venerdì 31 maggio 2013

Riflessioni su un Bilancio sbagliato

Ricevo da Gianfranco Massetti questo commento alla recente approvazione del Bilancio che è stata votata in Consiglio Comunale solo dalla maggioranza senza discussione perché l'opposizione l'aveva definito "inemendabile" per la sua inattendibilità.

Bilancio e partecipazione
Mercoledì 29 maggio il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio Preventivo 2013. Già la data è indicativa della difficile condizione in cui si ritrovano gli enti locali italiani e, quindi, anche il nostro.
I tagli ai trasferimenti, il patto di stabilità e le politiche centralistiche degli ultimi governi hanno penalizzato oltre misura anche la nostra città. Questo è vero. Ma quello che è sbagliato sono state le politiche di Bilancio che il centro destra ha adottato in questi anni. Prima ha gridato al buco, poi ha alimentato l’idea che le difficoltà di oggi dipendono dagli sprechi e dai debiti di ieri. Quindi una corsa a risparmiare risorse per far dimagrire il Comune (i servizi) e non fare più debiti (i mutui). Un’analisi superficiale. 
Ogni persona accorta sa che il costo enorme degli apparati, gli sprechi e l’inutilità di alcune spese non sono causate dagli Enti locali, ma in grandissima parte dallo Stato centrale. E’ li che l’Italia deve dimagrire. Una visione miope ha provocato la diminuzione drastica dei mutui, bloccato gli investimenti e aumentato la spesa corrente: esattamente il contrario di quello che adesso servirebbe per aiutare un paese in difficoltà di risorse, lavoro e sviluppo. Se non ci fossero stati investimenti in questi anni la città sarebbe certamente senza mutui, ma anche senza opere e senza servizi. Una città più povera. Nel 2009 un bilancio di quasi 48 milioni, oggi un bilancio di 40. Invece che guardare ideologicamente a quanti “debiti” ci sono sulle spalle di ogni cittadino, si guardi anche a quanti beni e ricchezze patrimoniali possiede: così lo sguardo sarebbe più veritiero e meno cupo.
Ogni cittadino sa come è riuscito ad acquistare la propria casa e spesso anche la propria auto: con un mutuo. Ha investito sulle sue capacità, sul suo lavoro e sul suo futuro. Il bel risultato di oggi è che non c’è un cantiere aperto,che la città è ferma e non c’è un idea di sviluppo sostenibile e di futuro. Il Comune di Paderno Dugnano ha un bilancio sano e in pareggio da più di 20 anni. Perché deve rinunciare alla qualità dei suoi servizi,del suo ambiente e della sua crescita civile e democratica?
Ma un altro aspetto mi ha colpito, nella discussione dell’altra sera. In un momento così difficile per la nostra comunità, colpita da disoccupazione crescente, mancanza di case, difficoltà economica e disperazione sociale e personale, nessuno ha pensato di chiedere ai cittadini un parere, una partecipazione alle scelte che la Giunta ha portato all’approvazione del Consiglio comunale. La Giunta di centrodestra non ha sentito il bisogno di chiedere ai propri cittadini come spendere le poche risorse, dove tagliare, quali priorità condividere. Non parlo dell’esperienza del Bilancio Partecipativo (2006-2007-2008) che il centrodestra ha vissuto come fumo negli occhi e che forse anche il centrosinistra ha già dimenticato. Voglio solo ricordare che a Paderno Dugnano esistono ancora i Consigli di Quartiere e che sugli atti fondamentali dell’amministrazione (bilancio e pgt ) dovrebbero esprimere almeno un parere. Lo ricordo non per dimostrare che conosco l’esistenza di un “Regolamento della Partecipazione” ma per sottolineare come stiamo trascurando un aspetto decisivo della nostra vita democratica. Come si fa a ricostruire un rapporto tra cittadini e Politica se i governanti si chiudono nelle stanze anguste di una Giunta? La partecipazione è passata di moda? Se ci guardiamo intorno è proprio il contrario. Tutti si interrogano su come ricostruire un rapporto comunitario tra istituzioni e cittadini. Soprattutto in questi momenti di forti difficoltà il tema partecipativo è da riprendere e da rinnovare. Moltissimi Comuni lo stanno facendo. E anche molti giovani stanno riscoprendo il gusto del protagonismo attraverso la partecipazione in forme del tutto nuove.

Segnalo due esempi molto diversi tra loro ma molto vicini a noi. L’Associazione Centriamo il Futuro di Paderno Dugnnao e Sfida Comune di Cusano Milanino. Due gruppi di giovani che si stanno interrogando sulla democrazia, sulla partecipazione, sul futuro della propria Comunità, in maniera molto diversa. Seguiteli: sarà una bella scoperta.

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