giovedì 7 marzo 2013

Il PD scelga di essere la sinistra che manca al Paese

Mentre sui giornali continua la campagna che punta a demolire il PD di Bersani dopo la conclusione unitaria, ma reticente e debole, della direzione del partito, il Partito Democratico padernese inizia una riflessione sull'esito elettorale del 24-25 febbraio in vista delle prove che lo attendono tra breve: le comunali del 2014 e forse, tra pochi mesi, nuove elezioni politiche.
Ho riflettuto sulle tre diverse letture del voto che sono state espresse nell'ordine dal neodeputato Ezio Casati, dall'ex sindaco e consigliere comunale Gianfranco Massetti, dal coordinatore del PD, Oscar Figus. Delle tre letture quella di Massetti mi appare la più stimolante culturalmente e politicamente convincente. 
Egli analizza la "sconfitta" dei Democratici e la spiega in maniera chiara e netta che qui riassumo: il PD ha mancato l'obiettivo perché di fronte a un'occasione storica non ha saputo scegliere se essere di destra o di sinistra. La gente lo ha capito, ha visto l'ambiguità di fondo di un partito figlio di un compromesso al ribasso tra due tradizioni politiche antagoniste e alternative, e l'ha rifiutata perché inadeguata e superata.
E' questa non risolta ambiguità che ha impedito al partito in campagna elettorale di fare discorsi chiari e diretti, esempi efficaci e proposte concrete su temi quali reddito di cittadinanza, conflitto di interessi, dimezzamento degli stipendi e la fine dei privilegi degli eletti. "Insomma non una Italia giusta, ma Italia da rifare, Italia da cambiare perché l’Italia è ingiusta. Quando c’è sofferenza, rabbia, rancore, paura, sgomento non si può rispondere con la tranquillità “mitterandiana” di chi sembra abbia la pancia piena, ma con l’incazzatura e la determinazione di chi vuole cambiare davvero perché non ne può più", ha affermato Massetti.
Il PD non poteva promettere un vero cambiamento delle condizioni di vita delle persone schiacciate dalla crisi di sistema perché al suo interno ha preteso e pretende di far convivere linee politiche divergenti (destra e sinistra, ma anche innovazione e conservazione) definendo questa insostenibile contraddizione "ricchezza" e "pluralismo" mentre si trattava e si tratta solo di ipocrisia. Per questo motivo il PD è apparso agli elettori come una forza di conservazione che individua il suo perimetro di rappresentanza nei lavoratori garantiti, sindacalizzati, statali, pensionati agiati, borghesi. Tutti soggetti sociali che non sentono sulla loro pelle il bisogno di un radicale cambiamento perché convivono con un Paese profondamente ingiusto, ineguale, corrotto, inefficiente e clientelare.

Massetti conclude così il suo ragionamento: in Italia una destra e un centro esistono già e fanno bene il loro lavoro, cioè far pagare la crisi (economica, finanziaria, politica) a chi è più povero. Manca una sinistra. Se il PD non si deciderà a scegliere per dare agli italiani un nuovo e moderno partito di sinistra, aprirà la strada alla dissoluzione, sua e del Paese.
E' infatti l'assenza di una sinistra moderna e credibile che ha consentito a Grillo e al suo Movimento 5 Stelle di mettere in stallo l'intera politica italiana e registrare un consenso che in gran parte è fatto di voti che esprimono una chiara domanda di "nuova sinistra", una forza politica capace di rappresentare il quarto stato del terzo millennio la cui composizione sociale non è più quella del quadro di Pellizza da Volpedo, ma la cui condizione di insopportabile subalternità e disuguaglianza è identica a quella del proletariato di un secolo fa.
Un moderno partito di sinistra, questa è la meta che dobbiamo scegliere, subito, da domani o rischiamo di perdere ancora (anche a Paderno Dugnano) e di distruggerci nel tentativo sbagliato di continuare a vivere da separati in casa e continuare a stare insieme divisi senza andare da nessuna parte. 
Lo scrive Massetti e io sono d'accordo con lui. Il PD o diventa un nuovo partito di sinistra o non è niente, perché un "partito di centro che guarda a sinistra" c'è già stato in Italia ed è già stato sconfitto e sepolto dalla storia: la Democrazia Cristiana. E non è per far vivere un partito che somiglia più una DC di sinistra che un partito socialdemocratico europeo, che mi sono iscritto al PD e in questi quattro anni ho combattuto a Paderno una durissima battaglia sul fronte del blog, ma non solo, per fermare e battere la destra. 
Adesso è venuto il momento di contrattaccare rimettendo in campo e facendo avanzare la sinistra. Ognuno faccia la sua scelta, non sono più possibili mediazioni al ribasso. Se non ora quando.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma va Massetti dove è stato fino ad ora? L'ipocrisia dove sta? Disposti ad ogni patto pur di governare...Se non c'era 5 stelle non vi sareste svegliati dal torpore da pisolo...

carlo arcari ha detto...

Caro anonimo, Massetti è stato un bravo amministratore di centro sinistra e non ha fatto patti con nessuno per governare. E' stato sconfitto dalla destra nel 2009 perché la vecchia sinistra "comunista" e i verdi nelle urne si sono volatilizzati, non certo da 5 Stelle che allora non esisteva.

giorgio r. ha detto...

Nel tuo post scrivi che serve unità a sinistra e poi rispondi ad anonimo che la sconfitta alle scorse elezioni è colpa dei Verdi e dei "comunisti", questo vuol dire non aver capito nulla su quello che è successo alle scorse elezioni e i motivi della sconfitta. Forse dovresti chiedere lumi a qualche esponente del PD. Inoltre non capisco il tuo continuo demonizzare i Verdi nei tuoi scritti che cosa ti hanno fatto per trattarli cosi?

carlo arcari ha detto...

Giorgio, non ci capiamo perché tu interpreti le mie parole, non le leggi. Io non ho mai parlato di "Unità a sinistra", ma di scomparsa della sinistra che è cosa diversa. Non dico che la colpa della sconfitta del 2009 sia stata dei Verdi e dei "comunisti", prendo atto che allora non sono stati votati dai loro tradizionali elettori e questo fatto non interroga tanto me o il PD, ma Prc, PCdI e Verdi. Qual è la tua lettura della "loro" scomparsa politica? Infine, io non demonizzo i Verdi, non capisco più chi e cosa sono politicamente. E se non lo capisco io, credimi, non lo capisce nessuno. Per me queste forze dovrebbero fare una sola cosa: entrare nel PD per contribuire a far crescere al suo interno politiche e soluzioni più ambientaliste e di sinistra.