venerdì 12 luglio 2013

Il sindaco non ripara le scuole e le strade per ripianare i mutui?

L'ultimo numero della Calderina (maggio-giugno) contiene la solita omelia del parroco-sindaco Alparone che come sempre si dilunga in affermazioni non basate sulla realtà. E' il caso di ricordarne qualcuna: "I bambini di Paderno Dugnano devono andare in scuole sicure... Sicuramente si può fare di più e meglio, per questo abbiamo sempre scelto anche con la politica dell’ascolto e della partecipazione.... Vorremmo vedere qualche buca in meno sulle nostre strade e qualche aiuola in più. Proveremo a farlo, ma se nell’anno abbiamo dovuto sostituire una caldaia che si è rotta in una scuola, abbiamo preferito rinviare qualche asfaltatura per non far mancare il riscaldamento ai bambini perché questo vuole il buon senso e la responsabilità del nostro ruolo... Questa è stata ed è la nostra politica per governare Paderno Dugnano".
Il sindaco afferma che i bambini devono andare in scuole sicure e che questo è l'unico impegno che egli può garantire in tempi di crisi come questi. Se ci sono pochi soldi, insomma, bisogna scegliere: o si riparano le buche stradali, si taglia l'erba e si curano le aiuole, o si ripara la caldaia della scuola.
La logica come si vede è quella della "guerra tra poveri" che scarica i problemi amministrativi sulle spalle dei cittadini i quali devono "stringere la cinghia" e rinunciare a servizi essenziali. Alparone infatti sostiene nel suo "editoriale" che se ci sono pochi soldi si deve scegliere tra riparare le strade, mettere in sicurezza le scuole, aggiustare le caldaie, curare il verde pubblico o rimborsare (senza una reale necessità) tutti i mutui accesi in passato a condizioni di favore. 
Il sindaco occulta la verità del fatti perché cerca di dare ad intendere ai padernesi che se egli oggi non riesce a fare nemmeno le cose minime, quali riparare le buche, la colpa è dei debiti del passato, quando c'erano "le vacche grasse", ma questa è una gigantesca falsità. 
"Prima i bambini" dichiara e invece, ancora una volta fa della retorica. Lo dimostra il triste caso della scuola dell'infanzia di via Tunisia che da cinque anni è insalubre perché invasa da muffe e umidità. I genitori hanno chiesto e chiedono invano una soluzione che da anni viene rimandata. Perché i genitori del Villaggio Ambrosiano devono farsi carico di far vivere i loro figli in un ambiente malato? Perché ci sono problemi più urgenti da risolvere quali i debiti pregressi, o perché l'amministrazione di Alparone non è all'altezza del compito? 

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