martedì 2 aprile 2013

In che mani siamo?

Chi sono socialmente e culturalmente gli eletti dei tre principali partiti politici italiani, le tre minoranze che rappresentano complessivamente il 75-80 % e l'una contro l'altra armata bloccano il Parlamento impedendo la formazione di un governo?
Repubblica.it ha realizzato una serie di schede dalle quali è possibile ricavare dati significativi sulla composizione "di classe" del nuovo ceto politico. Alla Camera il profilo dei tre partiti maggiori è il seguente: nel PD il 20,2% degli eletti sono impiegati, il 13,8% funzionari e amministratori locali, il 13,5% sono insegnanti, il 12,5% avvocati; gli eletti del M5S sono per il 37,6% impiegati, il 12,8% studenti, il 9,2% liberi professionisti e il 7,3% insegnanti; il PdL invece è fatto per il 25,5% si imprenditori o manager, il 21,4% avvocati, il 12,2% giornalisti e l'8,2% funzionari e amministratori locali.
Al Senato il PD mostra una composizione non molto diversa con gli insegnanti al 20% gli impiegati al 19,1% i funzionari e amministratori locali al 14,5% e un 11,8% di imprenditori e manager. Il M5S conferma un 37% di impiegati, il 16,7% di insegnanti, l'11,1% di liberi professionisti e il 7,4% di avvocati. I senatori del PdL sono imprenditori e manager, 21,2%, avvocati, 17,2%, medici, 13,1% e impiegati, 13,1%.
Un parlamento di mezze maniche, di travet, funzionari, amministratori locali e insegnanti? Pare proprio di sì, ma questi eletti sono rappresentativi dell'Italia reale? Se così fosse non ci sarebbe da stare allegri.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Carlo,
l'indagine di Repubblica di cui dai un sunto mi sembra riduttiva e poco significativa.
Impiegati:centralinisti,contabili, di concetto,venditori,pubblicisti.
Funzionari e amministratori locali:
di che liovello,direttori,archivisti,uscieri,messi,cancellieri,passacarte.
Insegnanti:di scuole elementari,medie,superiori,universitarie e di quali facoltà.
Avvocati:civilisti,penalisti,divorzisti,recupero crediti,giuristi.
Imprenditori:artigiani,medioindustriali,indistriali.
Ma sopratutto sarebbe interessante conoscere il loro curriculum politico.
Che circoli frequentano,che letture fanno,che argomenti approfondiscono,che convegni partecipano se e cosa hanno scritto come hanno partecipato alla vita politica.
Al di la delle loro attività,cosa hanno fatto per il loro paese:organizzato convegni,fatto del volontariato,scritto saggi,gestito un Blog.
Forse questa indagine sarebbe troppo espansiva,ma aiuterebbe noi elettori a conoscere se i nostri parlamentari hanno ambito ad un posto in parlamento,o ad altri livelli della pubblica amministrazione,per passione,per una congrua prebenda,per superbia,per potere,per godere di privilegi,perchè consci di avere delle capacità utili al paese.
ciao

carlo arcari ha detto...

giusto, per approfondire l'argomento si potrebbe consultare i siti del Senato e della Camera dove si possono leggere le schede dei singoli parlamentari.

Anonimo ha detto...

Caro Carlo,
se la Tua risposta,come credo,non è in senso ironico,scegli Tu una trentina di nominativi tra i vari partiti e fai Tu per noi lettori del Tuo Blog questa indagine.
Ma il lavoro più impegnativo sarà la verifica della veridicità di quanto scritto sulle relative schede.
ciao
pierino