Ho riflettuto sulle tre diverse letture
del voto che sono state espresse nell'ordine dal neodeputato Ezio
Casati, dall'ex sindaco e consigliere comunale Gianfranco Massetti,
dal coordinatore del PD, Oscar Figus. Delle tre letture quella di
Massetti mi appare la più stimolante culturalmente e politicamente convincente.
Egli analizza la
"sconfitta" dei Democratici e la spiega in maniera chiara e
netta che qui riassumo: il PD ha mancato l'obiettivo perché di
fronte a un'occasione storica non ha saputo scegliere se essere di
destra o di sinistra. La gente lo ha capito, ha visto l'ambiguità di
fondo di un partito figlio di un compromesso al ribasso tra due
tradizioni politiche antagoniste e alternative, e l'ha rifiutata
perché inadeguata e superata.
E' questa non risolta ambiguità che ha
impedito al partito in campagna elettorale di fare discorsi chiari e
diretti, esempi efficaci e proposte concrete su temi quali reddito
di cittadinanza, conflitto di interessi, dimezzamento degli stipendi
e la fine dei privilegi degli eletti. "Insomma non una Italia
giusta, ma Italia da rifare, Italia da cambiare perché l’Italia è
ingiusta. Quando c’è sofferenza, rabbia, rancore, paura, sgomento
non si può rispondere con la tranquillità “mitterandiana” di
chi sembra abbia la pancia piena, ma con l’incazzatura e la
determinazione di chi vuole cambiare davvero perché non ne può
più", ha affermato
Massetti.
Il PD non poteva promettere un vero
cambiamento delle condizioni di vita delle persone schiacciate dalla
crisi di sistema perché al suo interno ha preteso e pretende di far
convivere linee politiche divergenti (destra e sinistra, ma anche
innovazione e conservazione) definendo questa insostenibile
contraddizione "ricchezza" e "pluralismo" mentre
si trattava e si tratta solo di ipocrisia.
Per questo motivo il PD è apparso agli elettori come una forza di
conservazione che individua il suo perimetro di rappresentanza nei
lavoratori garantiti, sindacalizzati, statali, pensionati agiati,
borghesi. Tutti soggetti sociali che non sentono sulla loro pelle il
bisogno di un radicale cambiamento perché convivono con un Paese
profondamente ingiusto, ineguale, corrotto, inefficiente e clientelare.
Massetti conclude così il suo ragionamento: in Italia una destra e un centro esistono già e fanno bene il loro lavoro, cioè far pagare la crisi (economica, finanziaria, politica) a chi è più povero. Manca una sinistra. Se il PD non si deciderà a scegliere per dare agli italiani un nuovo e moderno partito di sinistra, aprirà la strada alla dissoluzione, sua e del Paese.
E' infatti l'assenza di una sinistra
moderna e credibile che ha consentito a Grillo e al suo Movimento 5
Stelle di mettere in stallo l'intera politica italiana e registrare
un consenso che in gran parte è fatto di voti che esprimono una
chiara domanda di "nuova sinistra", una forza politica
capace di rappresentare il quarto stato del terzo millennio la cui
composizione sociale non è più quella del quadro di Pellizza da
Volpedo, ma la cui condizione di insopportabile subalternità e
disuguaglianza è identica a quella del proletariato di un secolo fa.
Un moderno partito di sinistra, questa è la meta che dobbiamo scegliere, subito, da domani o rischiamo di
perdere ancora (anche a Paderno Dugnano) e di distruggerci nel tentativo sbagliato di
continuare a vivere da separati in casa e continuare a stare insieme
divisi senza andare da nessuna parte.
Lo scrive Massetti e io sono d'accordo con lui. Il PD o diventa un nuovo partito di sinistra o non è niente, perché un "partito di centro che guarda a sinistra" c'è già stato in Italia ed è già stato sconfitto e sepolto dalla storia: la Democrazia Cristiana. E non è per far vivere un partito che somiglia più una DC di sinistra che un partito socialdemocratico europeo, che mi sono iscritto al PD e in questi quattro anni ho combattuto a Paderno una durissima battaglia sul fronte del blog, ma non solo, per fermare e battere la destra.
Adesso è venuto il momento di contrattaccare rimettendo in campo e facendo avanzare la sinistra. Ognuno faccia la sua scelta, non sono più possibili mediazioni al ribasso. Se non ora quando.
Lo scrive Massetti e io sono d'accordo con lui. Il PD o diventa un nuovo partito di sinistra o non è niente, perché un "partito di centro che guarda a sinistra" c'è già stato in Italia ed è già stato sconfitto e sepolto dalla storia: la Democrazia Cristiana. E non è per far vivere un partito che somiglia più una DC di sinistra che un partito socialdemocratico europeo, che mi sono iscritto al PD e in questi quattro anni ho combattuto a Paderno una durissima battaglia sul fronte del blog, ma non solo, per fermare e battere la destra.
Adesso è venuto il momento di contrattaccare rimettendo in campo e facendo avanzare la sinistra. Ognuno faccia la sua scelta, non sono più possibili mediazioni al ribasso. Se non ora quando.
4 commenti:
Ma va Massetti dove è stato fino ad ora? L'ipocrisia dove sta? Disposti ad ogni patto pur di governare...Se non c'era 5 stelle non vi sareste svegliati dal torpore da pisolo...
Caro anonimo, Massetti è stato un bravo amministratore di centro sinistra e non ha fatto patti con nessuno per governare. E' stato sconfitto dalla destra nel 2009 perché la vecchia sinistra "comunista" e i verdi nelle urne si sono volatilizzati, non certo da 5 Stelle che allora non esisteva.
Nel tuo post scrivi che serve unità a sinistra e poi rispondi ad anonimo che la sconfitta alle scorse elezioni è colpa dei Verdi e dei "comunisti", questo vuol dire non aver capito nulla su quello che è successo alle scorse elezioni e i motivi della sconfitta. Forse dovresti chiedere lumi a qualche esponente del PD. Inoltre non capisco il tuo continuo demonizzare i Verdi nei tuoi scritti che cosa ti hanno fatto per trattarli cosi?
Giorgio, non ci capiamo perché tu interpreti le mie parole, non le leggi. Io non ho mai parlato di "Unità a sinistra", ma di scomparsa della sinistra che è cosa diversa. Non dico che la colpa della sconfitta del 2009 sia stata dei Verdi e dei "comunisti", prendo atto che allora non sono stati votati dai loro tradizionali elettori e questo fatto non interroga tanto me o il PD, ma Prc, PCdI e Verdi. Qual è la tua lettura della "loro" scomparsa politica? Infine, io non demonizzo i Verdi, non capisco più chi e cosa sono politicamente. E se non lo capisco io, credimi, non lo capisce nessuno. Per me queste forze dovrebbero fare una sola cosa: entrare nel PD per contribuire a far crescere al suo interno politiche e soluzioni più ambientaliste e di sinistra.
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