domenica 14 ottobre 2012

Zambetti e il voto a Paderno Dugnano

Secondo la Procura di Milano l'ex assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, avrebbe comprato un pacchetto di 4.000 preferenze dai clan calabresi attivi in Lombardia, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagandoli 50 euro cadauno.
Ho già spiegato in un post precedente quanto è facile con il sistema di voto vigente, comprare e vendere migliaia di voti controllati inserendo nelle urne elettorali delle schede già compilate con la complicità degli elettori corrotti. Ma questa realtà (i facili brogli elettorali), favorita da un sistema di voto antidiluviano a base di carta e matite copiative, non sembra preoccupare nessuno, e nemmeno l'internettiano Grillo, considera l'adozione di un sistema di voto sicuro (basterebbe installare un normale sportello tipo Bancomat in ogni seggio) la prima e più urgente riforma da fare.
Ma torniamo a Zambetti e ai suoi voti di preferenza sui quali si allunga per gli inquirenti milanesi l'ombra della 'ndrangheta. Quanti voti ha raccolto l'ex assessore azzurro a Paderno Dugnano alle elezioni del 2010? Dai dati pubblicati sul sito comunale risulta che su 7.289 voti assegnati al PdL solo 101 sono stati quelli dati a Zambetti che si è così qualificato al sesto posto per numero di preferenze tra i candidati del suo partito, dietro Zuffada, Maullo, Colucci, Sala, De Biasi, ma davanti a Romano La Russa.
Un terzo dei consensi Zambetti li ha ottenuti nei seggi del quartiere Paderno (38), il resto è arrivato dai quartieri Calderara, Villaggio Ambrosiano, Palazzolo, Dugnano. Pochissimi quelli di Incirano e Cassina Amata. 
I 101 voti di Paderno Dugnano sono circa l'1% del totale dei voti raccolti da Zambetti nei 1.546 comuni della Lombardia. Sono molti o sono pochi?

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