Il blog La Scommessa ha già commentato il comunicato sottolineandone il tono difensivo (comprensibile) con il debole tentativo di definire le dimissioni "una scelta personale", esprimendo perplessità sulle motivazioni alla base del gesto perché, afferma Torraca, gli scandali e "le mele marce" non stanno da una parte sola, ma riguardano tutti i partiti. Evidente tentativo di negare la realtà di un partito, il PdL, che a partire dal suo massimo leader, è da troppi anni al centro di una massa impressionante di scandali ed episodi di corruzione perseguiti dalla Magistratura in centinaia di aule di Tribunale.
Più avanti Torraca però fa una considerazione che mi sento di condividere: "Noi che decidiamo di restare non siamo degli ottusi... soprattutto, rispettiamo con convinzione il mandato conferitoci dai nostri elettori e a loro dobbiamo dare conto del nostro operato, non di quello degli altri. Ci siamo presi delle responsabilità con la città e cercheremo di portarle a termine al meglio delle nostre possibilità".
Il coordinatore del PdL, in questo, è d'accordo con Coloretti: la politica ha le sue regole e la sua dignità. La partita si gioca fino in fondo, poi tutti a centro campo a salutare il pubblico e a prendersi fischi e applausi. Chi esce dal campo prima del 90° minuto, non si sottrae al destino della sua squadra che accusa di giocare male, ma fa solo la magra figura di un capitano che fugge dalla nave che affonda.
Segue il comunicato:
Comunicato Stampa
Dimissione dell'assessore Lidia
Ruzzon
Le dimissioni da assessore di Lidia
Ruzzon sono frutto di una scelta personale di cui tutti dobbiamo aver
rispetto. Le motivazioni che ha espresso ci lasciano però perplessi.
Comprensibile che possa non più condividere la linea politica del
partito in ambito nazionale ma a nostro giudizio non si lascia solo
perché qualcuno si è reso protagonista di scandali o condotte
sicuramente condannabili. Atteggiamenti che, è sempre bene
precisarlo, riguardano tutti i partiti e le cronache lo dimostrano:
le mele marce non stanno da una parte sola. Lo diciamo non per
polemizzare con Lidia, che del nostro partito è stata dirigente ed
esponente anche in ambito provinciale, ma per una forma di rispetto
nei confronti degli elettori, degli iscritti e dei rappresentanti
istituzionali del PdL.
Noi che decidiamo di restare non siamo
degli ottusi, al contrario siamo in grado di capire molto bene che
nel nostro partito qualche meccanismo si è inceppato. Ma
soprattutto, rispettiamo con convinzione il mandato conferitoci dai
nostri elettori e a loro dobbiamo dare conto del nostro operato, non
di quello degli altri. Ci siamo presi delle responsabilità con la
città e cercheremo di portarle a termine al meglio delle nostre
possibilità. I cittadini di Paderno Dugnano si aspettano questo da
noi e ci giudicheranno su quanto avremo dimostrato, non certo per
quello che accade nei palazzi romani.
Apprezziamo comunque la coerenza alla
base della decisione di Lidia che, immaginiamo, la porterà a
dimettersi anche dagli altri incarichi ricoperti in quota PdL così
come è stato per l’assessorato comunale.
Siamo convinti che l’Amministrazione
Alparone saprà trovare le valide alternative per proseguire nel
mandato conferito dagli elettori padernesi proseguendo con la
politica del fare e del senso di reposanbilità.
Il Coordinatore Elia Torraca
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