martedì 24 settembre 2013

Paderno Dugnano, la metà oscura

E' iniziata ieri l'ultima settimana di mobilitazione prima del 30 settembre, data della Conferenza dei Servizi che deciderà modi e tempi dell'avvio dei cantieri della Rho-Monza.
La città si è impegnata a fondo, stimolata dal Comitato per l'Interramento e dall'iniziativa spontanea di tanti cittadini, oltre che da quella istituzionale dell'Amministrazione comunale scesa in campo al loro fianco, a manifestare con sempre maggior forza il suo "no" all'ipotesi di autostrada a cielo aperto di 14 corsie in mezzo alle case. Ma una parte  di essa sembra, anzi è, palesemente estranea a questa lotta come dimostra il comportamento reticente del blog Paderno7 che evidentemente ha deciso di rappresentarla.
Ai primi di settembre, quando la protesta cittadina ha iniziato a salire di tono facendo un salto di qualità e attirando l'attenzione di tutti i principali media milanesi, tv comprese, il silenzio del blog della destra è apparso a tutti incomprensibile, ma a un mese di distanza l'atteggiamento della "voce" di quella parte di città, cieca, sorda e muta di fronte alla mobilitazione popolare, è rimasto immutato.
Negli ultimi 30 giorni, infatti, Paderno7 ha pubblicato solo i tre comunicati stampa ufficiali emessi dal Sindaco, come se i tanti cittadini in lotta che hanno manifestato a Paderno e a Milano non avessero fatto sentire un'altra voce degna di venire riportata. Altri blog locali, compreso questo, hanno pubblicato decine di cronache, commenti, foto e video delle manifestazioni, ma loro niente. E quando qualcuno ha fatto giustamente notare l'assurdità del loro silenzio hanno reagito con arroganza accusando chi manifestava di fare  solo "campagna elettorale".
Un comportamento inqualificabile, ma non è tanto questo che mi interessa rilevare. Quello che vorrei capire è perché una parte di città continua a credersi estranea e non coinvolta dall'esito di una lotta che è sempre stata democratica, civile e propositiva perché tesa, non a negare la necessità di fare una nuova strada, ma ad affermare il bisogno e il diritto che questa venga costruita bene, nel rispetto degli interessi dei padernesi e non passando sopra le loro ragioni. E' come se una parte di padernesi, messi di fronte alla virtù civile dei loro concittadini che in questi cinque anni hanno speso tante energie e passione per difendere la città da un sopruso, e che hanno realizzato a loro spese addirittura due progetti alternativi di autostrada basati sull'interramento, si girassero dall'altra parte negandola e disconoscendola.
Perché una parte di Paderno Dugnano è così ottusa, così egoista, così rinserrata nella separatezza ostentata delle sue borgate, dei suoi "paesi" come alcuni definiscono ancora i sette quartieri stretti attorno ai campanili delle sue parrocchie? Perché al posto di guardare avanti, a un futuro diverso e metropolitano, questi padernesi si ostinano a guardare all'indietro, a un passato paesano che da decenni non esiste più?

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