venerdì 23 novembre 2012

Primarie: il Comitato per Bersani scrive ai padernesi



LETTERA APERTA 
AI CITTADINI DI PADERNO DUGNANO

Concittadini carissimi,
se vi riconoscete nei valori di libertà, democrazia, pluralismo, se vi riconoscete nella Costituzione e nell’Italia, ci rivolgiamo a Voi e vi chiediamo qualche minuto del Vostro tempo.
Siamo del Partito Democratico e, ancora una volta, domenica 25 novembre organizziamo delle primarie per chiedere ai cittadini di fare una scelta, la scelta del candidato premier alle prossime elezioni politiche.
Sappiamo bene che oggi la politica non gode di buona fama, troppi scandali, troppi problemi irrisolti, troppi ladri (e chiamiamoli con il loro nome) ma proprio per questo è necessario che tutti i cittadini si riprendano il loro diritto di scegliere per troppo tempo negato da leggi elettorali ingiuste, da leader incapaci, da privilegi inaccettabili.
Ma le primarie servono proprio a questo: permettere ai cittadini di scegliere ancor prima delle elezioni
Avremmo potuto farle via Internet, ma sarebbero state solo per pochi, avremmo potuto confidare solo negli spot televisivi, ma vogliamo metterci la faccia e scriverVi, come si usava una volta.
Siamo gli amministratori, ex-amministratori, consiglieri di opposizione, coordinatori del PD, dirigenti e semplici militanti del Nord Milano che hanno scelto di appoggiare Pierluigi Bersani alle primarie, e vogliamo dirvi perché. 
Intanto perché non era obbligato a farlo, lo statuto del PD parla chiaro: il candidato premier è il segretario, eppure, generoso come sempre, ha scelto di non nascondersi e di accettare il confronto con altri due bravi amministratori del PD: Laura Puppato e Matteo Renzi, e con altri candidati di altre forze politiche che si riconoscono nei nostri stessi valori.
Poi perché Pierluigi Bersani è una persona seria, ama come tutti noi lo scherzo e la battuta ma ha dimostrato di saper lavorare. E non siamo noi a dirlo, lo dice la sua storia personale: quindicenne a Firenze, angelo del fango a salvare opere d’arte dopo l’alluvione, il più apprezzato Ministro del Governo Prodi per le sue battaglie progressiste e riformiste a favore delle liberalizzazioni e per la tutela dei consumatori, suo l’unico serio esempio di politica industriale degli ultimi 30 anni; il “disegno di legge per la competitività ed il rilancio della politica industriale” denominato Industria 2015 che prevedeva i Progetti di innovazione industriale, le Reti d’impresa, il Fondo per la competitività e lo sviluppo, il Fondo per la finanza d'impresa, abbandonato da Berlusconi e ripreso da Monti. Eppure, pur con questa esperienza e con lui segretario del PD, l’età media dei segretari regionali è scesa a quarant’anni, molti segretari provinciali e cittadini sono giovanissimi o sono alle prime esperienze in politica e la sua squadra al nazionale è giovane e competente.
Il rinnovamento nel Partito Democratico è cominciato da tempo con Pierluigi Bersani, ma senza sprecare l’esperienza, essenziale per contribuire a cambiare questo Paese. Altri uomini, nonostante il nome nel simbolo, nonostante partiti ed il carisma personali, nonostante le maggioranze parlamentari più ampie dal dopoguerra, alcuni nonostante la ricchezza personale, hanno rovinato l’Italia.
Pierluigi Bersani, con la sua carica ideale, non si è fatto frenare da interessi personali e ha scelto il bene dell’Italia prima di tutto, poi il bene ed il confronto nel Partito Democratico ed oggi, prossimi alle elezioni, mette in primo piano il lavoro piuttosto che la finanza dicendo: Il lavoro è il parametro di tutte le politiche
Metteremo la creazione di nuovi posti di lavoro e la dignità del lavoratore  al centro dell’azione del governo italiano ed europeo
Oggi dire “siete tutti uguali” fa comodo a chi cerca di nascondere il proprio fallimento, a chi cerca visibilità per se e non il bene del Paese, a chi non vuole l’alternanza, normale in un Paese “normale”. Noi non ci stiamo, non è così, e per questo preferiamo Pierluigi Bersani.
Grazie del Vostro tempo

Anna Perico, Carlo Arcari, Elpidio Di Lorenzo, Ezio Casati, Gianfranco Massetti,
Giorgio Grassi, Marco Coloretti, Oscar Figus, Pasquale Taccone, Roberto Ranzenigo

Nessun commento: