Le notizie che arrivano da Modena e dall'Emilia nuovamente colpita da un violento terremoto sono drammatiche.
Si parla di novemorti accertati e di altri da verificare, L'identità dei caduti sotto le macerie di capannoni e fabbriche è significativa: si tratta in gran parte (come la prima volta) di lavoratori sorpresi dal sisma nelle aziende mentre tentavano di riavviare stoicamente la produzione per reagire alla catastrofe. ma questa è stata, come era già accaduto in Friuli nel 1976, drammaticamente più forte della loro volontà disperata di ripresa. Sono già esplose infatti le polemiche nei confronti del governo e delle autorità che avevano dato l'ok nei giorni scorsi per il rientro nelle scuole, delle abitazioni e nei luoghi di lavoro. E' stato con tutta evidenza un tragico errore perché troppo presto si era pensato alla fine dell'emergenza come se fosse possibile piegare alle esigenze della politica quotidiana un evento come questo.
In queste cose comanda la Natura e l'uomo, soprattutto se è un "tecnico" con responsabilità di governo, deve accettare la sua inferiorità. Monti afferma con sicurezza degna di miglior causa: "Lo Stato non è impreparato", ma appare chiaro a tutti che la scelta di far ripartire subito la "produzione" come se niente fosse è stata assurda e irresponsabile.
Secondo gli esperti dell'Istituto di Geovulcanologia lo sciame sismico non è finito e molto probabilmente altre scosse avverranno da qui in avanti, per molti mesi, come del resto è già accaduto a l'Aquila e il altre località italiane colpite in precedenza. E' bene ricordarlo e attrezzarsi per un'emergenza di lunga durata. L'esperienza insegna.
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