"Completezza dell'informazione"
vuol dire che un fatto di cui il cronista è a conoscenza non può
venire riferito in modo parziale per pregiudizi, motivi di interesse, personali, politici o ideologici che siano. I giovani che scrivono sul blog
Paderno7 on air vicino alla destra cittadina si sono dimenticati
della "completezza" e hanno dato una notizia in modo non corretto. Sicuramente l'hanno fatto in buona fede, ma non sono stati "completi".
Francesco Rienzo, gestore del blog in questione, ha riportato oggi una
notizia uscita venerdì scorso sulla pagina rhodense de Il Giorno
dove in un articolo si dava conto del fatto che la lista Comunisti
Sinistra Popolare, presentata l'anno scorso alle elezioni
amministrative, era stata sostenuta da cinque firme false, alcune di
cittadini defunti. Nell'articolo si diceva che il candidato sindaco
di quella lista era Leonardo Beltrame, ex operaio della Lares di Paderno Dugnano, promotore del presidio più lungo d'Italia.
Fin qui tutto bene, la notizia c'era.
Quello che non va bene è che il giorno dopo, la stessa giornalista
autrice dell'articolo, sempre su Il Giorno, ne ha pubblicato un altro
in cui, dando la parola a Beltrame, osservava che egli "suona
sincero" quando afferma di non saperne nulla delle firme
apocrife. L'articolo che riporto qui sotto spiega correttamente e in
modo completo come stanno le cose e cioè che Beltrame non è
indagato di nulla, che non c'entra nulla con la raccolta firme che
non competeva a lui e di cui non può venire chiamato a rispondere.
Francesco Rienzo non era al corrente di
questo articolo uscito sabato scorso? Vorrei crederlo e se è così
lo invito caldamente a "completare" la sua informazione
riportando anche il secondo articolo che potete leggere di seguito e
che è rintracciabile qui:
Spero che lo faccia e soprattutto che
inviti i suoi lettori a non fare dei collegamenti arbitrari tra questo fatto e la Cooperativa Lares 2012 che con questa brutta storia non
c'entra proprio niente.
Rho, 20 ottobre 2012 - "Non sapevo
nulla. Io ero il candidato sindaco e non mi occupavo personalmente
della raccolta di firme a sostegno della lista". Suona sincero
Leonardo Beltrame, candidato sindaco della lista Comunisti Sinistra
Popolare in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2011
nella città di Rho.
Quando gli chiediamo di commentare la
notizia delle cinque firme false scoperte in calce alla sua lista,
firme di cinque persone morte, cade dalle nuvole. Lui, operaio in
cassa integrazione alla Lares di Paderno Dugnano, molto impegnato
nelle lotte sindacali, ma lontano dalla politica, nel 2011 aveva
partecipato alla competizione elettorale per conquistare la poltrona
di primo cittadino con l’obiettivo di "dare voce ai lavoratori
e difenderne i diritti".
In città si è visto pochissime volte, erano altri che raccoglievano le firme con banchetti in piazza: "So che la lista aveva organizzato alcuni gruppi per la raccolta delle firme in molti punti della città e che le firme erano state consegnate anche al nostro segretario provinciale - aggiunge Beltrame -. Se è vero che c’erano firme false di persone defunte è giusto fare chiarezza, perché io ci ho messo la faccia".
In città si è visto pochissime volte, erano altri che raccoglievano le firme con banchetti in piazza: "So che la lista aveva organizzato alcuni gruppi per la raccolta delle firme in molti punti della città e che le firme erano state consegnate anche al nostro segretario provinciale - aggiunge Beltrame -. Se è vero che c’erano firme false di persone defunte è giusto fare chiarezza, perché io ci ho messo la faccia".
Poi prende le difese anche del
consigliere provinciale e capogruppo della lista "Un’altra
Provincia - Rifondazione Comunista – Pdci", Massimo Gatti, che
avrebbe dovuto controllare l’autenticità delle firme. "Di
sicuro non è responsabile per quanto accaduto, ha fatto tutto in
buona fede e ha accettato di darci una mano - conclude l’ex
candidato sindaco Beltrame -. Le indagini dimostreranno anche
questo".
di Roberta Rampini
3 commenti:
peccato che nonostante i gestori si definiscano "redazione", non sono una testata giornalistica. Chi scrive non sono giornalisti, ma semplicemente blogger.
Giovanni
Caro Giovanni, chi vuol fare informazione deve rispettare le regole che questa attività comporta anche se non ha fatto un esame di stato che lo qualifica come giornalista
Ah che bello, quindi se sono un blogger posso scrivere le peggio balle tanto non sono un giornalista? :-)
Errare è umano, e lo fanno anche i giornalisti, vediamo se Paderno 7 si corregge..o persevera.
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