sabato 3 novembre 2012

Telereporter, fine delle trasmissioni


Fine delle trasmissioni per Telereporter, storica emittente lombarda nata a Rho nel 1977 per la quale il sipario calerà lunedì, 5 novembre. Quel giorno la Tv che fa parte del circuito nazionale Odeon, sparirà dal video e dal telecomando mettendo sul lastrico 56 dipendenti, tra giornalisti e tecnici. 
Il triste finale che rischia di riproporsi nei prossimi mesi anche per altre tv locali lombarde è causato dalla crisi del mercato pubblicitario, dal crollo dei contributi pubblici e dagli investimenti tecnologici necessari per il passaggio dall'analogico al digitale terrestre (in media 1,5 milioni di euro). A ciò si aggiunge il nuovo bando per le frequenze, che penalizza le micro tv e concede incentivi per la rottamazione dei ripetitori.
La notizia mi riempie di malinconia perché nei primi anni 90 ho lavorato a lungo proprio con Telereporter in qualità di editore televisivo e ideatore di programmi di informazione, alcuni dei quali sono stati anche da me condotti. In particolare ricordo con nostalgia il settimanale televisivo "Pianeta Verde" che ho ideato, prodotto e condotto in due cicli di 12 puntate l'uno, nel 2005 e nel 2006.
Il programma era un magazine di attualità ambientale di 30 minuti che andava in onda settimanalmente in seconda serata con replica il mattino dopo. Era organizzato come un piccolo talk show in studio con interviste agli ospiti inframmezzate da servizi filmati su eventi di cronaca: lo scandalo della discarica di Cerro Maggiore, il trasporto dei cavalli da macello, l'esplosione di un pozzo petrolifero nel parco del Ticino, l'uccellagione con le trappole e altri temi del genere.
Questa esperienza mi ha insegnato che la televisione locale era una valida alternativa, meno costosa, più facile da realizzare e molto più efficace in termini di contatti e audience della carta stampata. Io realizzavo una puntata che comprendeva circa 6 servizi filmati con un budget molto basso perché cedevo all'emittente il programma in barter consentedo cioè ad essa di vendere in esclusiva gli spazi pubblicitari inseriti nella puntata mentre i miei ricavi erano frutto delle sponsorizzazioni. Insomma la facilità di acceso a questo mezzo era tale che ne faceva un media molto democratico, alla portata di tutti quelli che avendo qualcosa da dire volevano utilizzarlo per diffondere le proprie informazioni e opinioni. Oggi quella democrazia televisiva, tipica degli anni 80-90 è finita per sempre e la libertà d'antenna si è trasferita sul web.

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