mercoledì 9 aprile 2014

Alparone e la collinetta del (suo) disonore

La campagna elettorale entra non vivo e alla giunta reazionaria uscente saltano i nervi. Cosciente di non avere combinato niente in cinque anni se non danni alla città l'amministrazione dimissionaria fino all'ultimo continua l'aggressione autoritaria contro i cittadini "nemici" che la contestano. 
Sono passati cinque anni, ma sul fronte della Rho.Monza è come se non fosse passato neanche un giorno dal momento che il rapporto tra padernesi inquinati che non vogliono il mostro a 14 corsie sotto casa e il loro sindaco resta conflittuale con la stessa intensità e gli stessi modi del 2009. I cittadini protestano civilmente, come hanno sempre fatto, con striscioni e presidi della collinetta dell'Unes e la giunta Alparone reagisce mandando la polizia a sequestrarli e rimuoverli.
A conferma di questo riflesso pavloviano del Sindaco ci sono manco a dirlo i tweet nei quali egli ribadisce quella che è sua opinione di sempre: la Rho-Monza non deve essere una battaglia politica, la collinetta è di tutti non trasformiamola in un tazebao (divertente questa citazione maoista del primo cittadino. I Dazibao, in cinese giornali murali, furono lo strumento di informazione di massa della Rivoluzione Culturale).
Che la Rho-Monza sia sempre stata una battaglia politica è evidente a tutti dal momento che la volontà di realizzarla, contro il parere delle comunità locali, a 14 corsie a cielo aperto, è stata ed è una decisione prettamente politica che nasce dalla volontà (e dagli interessi) delle giunte provinciali e regionali di destra che hanno governato il nostro territorio dal 2009 ad oggi. 
Che la giunta Alparone abbia sempre osteggiato e cercato di rimuovere l'azione del Comitato per l'Interramento fin dall'inizio del suo mandato è altrettanto evidente, pertanto il suo blitz di oggi contro la collinetta è assolutamente coerente con la sua politica di sempre.
Alparone ha la coda di paglia. Teme che la vicenda Rho-Monza, che non coinvolge solo ambientalisti difensori dell'ambiente, ma anche molti piccoli proprietari di case che difendono il loro patrimonio si riveli un grosso danno elettorale per lui e la sua coalizione. Di qui la reazione scomposta e sbagliata. Nei prossimi giorni ne vedremo delle altre dal momento che in questi cinque anni di malgoverno egli ha danneggiato molti interessi concreti che gli presenteranno il conto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' giusto che li abbia fatti rimuovere! Sono un'offesa alla sensibilità di agnoloni, di maroni, di lupi & c. Ironia a parte, a volte si ha l'impressione che il primo cittadino lavori per il "re di prussia", contro gli stessi interessi dei suoi stessi concittadini.

Anonimo ha detto...

Da cittadino qualunque sono sempre rimasto colpito in particolare dal modo con cui il sindaco Marco Alparone ha sempre giustificato la sua opposizione alle corsie Rho- Monza a cielo aperto.
Mi riferisco in particolare al fatto che in occasioni pubbliche ha sempre parlato dell'impatto infrastrutturale (che ci mancherebbe è mostruoso), ma ha omesso l'impatto sulla qualità dell'aria e sulla svalutazione degli immobili (che è altrettanto mostruoso).
Mi sembra superfluo dire che i tre aspetti non si elidono a vicenda, ma semmai si sommano.
La mia impressione è che questa cosa, forse la più grave, gli sia stata rimproverata ben poco se si considera la portata delle conseguenze.
Avere come taboo la qualità dell'aria mi sembra una cosa talmente enorme che stride con la ricandidatura.
Di chiunque abbia un minimo a cuore il benessere della comunità, s'intende.

Andrea