Capogruppo
Coloretti, dalla coda del Consiglio in cui si è votato per la
liquidazione di Energie Locali all’ultima seduta in cui il suo
gruppo è insorto contro le dichiarazioni del Sindaco su variazione e
mutui, ci può spiegare meglio cosa è successo e quale valutazione
date della situazione in corso?
Cosa è
successo : intanto, chiudendo il punto su Energie Locali – che si è
chiuso una settimana dopo per l’assenza di 4 esponenti della
maggioranza in consiglio comunale nella seduta precedente – le
dichiarazioni del sindaco sono state particolarmente irritanti perché
fuori luogo. Intanto, il giudizio sulla società costituita con Sesto
e Cormano: un carrozzone! Strano davvero, nei fatti ci ha consentito
un risparmio significativo nei costi per punto luce a Paderno. Poi,
appena insediato, il Sindaco ha nominato in quella società – il
cui “carrozzone” era composto da 3 o 4 persone – un uomo di sua
fiducia, che vi è rimasto per tre anni. Questa persona è il nuovo
consigliere comunale del PdL in consiglio, subentrato per le
dimissioni di Ruzzon da assessore e la nomina di Torraca in giunta.
Sedersi in consiglio per essere accolto come uno scarto di carrozzone
scommetto che deve aver riempito di orgoglio il neoconsigliere.
Soprattutto quando poi il consigliere Scurati si è astenuto e nel
farlo ha dovuto sentire il sindaco declamare “glielo ho detto io”.
Vabbè che Paolo Scurati è un po’ attempato, ma non credo abbia
bisogno della badante.
Voi però
vi siete arrabbiati anche per altro…
Altroché!
Intanto per certe affermazioni fatte “a cuor leggero”, tipo:
mettiamo fine ad un’esperienza di “penatiana memoria”. Ma se
Penati non era più sindaco da 4 anni quando è stata costituita
Energie Locali! E poi, sapendo di dire una falsità in termini
storici, cosa significa in termini amministrativi e politici? Che
c’era del marcio in Danimarca, tanto per citare Shakespeare? O che
Energie Locali rispondeva ad “altro” che non fosse la sua
funzione? E in questo caso, chi sarebbe il principale responsabile
per Paderno Dugnano, se non il Sindaco o il suo nominato? E cosa sa
il sindaco per fare certe affermazioni? E’ reticente o sta facendo
insinuazioni per gettare fango su tutto ciò che non gli va a genio?
E’ reticente o usa la tecnica del fango per distrarre l’attenzione
da quello su cui si sta votando, che – ripeto – non è stato solo
lo scioglimento della società in oggetto ma il contestuale passaggio
di mano di tutta la partita della manutenzione punti luce e
contestualmente della fornitura ad altro soggetto per nove anni di
contratto, senza che il consiglio comunale però si potesse esprimere
sulla validità della scelta lasciata in mano ai tecnici dell’Ente?
Domande
che restano aperte, o che il voto del consiglio favorevole alla
proposta di scioglimento ha definitivamente chiuso?
No,
credo che restino apertissime, anche perché sia il mio gruppo sia
gli altri consiglieri di opposizione si sono rifiutati di partecipare
anche al voto finale, in coerenza con quanto già fatto. Ora
vigileremo e continueremo a domandare e a sollevare interrogativi.
L’attenzione deve restare alta nell’interesse della nostra città.
Periodicamente, presenteremo interrogazioni sull’argomento, come è
facoltà dei consiglieri. Non intendiamo affatto farci spegnere la
luce dal sindaco e farci mettere a nanna.
Nel
consiglio comunale successivo nuovo scontro finale, con fuochi
d’artificio anche per le scale e nella piazza sottostante. Eppure,
chi ha seguito il consiglio dall’inizio pensava di assistere ad una
seduta completamente anestetizzata, tutti d’accordo o quasi su
tutto, e poi?
Andiamo
per ordine. Nei capigruppo si fa un po’ di fatica ultimamente a
fissare la data del consiglio, anche perché le assenze nelle fila
della maggioranza si ripetono. Ci viene chiesto se abbiamo problemi
a garantire il numero legale in consiglio, a me a agli altri due
capigruppo di opposizione. Valutiamo che, pur essendoci opinioni
contrastanti in merito soprattutto a variazione di bilancio e
ammortamento mutui – punti discussi e approfonditi nell’apposita
commissione – siamo disponibili a garantire il numero legale, anche
per effetto della “doppia convocazione” che trascinerebbe un
consiglio relativamente breve in termini di deliberazioni su due
serate con relative spese. Diamo quindi il via libera per convocare
il consiglio.
Lo stesso capugruppo della Federazione della Sinistra Anelli concorda la mediazione dell’assessore Tonello sull’odg riguardante la tariffa unica per il trasporto pubblico nell’area metropolitana milanese. Noi presentiamo due odg: sconto bici, su iniziativa dei Giovani Democratici, e sulla RhoMonza, frutto del lavoro politico del PD nei comuni interessati alla tratta per ribadire la necessità dell’interramento. Poi, su indicazione del Presidente del Consiglio, lo ritiriamo perché analoga scelta è stata fatta dal CC di Cormano per arrivare ad un odg condiviso da tutte le forze politiche. Ci sembra che nel concreto la strada del dialogo su questa materia sia la più giusta, perché permette una soluzione più idonea per la vivibilità della nostra città e la salute dei nostri cittadini. Tutto questo lavoro avviene “dietro le quinte” per cui quando si va in consiglio noi rispettiamo i patti.
Lo stesso capugruppo della Federazione della Sinistra Anelli concorda la mediazione dell’assessore Tonello sull’odg riguardante la tariffa unica per il trasporto pubblico nell’area metropolitana milanese. Noi presentiamo due odg: sconto bici, su iniziativa dei Giovani Democratici, e sulla RhoMonza, frutto del lavoro politico del PD nei comuni interessati alla tratta per ribadire la necessità dell’interramento. Poi, su indicazione del Presidente del Consiglio, lo ritiriamo perché analoga scelta è stata fatta dal CC di Cormano per arrivare ad un odg condiviso da tutte le forze politiche. Ci sembra che nel concreto la strada del dialogo su questa materia sia la più giusta, perché permette una soluzione più idonea per la vivibilità della nostra città e la salute dei nostri cittadini. Tutto questo lavoro avviene “dietro le quinte” per cui quando si va in consiglio noi rispettiamo i patti.
Ma ad un
certo punto scatta la bagarre!
No,
fermo, diciamo prima che non può essere sempre “episodico” (tre
volte da questa estate) che la maggioranza non riesca a garantire il
numero legale in consiglio comunale, pur godendo di 19 consiglieri
dati dal “premio di maggioranza”! Se hai vinto il premio, non
puoi sottrarti all’onere della prova – bisognerebbe studiare un
meccanismo per cui i “premi” se vengono dati per governare,
dovrebbero essere tolti se non si è più in grado di farlo. Questo
per chiarire quale sia invece il senso di responsabilità della
nostra opposizione – il PD, ma anche i consiglieri Cerioni e
Anelli – nei confronti delle istituzioni e dei ruoli che stiamo
ricoprendo.
E così
si arriva ai punti “caldi”: variazione e mutui.
Si
arriva con posizioni contrarie alla proposta della maggioranza, che
certifica nuove entrate per più di 600mila euro (l’ultima
variazione era di settembre, in due mesi nelle casse del comune
piovono soldi!) e li si usa – sto semplificando, ma la sostanza è
questa – per l’abbattimento dei mutui (unica consolazione è che
si rivede il finanziamento di parte degli oneri su spesa corrente e
li si ricolloca sugli investimenti: l’avevamo chiesto a fine marzo
con emendamento al bilancio e c’era stato detto impossibile, oggi
si fa – quindi avevamo visto giusto). Fino a qui, discussione
vivace anche con il neo assessore Torraca – che non sembra
convintissimo delle scelte ereditate – ma nei limiti di un normale
confronto tra opinioni diverse. Quando tutto sembra volto alla
conclusione, ecco che arriva l’ennesimo sermone finale del Sindaco,
che stravolge gli animi.
Ma cosa
ha detto di tanto terribile, a parte appunto l’esercizio “curiale”
della predica che però gli è connaturata, e quindi dovreste averci
fatto il callo.
Bhe, noi
sì, ma forse i componenti della maggioranza iniziano ad averne le
orecchie piene se vengono sempre meno in consiglio! Comunque, la
nostra giusta – e fino alla fine dei lavori, composta – protesta
nei suoi confronti è (in)sorta quando abbiamo sentito frasi sul
“senso di responsabilità” che accreditava solo a se stesso e,
cara grazia, ai consiglieri superstiti della sua parte (anche se
estendendo il senso della responsabilità alla sua vicinanza a Mario
Monti persino i consiglieri imbalsamati della Lega manifestavano
evidenti sintomi di malcelata convulsione), e ripercorreva la natura
virtuosa, coscienziosa e morigerata dell’Ente a partire da quando
lui occupa la posizione di Sindaco, mentre tra i consiglieri di
minoranza che fino a quel momento garantivano il regolare svolgimento
dei lavori sedeva chi aveva svolto funzioni di amministratore prima
di lui (ben 6 consiglieri) che chiaramente non rientravano nella
cerchia dei “meritevoli”. Ora, io ho in parte “costretto”
il gruppo a formalizzare l’ultimo voto così da chiudere il
consiglio e non abbandonare l’aula, per evidente senso di
responsabilità tutto nostro, ma se ogni volta si alza l’asticella
dello scontro diventa un esercizio inutile il confronto preparatorio
dei lavori in commissione – se la nostra presenza in consiglio
viene derubricata a manipolo di fastidiosi e irresponsabili figuri.
Di più, il valore politico del gruppo PD e di tutta l’opposizione
non può essere sminuito con l’arroganza di sempre (è dal 2009 che
sento certe affermazioni, per cui non mi sorprendo) anche perché
rispetto a prima si sentono gli scricchiolii di una leva
fondamentale: i numeri in consiglio della maggioranza, sempre meno
tale.
L’aggravante
quindi è il passaggio negativo sul senso di responsabilità.
Cosa non
da poco, se pensiamo che prima di fare il Sindaco il consigliere
Alparone ha passato 10 anni in consiglio comunale, lui sì non
dimostrando troppo senso di responsabilità. Ora che ha un compito
più gravoso dice di essersi accorto della fatica degli altri (questo
nei corridoi). Bene, lo dimostri pubblicamente in consiglio: noi ce
lo aspettiamo perché ce lo meritiamo. E comunque non passa da lui il
giudizio sul nostro operato, che è sempre stato trasparente e
condotto con dignità sotto gli occhi di tutti. Se posso, ho però
una nota dolente da sottoporti.
Avanti.
Ma la
partecipazione dei cittadini vuol dire “solo” primarie? Lo dico
senza nulla togliere al valore delle primarie in sé e soprattutto a
quelle in corso per il leader del centrosinistra. Ma anche
quell’esercizio – democratico di scelta – se non diventa anche
una leva per ampliare l’interesse generale alla “cosa pubblica”,
diventa puro strumento di delega politica, mentre io mi auguro un
ritorno attivo e partecipato alla discussione e alle scelte della
politica. Che non possono essere “solo” chi fa il sindaco, chi fa
il leader (tra l’altro, aggiungo, mi piacerebbe decidere anche chi
fa il parlamentare o il consigliere regionale – questo perché le
nomine allontanano la rappresentanza dai territori, invece io credo
che il meccanismo vada rivoltato). Io continuo ad attendere una
partecipazione anche più ragionata alla cosa pubblica, soprattutto
ora – in tempo di crisi, e non congiunturale – servono idee,
energie e soluzioni non “tecniciste” ma “politicamente valide e
sostenibili” che possono essere il frutto di un ragionamento
collettivo e non improvvisato dalla solita figura di “salvatore
della patria” a cui questo paese è solito affidarsi. Per questo io
sto con Bersani: perché mi garantisce senso di squadra dentro la mia
parte e voglia di collaborazione dentro il paese. Speriamo da lunedi
di vedere ancora più persone attratte dalla voglia di “fare”
politica e non di “politicare”, così come mi auguro che emerga
anche grazie a te e ad altri che seguono le nostre vicende la voglia
di “occupare” il palazzo con la presenza di idee, ragionamenti e
soluzioni per la politca. L’agenda dei prossimi tempi sarà ricca
di spunti, in primis l’ipotesi di Piano Generale del Territorio che
parrebbe arrivare in consiglio il prossimo mese. C’è bisogno di
tutti per curare e promuovere il “bene pubblico”, il “bene
comune”: non mancate.
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