La Regione Lombardia ha recentemente
presentato il Libro Bianco sullo sviluppo del sistema
socio-sanitario, in cui propone alcune riflessioni sulle attuali
modalità di funzionamento del modello lombardo e alcune proposte per
una sua revisione.
Con la presentazione del documento Regione Lombardia apre un processo partecipativo volto a raccogliere pareri, considerazioni e ulteriori proposte prima di procedere a iniziative legislative.
Con la presentazione del documento Regione Lombardia apre un processo partecipativo volto a raccogliere pareri, considerazioni e ulteriori proposte prima di procedere a iniziative legislative.
Le nostre tre associazioni, Senza
Limiti, Associazione Italiana Esposti Amianto, Medicina Democratica,
con il seguente comunicato hanno risposto all’invito portando il
proprio importante contributo. Il testo completo si può trovare in
questo link nel sito di Medicina Democratica Movimento di lotta per
la Salute onlus.
http://www.medicinademocratica.org/wp/?p=1947
(Di seguito l'incipit del documento
diffuso dalle tre associazioni)
In relazione al Libro Bianco – sullo
sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia – presentato il 30 giugno 2014, le associazioni
firmatarie della presente che hanno partecipato agli incontri del 16 e del 31 luglio, accogliendo la
proposta di intervenire in termini propositivi sul testo presentato, inviano le seguenti rilevazioni e
proposte:
1. Ritengono anzitutto positivo l’avere
promosso le iniziative di presentazione e discussione sfociate nella richiesta di intervenire in
merito mediante propri scritti. Fondamentale nella sanità, come
nella società, la partecipazione dei
soggetti collettivi interessati, così come è stato fatto. Non tutti
hanno certamente lo stesso grado di
rappresentatività, ma a volte, più che la rappresentatività, vale
il ragionamento, valgono le proposte,
vale, secondo la nostra concezione, la relazione fra soggetti e diritti.
Per entrare subito nel merito, se è
stata ed è importante la partecipazione critica e propositiva dei soggetti interessati, riveste grande
rilevanza definire più precisamente la partecipazione dei soggetti che utilizzano il Servizio Sanitario
Nazionale (SSN). Le leggi lo stabiliscono, in particolare la legge 833/1978 art. 13, la legge 502/1992 e
successive modifiche art. 14, e la legge regionale n. 48 del 1988 art. 3, ripresa dalla legge 31/1997 e
dal Testo Unico delle leggi regionali in materia di sanità, che ha istituito i Comitati di Partecipazione
dei cittadini utenti e degli operatori. Una legge che ci sembra sia
stata disattesa e che richiede di
essere ripresa ed attuata in termini flessibili, adottandola alla
nuovo quadro istituzionale che uscirà al
termine della discussione sul Libro Bianco con nuove norme approvate dal Consiglio Regionale.
In altri termini, i cittadini e gli
operatori del SSN, mediante proprie rappresentanze democratiche, nei territori di riferimento dovranno avere
la possibilità di intervenire sul funzionamento dei servizi e delle strutture in funzione critica e
propositiva. Altra cosa è la responsabilità della gestione che
resta nelle mani di chi ne è stato deputato. Si
aggiunge solo che la partecipazione così come viene intesa e da noi proposta può avere anche uno scopo di
controllo, non istituzionale, relativo agli effetti che il sistema sanitario produce, che non sempre
corrispondono ai diritti stabiliti.
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