per il bene comune e chi si è impegnato, nelle ultime
settimane, perché le primarie riuscissero bene non polemizzando su
facebook da casa per un candidato o l’altro ma tenendo aperte le
sedi per le preregistrazioni, organizzando e tenendo in funzione i
seggi dalle 8 alle 20 (ma si è cominciato prima e si è finito
molto dopo) e svolgendo tutte le operazioni burocratiche successive.
Speravo fosse finita l’epoca triste:
quella delle promesse mirabolanti mai mantenute, quella dell’immagine
più importante dei contenuti, quella delle regole di cui si chiede
la modifica pro-domo propria, del parlare d’altro, del noi (quando
c’è da attribuirsi i meriti) e del voi, quella della
delegittimazione degli avversari, dei compagni di partito, degli
arbitri, della Magistratura.
Non sta andando così, e mi dispiace
perché questo non solo non è il “bene della ditta” ma
soprattutto non è il bene per il Paese.
Mi dispiace, ma farò il mio dovere
fino in fondo come tutti gli altri volontari e domenica voterò
al ballottaggio per Pierluigi Bersani, che non è perfetto ma è una
persona seria e competente e di questi tempi, Dio sa, se ne abbiamo
tanto bisogno.
Oscar Figus
Nessun commento:
Posta un commento