Comunicato Stampa
Stili di comunicazione a
confronto: l’analisi psicolinguistica condotta secondo la
nuova metodologia di Reputation Manager, esperti di
ingegneria reputazionale web 2.0, dice che il nuovo che avanza è Bersani, non Renzi (anche se il sindaco di Firenze vince
in semplicità)
Milano, 13 novembre 2013 - Analizzare le conversazioni online per capire cosa i navigatori pensino di una persona, di un prodotto, di un’azienda e tracciarne l’identità digitale, la reputazione online o più semplicemente delineare il cosiddetto “web sentiment”: è quello che ormai da ben otto anni fa con successo Reputation Manager, società di ingegneria reputazionale del web 2.0, con una piattaforma software interamente sviluppata in house (che utilizza un criterio di acquisizione dei contenuti che ricalca il comportamento naturale degli utenti sulla rete, “Human Search”) e una redazione interna di esperti di informatica e di comunicazione che vaglia e verifica i contenuti forniti dal software e gli permette di evolversi.
La ricerca innovativa è raccontata nel
libro “Web Intelligence & Psicolinguistica”. Da tre anni però la società (che è
stata nel 2011 insignita del Premio Nazionale dell’Innovazione
della Presidenza della Repubblica) sta lavorando - anche in
collaborazione con Sperry Psychotechnologies - allo
sviluppo di una nuova metodologia detta Emotional Word Analysis, al
fine di identificare l’emozione nascosta dietro i suoni delle
parole utilizzate in qualsiasi tipo di comunicazione, attraverso il
web.
De Saussure prima, e Fernando Dogana
più recentemente, hanno infatti dimostrato che il senso delle
parole non coincide con i suoni che le compongono. Nel
2006, in collaborazione con l’Università di Verona, si è scoperto
che la parola ha un senso all’interno di una frase e
che i fonemi che le stanno attorno indicano il tipo di emozione
presente in tale parola. Si è scoperto che è un tipo
di emozione collettiva che pertiene alle esperienze
accumulate in migliaia di anni dalla lingua.
“La metodologia E.W.A. è il
frutto di 3 anni di ricerca e sviluppo interdisciplinare e
si inserisce nel flusso degli studi relativi al web
3.0 caratterizzato da un’interazione più profonda e naturale
tra uomo e macchina” - spiega Felix Sagrillo, ricercatore
Senior, Partner di Reputation Manager e co-autore del libro Web
Intelligence e Psicolinguistica – “Attualmente stiamo
adattando i nostri processi mentali alle limitate capacità delle
macchine, mentre si tratta creare dei metodi analitici più
vicini all’effettiva natura della comunicazione umana, per
un’interazione più spontanea. Il nostro libro descrive questo
percorso di ricerca e sviluppo e propone una nuova soluzione per
rendere la comunicazione di marketing più efficace, in un’epoca in
cui l’ascolto e la memorizzazione dei messaggi è sempre
più difficile, perché il rumore di fondo è molto alto.”
Lo strumento EWA di
Reputation Manager, dopo aver verificato le coerenze semantiche e di
target desiderate, analizza gli elementi fonetici presenti
appena prima ed appena dopo la parola in esame e fornisce una misura
dell’energia emotiva della parola rispetto a sei categorie e
tre assi cartesiani: “istinto/riflessione”, “vissuto/aspirazione”
e “contenuto/relazione”. L’energia emotiva così identificata -
e tracciabile in un sistema tridimensionale - non rappresenta
un’emozione soggettiva, ma è l’emozione che il sistema
linguistico, stratificatosi nel corso della sua storia collettiva, ha
mediamente attribuito ad una parola.
“Del resto, non è un mistero che
l'attenzione indotta e la memorizzazione di un messaggio è tanto più
forte quanto più è legato all’emotività (che è poi il modo di
apprendere il linguaggio dei bambini, attraverso un processo di
imprinting emotivo); di conseguenza, quanto più i valori scelti per
narrare l'idea/prodotto sono vicini, nel database culturale
collettivo rappresentato tridimensionalmente da EWA, tanto più il
messaggio arriverà forte e chiaro all’audience di
riferimento.” chiosa Andrea Barchiesi, A.D. di Reputation
Manager e co-autore del libro.
La comunicazione politica di Renzi e
Bersani: un caso applicativo ex-post di analisi EWA
Per meglio evidenziare la metodologia
raccontata nel libro dei due ricercatori, Reputation Manager, a
titolo esemplificativo, ha applicato l’analisi psicolinguistica con
EWA alla comunicazione di Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, i
principali contendenti delle primarie del centro-sinistra. La
ricerca è stata strutturata con una prima fase di analisi semantica
del “sentiment” presente all' interno del web italiano, che
si basa su un campione di 3.000.000 dialoghi al giorno. La seconda
fase di analisi si riferisce al modello EWA, in cui i due personaggi
politici sono stati considerati come "prodotti"
concorrenti, che comunicano se stessi.
Dal 1 al 30 settembre sono state
monitorate 46.109 fonti web e 285.908 contenuti
web, comprese tutte le Pagine e i Gruppi presenti su
Facebook e tutti gli account Twitter e gli hashtag relativi ai
personaggi in analisi. E’ interessante subito notare che, in
termini quantitativi di “citazioni semplici”, Matteo
Renzi (con circa 48.000 citazioni) arriva subito dopo
Silvio Berlusconi (ca. 95.000), e prima di Pierluigi Bersani (43.500)
e Nichi Vendola (21.000), mentre se si estraggono le sole
menzioni rilevanti ai fini della nostra analisi, Renzi è
praticamente alla pari o leggermente superiore a Berlusconi, con
circa 13.000, e sopra Bersani e Beppe Grillo, appaiati a circa
8-9.000 citazioni. Segue Antonio Di Pietro, con 5.000, e soprattutto
arranca un altro concorrente delle Primarie, Nichi Vendola, con
sole 4.000 citazioni.
La distribuzione del “web
sentiment”, delineata con l’analisi semantica, di
nuovo premia Matteo Renzi: ben il 51% dei contenuti
web su di lui è positivo, il 17% neutro, solo il 32%
negativo. Bersani e Vendola, invece, hanno una prevalenza di
negatività: 57% il primo e 65% il secondo, pur con la stessa
percentuale di neutralità di Renzi (15-18%). Del resto, la coppia
Bersani – Vendola nelle conversazioni web è molto più spesso
citata assieme di quella Renzi – Vendola, segno che i navigatori li
accomunano più facilmente, forse per il loro essere “personaggi
politici” a livello nazionale da più lungo tempo.
Gli elementi più interessanti arrivano
quando si applica, nella seconda fase dell’analisi, la metodologia
EWA basata sulla psicolinguistica: nel sistema di riferimento
tridimensionale a sei categorie sui tre assi
“istinto/riflessione” (x), “vissuto/aspirazione” (y) e
“contenuti/relazione” (z), il linguaggio delle conversazioni
su Renzi si posiziona come centrale ed equidistante su
y e z (quindi a metà tra contenuto e relazione, e tra
vissuto e aspirazione), e decisamente improntato
all’istintosull’asse x.
Bersani è invece molto
più caratterizzato: riflessione (vs.
istinto), aspirazioni (vs. vissuto), contenuto (vs.
relazioni). “La macro-tendenza registrata
dall'osservatorio del centro ricerche di Reputation Manager prevede
una crescita nel breve di istinto, aspirazione, relazione” –
svela Andrea Barchiesi – “il che sembrerebbe
privilegiare, seppure leggermente, l’efficacia della comunicazione
di Renzi, nonostante la tendenziale neutralità emotiva riscontrata”.
“Se si dovesse consigliare a Renzi e
a Bersani come narrare la propria idea politica sfruttando le risorse
EWA, dopo aver analizzato i valori che ricorrono più frequentemente
nei loro discorsi (ad es. semplicità, futuro, merito,
solidarietà, eguaglianza, lavoro, Italia) e la prossimità
emotiva della parole e dei fonemi associati (“semplice” per
Renzi, “denso” per Bersani), si potrebbe concludere
che la comunicazione più efficace per Renzi dovrebbe
girare attorno al messaggio "per un’Italia più semplice",
mentre quella per Bersani, facendo leva sul valore spesso citato
della solidarietà, "essere solidali e dare densità (spessore)
al partito (o al Paese)", suggerisce Felix Sagrillo.
La sorpresa è però ben più grande se
si analizza il percepito emotivo risultante dal linguaggio di Bersani
e Renzi a confronto con la dicotomia “novità-tradizione” per
sviluppare un messaggio politico che ne tenga conto, viste tutte le
diatribe sulla “rottamazione” e sulla necessità di cambiare
nella politica italiana: qui si scopre che è Bersani ad essere
più coerente con il concetto di nuovo.
La negatività del prodotto-Bersani
rispetto al prodotto-Renzi è dovuta al fatto che il primo
attualmente si situa più vicino del secondo al concetto di
personaggio politico, che è in questo momento come si sa, per gli
italiani, intrinsecamente negativo”, commenta Barchiesi, per
spiegare l’apparente contraddizione dell’analisi psicolinguistica
con l’analisi semantica.
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