domenica 29 settembre 2013

Una manifestazione che doveva unire e invece divide

L'annuncio della calata oggi pomeriggio al Villaggio Ambrosiano di Beppe Grillo, chiamato a Paderno dai grillini locali, ha provocato molte polemiche e inevitabili fratture che ci saremmo invece dovuti risparmiare.
Purtroppo questo è quel che succede quando i cittadini, al posto di scegliere la difficile strada della politica come veicolo delle loro richieste, prendono la scorciatoia del rancore indiscriminato verso la politica, che non porterà loro alcun risultato positivo.
Il blog La Scommessa, che evidentemente considera invece questa venuta una grande vittoria del Comitato, accusa Il Giorno di fare un titolo sbagliato per avere scritto "Rho-Monza,  Beppe Grillo guida la protesta", ma il titolo che riporta esattamente il significato politico che ha preso la manifestazione di oggi non è sbagliato. L'arrivo di Grillo, cioè del fondatore di un partito che ha il 25% dei voti in Parlamento, schiaccia oggettivamente i veri contenuti della manifestazione sotto il peso mediatico della sua immagine e marchia definitivamente l'evento.
Qui di sbagliato c'è semmai la gestione del Comitato che ha impostato la sua lotta (e lo si è visto ancora ieri) più contro la politica e le istituzioni locali e nazionali che contro il progetto Serravalle. I gestori del Comitato padernese rimuovendo il fatto che la lotta non è cominciata con le pentole un mese fa, ma è andata avanti, dentro e fuori le istituzioni, per cinque lunghi anni, hanno preteso di negare il ruolo che la politica ha avuto finora  nel rallentare il progetto, che infatti doveva partire due anni fa e non ha ancora aperto i cantieri.
Oggi dicono ai politici e ai loro partiti che localmente hanno speso molte energie e risorse in questa lotta: "venite pure, ma nascondetevi perché non siete degni di comparire". Una pretesa ingiusta, sbagliata e inaccettabile soprattutto perché contemporaneamente si consente a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle di intestarsi politicamente una lotta nella quale hanno sempre avuto un ruolo marginale, spaccando il fronte faticosamente costruito tra politica, istituzioni e cittadini che invece dovrebbe venire rafforzato se si vuol avere qualche speranza di vittoria.
I due gestori del Comitato, uno dei quali è non a caso un militante del partito grillino, dicono agli altri partiti locali: "Colpa vostra, dovevate invitare qui i vostri dirigenti nazionali" fingendo di non sapere che la comparsata di Grillo non è la politica che serve alla causa padernese, perché la sua venuta non sposterà di un millimetro i rapporti di forza in campo e non troverà miracolosamente le risorse che servono a fare l'interramento.

Frutto di questa scelta sbagliata sarà un corteo che al posto di manifestare unità e forza porterà in piazza divisioni e debolezze, facendo sentire estranei quelli come me che non condividono questo esito e hanno lavorato inutilmente per evitarlo. E a fronte di questa scelta sbagliata cosa si otterrà di positivo? Beppe Grillo attirerà a Paderno decine di giornalisti e telecamere a parlare, non della Rho-Monza, problema locale che a loro non interessa, ma delle sorti del Governo Letta, delle scelte del suo movimento e di elezioni. Proprio un bel risultato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

hai pienamente ragione