mercoledì 14 novembre 2012

Primarie in tv: ritorna la politica del Paese "normale"


I critici e i massmediologi sono concordi. Da un punto di vista strettamente televisivo il confronto tra i cinque candidati alle Primarie del centrosinistra trasmesse da Sky Cielo, lunedì scorso "è stato noiosissimo". 
I duelli politici funzionano bene quando i contendenti sono due (Obama e Romney). Cinque duellanti in campo sono troppi per garantire colore al programma. I giornalisti soprattutto si sono detti delusi dal tono pacato e molto diverso dalle risse tipiche dei talk show "politici" con le quali rimbambiscono il popolo dei telespettatori da 20 anni a questa parte. Nei commenti i contendenti sono stati definiti in genere "grigi" e incolori per aver scelto di tenere i toni bassi, "fingendo tutti un grande rispetto per gli altri candidati" e deludendo così chi si attendeva uno spettacolo "divertente".
Insomma se lo stile della signora Puppato non è quello della Santanché o della Mussolini, le due comari sbraitanti della destra televisiva, i commentatori si annoiano. Gli tocca fare cose che non amano, cioè commentare le cose serie dette dai cinque candidati del centrosinistra, programmi, proposte politiche, scelte su temi fondamentali quali il fisco, la famiglia, l'equità sociale, i diritti civili, i giovani, le politiche del lavoro, le pensioni, il rilancio dell'economia, e si annoiano a morte. Senza contare che la maggior parte di loro non è in grado di commentare con un minimo di credibilità e puntualità queste cose.
Altri prendono spunto dal risultato positivo del confronto televisivo, colpevole ai loro occhi di aver riportato la politica sul terreno della serietà, per denigrare lo strumento delle Primarie che come tutte le manifestazioni di democrazia non piace ai reazionari e ai conservatori i quali istintivamente le respingono. Quello che non piace ai molti nemici della democrazia "normale", che da 20 anni cercano di imporci l'ideologia salvifica dell'uomo solo al comando, è soprattutto l'immagine solida della squadra che il confronto televisivo voluto dal centrosinistra ha riaffermato e diffuso.
Il confronto dei cinque candidati seguito da 9,3 milioni di spettatori ha ribadito pacatamente, ma inequivocabilmente che la politica, il Partito Democratico, il centro sinistra, non sono un'avventura individuale, ma una impresa collettiva alla quale si partecipa in modo serio.

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