mercoledì 10 settembre 2014

Francesco: "Faccio il prete, mi piace"

Il Corriere della Sera di oggi ha diffuso in edicola un libriccino intitolato "Faccio il prete, mi piace". Il volumetto smilzo ed esile (83 pagine) è in realtà densissimo di cose importanti da leggere e meditare perché ripubblica l'intervista che Ferruccio De Bortoli fece il 3 marzo scorso al Papa in Vaticano a un anno dalla sua elezione, ma soprattutto è importante perché dedica metà dello spazio a raccontare la straordinaria realtà di questo Papa "venuto dalla fine del mondo" a cambiare la Chiesa, gettandola in mezzo all'umanità sofferente, come un "ospedale da campo dopo una battaglia".
Un uomo, Francesco, che ha "distaccato l'immagine del Pontefice da un affresco rinascimentale e l'ha fatta scendere dall'altare della propria oscura infallibilità, privata di ogni ornamento inutile".
Tra i suoi predecessori preferiti c'è Paolo VI (non Giovanni Paolo II) che con il Concilio costrinse la Chiesa e il sacerdote celebrante a rivolgersi ai fedeli cui per secoli aveva dato le spalle.
Oggi Francesco va oltre questo, telefona sorprendendoli a chi gli scrive, poveri e emarginati, disoccupati e disperati, perché "fare il prete" vuol dire fare questo, e gli piace mantenere le sue abitudini parrocchiali. Giù dagli altari, in mezzo al popolo sofferente.
Ma questo non è buonismo di una chiesa che usando il cellulare e twitter si arrende alla secolarizzazione e alla modernità. Tenerezza non significa debolezza, frutto di "una spiritualità dolciastra". La Chiesa di Francesco è sì un ospedale da campo, ma non rinuncia certo alle sue battaglie.
La misericordia e la compassione non sono sentimenti residuali, ma disegnano il percorso del cristiano oggi che deve essere innanzi tutto un buon cittadino. Sono l'esortazione a riconoscere la presenza dell'altro anche in assenza di Dio e si è, come oggi, di fronte al vuoto dei valori. Il prossimo non è un abitante senza volto della città virtuale nella quale rischiamo di chiuderci.
L'abisso che la Chiesa deve colmare è quello che si è scavato tra la sua dottrina e la vita reale della famiglia di oggi. "Questa la frontiera che Francesco ha davanti – conclude De Bortoli - ancora per certi versi infida e oscura".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Prudenza,a santo subito.
Mi trovo un po' a disagio a vedere in edicola al Suo volto utilizzato a fare merchandising.
A quando le ricette di Papa Francesco?
Perdonatemi,ho fatto un po' di esami per scoprire che sto bene ma ho una certa età.
Pierino Favrin

carlo arcari ha detto...

Favrin,questo commento mi sembra del tutto fuori centro e non lo capisco proprio.Cosa centra il merchandising? Speravo che qualcuno intervenisse sui contenuti di un libro che ho segnalato.Come sempre quando cerchi di volare alto in questa città ti ritrovi a fare i conti con la realtà molto bassa della cultura padernese de me ne dispiace sinceramente.