Fine delle trasmissioni per
Telereporter, storica emittente lombarda nata a Rho nel 1977 per la quale
il sipario calerà lunedì, 5 novembre. Quel giorno la Tv che fa
parte del circuito nazionale Odeon, sparirà dal video e dal telecomando mettendo sul lastrico 56 dipendenti, tra
giornalisti e tecnici.
Il triste finale che rischia di riproporsi nei
prossimi mesi anche per altre tv locali lombarde è causato dalla
crisi del mercato pubblicitario, dal crollo dei contributi pubblici e
dagli investimenti tecnologici necessari per il passaggio
dall'analogico al digitale terrestre (in media 1,5 milioni di euro).
A ciò si aggiunge il nuovo bando per le frequenze, che penalizza le
micro tv e concede incentivi per la rottamazione dei ripetitori.
La notizia mi riempie di malinconia
perché nei primi anni 90 ho lavorato a lungo proprio con
Telereporter in qualità di editore televisivo e ideatore di
programmi di informazione, alcuni dei quali sono stati anche da me condotti. In
particolare ricordo con nostalgia il settimanale televisivo "Pianeta
Verde" che ho ideato, prodotto e condotto in due cicli di 12
puntate l'uno, nel 2005 e nel 2006.
Il programma era un magazine di
attualità ambientale di 30 minuti che andava in onda settimanalmente
in seconda serata con replica il mattino dopo. Era organizzato come
un piccolo talk show in studio con interviste agli ospiti
inframmezzate da servizi filmati su eventi di cronaca: lo scandalo
della discarica di Cerro Maggiore, il trasporto dei cavalli da
macello, l'esplosione di un pozzo petrolifero nel parco del Ticino,
l'uccellagione con le trappole e altri temi del genere.
Questa esperienza mi ha insegnato che
la televisione locale era una valida alternativa, meno costosa, più
facile da realizzare e molto più efficace in termini di contatti e
audience della carta stampata. Io realizzavo una puntata che
comprendeva circa 6 servizi filmati con un budget molto basso perché
cedevo all'emittente il programma in barter consentedo cioè ad essa
di vendere in esclusiva gli spazi pubblicitari inseriti nella puntata
mentre i miei ricavi erano frutto delle sponsorizzazioni. Insomma la
facilità di acceso a questo mezzo era tale che ne faceva un media
molto democratico, alla portata di tutti quelli che avendo qualcosa
da dire volevano utilizzarlo per diffondere le proprie informazioni e
opinioni. Oggi quella democrazia televisiva, tipica degli anni 80-90
è finita per sempre e la libertà d'antenna si è trasferita sul web.
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