Vengo accusato spesso di essere
troppo di parte, cioè di difendere sempre e comunque a spada tratta
il mio partito, il PD e il centro sinistra di cui è l'asse portante.
L'accusa è fondata, ma non è esatta perché quando si tratta di
criticare nel merito un'iniziativa o una posizione politica che
ritengo sbagliata non mi tiro certo indietro. E' il caso
dell'intervento che oggi ha fatto il sindaco PD di Monza, Roberto
Scanagatti (un compagno e un amico) sul blog "Milanesi"
dell'edizione meneghina del Corriere della Sera al quale ho replicato
contestandone la validità.
L'oggetto del suo post era la decisione
governativa di accorpare la Provincia di Monza e Brianza con quella
di Milano dalla quale era stata separata amministrativamente tre anni
fa per motivi meramente elettoralistici da Berlusconi.
Egli ha scritto per motivare la sua
opposizione all'accorpamento: "Si torna a Milano. Quella
Milano in cui la Monza di Teodolinda non ha mai voluto andare.
D’altronde se sant’Ambrogio, lasciando la città, volle pulire
perfino la polvere dai calzari per non portarsi nulla di quella
visita, significa che qualche problema di relazione dovrà pur
esserci stato fin da allora. Infatti, nella diocesi milanese, l’unica
città in cui si celebra la messa con il rito romano è proprio
Monza. Ancora oggi la scarsa attenzione di Milano verso quel che
succede fuori dalla propria cerchia daziaria è stato per molti tra i
motivi che hanno spinto la Brianza a chiedere una provincia per sé.
Personalmente preferisco fare un
accordo che non la guerra. Per questo se il nostro destino sarà la
città metropolitana penso sia più utile trovare una soluzione equa
che risponda agli interessi reali dei cittadini".
Trovo
questa posizione molto sbagliata e poco motivata in tutti i sensi.
Pertanto ho risposto con questo post dal titolo: "Munscia,
Muscietta e la città infinita"
Caro Roberto non mi hai convinto.
Teodolinda, Sant’Ambrogio(Munscia, Munscietta, ecc), il rito
romano… Cosa c’entra l’Alto Medioevo con la Città
Metropolitana? Allora perché non ricordare i sette secoli durante i
quali Monza è stata un feudo milanese? Io credo avresti fatto meglio
a lasciare da parte questi argomenti per parlare di economia e di
territorio, di trasporti e del possibile ruolo di Monza come nodo
della rete urbana della “città infinita”.
Economia, lavoro, trasporti, servizi da gestire in modo unitario in
un'ottica metropolitana. Stupisce che Scanagatti un vecchio compagno
del PCI, del PDS, dei DS e infine del PD, che nella sua vita
professionale ha sempre fatto il manager trascuri argomenti concreti
di questo genere per tirare fuori campanilismi basati sulle glorie di
un passato remoto rivissuto in modo più onirico che storico. Egli
dimentica infatti che il Duomo di Monza come scrigno della Corona
Ferrea, simbolo del potere divino imposto sul capo dei re, è una
invenzione della teologia politica del genio del vescovo Ambrogio.
Ma oggi che senso ha discutere di queste cose? Monza può e deve
essere un nodo importante, con Milano e altre città, della rete
urbana costituita dalla "città infinita" che va dal Ticino
all'Adda, cioè una delle aree più dense di economia, impresa,
ricerca scientifica e tecnologica, innovazione, cultura del Sud
Europa. Perché non si riconosce in questo scenario e si attarda su
un passato la cui gloria non risplende più da secoli?
2 commenti:
Credo che quello che il punto sia che per come è fatta la citta metropolitana Monza sparisce. Non è abbastanza piccola da essere considerata un quartiere di Milano e non esistono altre città nella città metropolitana.
Capisco che sia un problema per una città che ha una storia importante in cui è stata anche capitale nazionale.
Probabilmente sarebbe meno problematico fare questo se la città metropolitana fosse ancora + vasta, nel frattempo Monza potrebbe finire sotto la provincia di Como.
In generale secondo me nell'era di internet bisognerebbe anche superare l'idea della città capoluogo di provincia come del luogo dove si sbrigano tutte le faccende: non ho capito perché non ci possono essere uffici distaccati dove ritirare certificati ma soprattutto perché non si è in grado di fare online molte + cose.
Ho votato Bersani alle primarie anche perché mi ricordo che mi ha costretto a pagare gli F24 online...all'inizio mi ha dato molto fastidio. Ma ora mi romperebbe troppo le scatole dover passare in banca.
Il problema non è la Monza che sparisce nella nuova realtà della Città Metropolitana. La sua storia "importante" come dici tu non c'entra anche perché così importante non è. Quello che non si vuol vedere, a Monza come a Paderno è la realtà della "città infinita" che invece esiste fisicamente da molto tempo, ma non ha mai potuto darsi una forma amministrativa adeguata proprio perché schiacciata tra la Regione (che ha una funzione di governo reale) e gli enti residuali precedenti le vecchie provincie che sono state conservate anche se prive di funzione. Insostenibili poi sono le provinciette create spesso solo per motivi di politica politicante. Come è il caso di quella monzese.
Posta un commento