lunedì 22 ottobre 2012

Informazione, corretta e completa

Si chiama "completezza dell'informazione" ed è uno dei doveri che insieme alla "correttezza dell'informazione" sono alla base della deontologia professionale del giornalista che nel suo lavoro quotidiano è impegnato a ricercare "la verità sostanziale dei fatti".
"Completezza dell'informazione" vuol dire che un fatto di cui il cronista è a conoscenza non può venire riferito in modo parziale per pregiudizi, motivi di interesse, personali, politici o ideologici che siano. I giovani che scrivono sul blog Paderno7 on air vicino alla destra cittadina si sono dimenticati della "completezza" e hanno dato una notizia in modo non corretto. Sicuramente l'hanno fatto in buona fede, ma non sono stati "completi".
Francesco Rienzo, gestore del blog in questione, ha riportato oggi una notizia uscita venerdì scorso sulla pagina rhodense de Il Giorno dove in un articolo si dava conto del fatto che la lista Comunisti Sinistra Popolare, presentata l'anno scorso alle elezioni amministrative, era stata sostenuta da cinque firme false, alcune di cittadini defunti. Nell'articolo si diceva che il candidato sindaco di quella lista era Leonardo Beltrame, ex operaio della Lares di Paderno Dugnano, promotore del presidio più lungo d'Italia.
Fin qui tutto bene, la notizia c'era. Quello che non va bene è che il giorno dopo, la stessa giornalista autrice dell'articolo, sempre su Il Giorno, ne ha pubblicato un altro in cui, dando la parola a Beltrame, osservava che egli "suona sincero" quando afferma di non saperne nulla delle firme apocrife. L'articolo che riporto qui sotto spiega correttamente e in modo completo come stanno le cose e cioè che Beltrame non è indagato di nulla, che non c'entra nulla con la raccolta firme che non competeva a lui e di cui non può venire chiamato a rispondere.
Francesco Rienzo non era al corrente di questo articolo uscito sabato scorso? Vorrei crederlo e se è così lo invito caldamente a "completare" la sua informazione riportando anche il secondo articolo che potete leggere di seguito e che è rintracciabile qui
Spero che lo faccia e soprattutto che inviti i suoi lettori a non fare dei collegamenti arbitrari tra questo fatto e la Cooperativa Lares 2012 che con questa brutta storia non c'entra proprio niente.  

Rho, 20 ottobre 2012 - "Non sapevo nulla. Io ero il candidato sindaco e non mi occupavo personalmente della raccolta di firme a sostegno della lista". Suona sincero Leonardo Beltrame, candidato sindaco della lista Comunisti Sinistra Popolare in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2011 nella città di Rho.
Quando gli chiediamo di commentare la notizia delle cinque firme false scoperte in calce alla sua lista, firme di cinque persone morte, cade dalle nuvole. Lui, operaio in cassa integrazione alla Lares di Paderno Dugnano, molto impegnato nelle lotte sindacali, ma lontano dalla politica, nel 2011 aveva partecipato alla competizione elettorale per conquistare la poltrona di primo cittadino con l’obiettivo di "dare voce ai lavoratori e difenderne i diritti".
In città si è visto pochissime volte, erano altri che raccoglievano le firme con banchetti in piazza: "So che la lista aveva organizzato alcuni gruppi per la raccolta delle firme in molti punti della città e che le firme erano state consegnate anche al nostro segretario provinciale - aggiunge Beltrame -. Se è vero che c’erano firme false di persone defunte è giusto fare chiarezza, perché io ci ho messo la faccia".
Poi prende le difese anche del consigliere provinciale e capogruppo della lista "Un’altra Provincia - Rifondazione Comunista – Pdci", Massimo Gatti, che avrebbe dovuto controllare l’autenticità delle firme. "Di sicuro non è responsabile per quanto accaduto, ha fatto tutto in buona fede e ha accettato di darci una mano - conclude l’ex candidato sindaco Beltrame -. Le indagini dimostreranno anche questo". 
di Roberta Rampini

3 commenti:

Anonimo ha detto...

peccato che nonostante i gestori si definiscano "redazione", non sono una testata giornalistica. Chi scrive non sono giornalisti, ma semplicemente blogger.

Giovanni

carlo arcari ha detto...

Caro Giovanni, chi vuol fare informazione deve rispettare le regole che questa attività comporta anche se non ha fatto un esame di stato che lo qualifica come giornalista

Gianni Rubagotti ha detto...

Ah che bello, quindi se sono un blogger posso scrivere le peggio balle tanto non sono un giornalista? :-)

Errare è umano, e lo fanno anche i giornalisti, vediamo se Paderno 7 si corregge..o persevera.