Lo scrive ad esempio esplicitamente il
Corriere della Sera, ma anche il blog dei giovani di destra Paderno7, e lo scrive sottotraccia il blog La Scommessa il cui gestore si
dichiara vicino al PD. Eppure i numeri sono lì a
dimostrare che i cittadini elettori la loro scelta l'hanno fatta e
hanno affidato al centro sinistra, in particolare al Partito
Democratico, il governo della maggior parte dei Comuni chiamati al voto. Perché allora questa negazione di un risultato politico evidente e di una volontà espressa da milioni di italiani?
Vediamo gli argomenti usati
dal direttore del Corriere della Sera e confrontiamoli con quelli
dei due blog cittadini. De Bortoli afferma che il sistema
politico nazionale è cambiato. La neodestra uscita vincente
vent'anni fa dal terremoto di "mani pulite" per iniziativa
di Berlusconi e Bossi che hanno creato due partiti carismatici
fondati sulla loro personalità, è fallita ed è stata cestinata
dagli elettori. Il PD nato dall'unione di due partiti di massa
protagonisti della storia politica del dopoguerra, fondatori della Repubblica e padri della Costituzione è rimasto l'unico vincitore
sul terreno, ma non avrebbe vinto perché, secondo il direttore del
Corriere, non interpreta e non risponde alla domanda di cambiamento
che il popolo italiano chiede alla politica. Bisogno al quale invece
risponderebbe il movimento di Grillo che viene, dove si presenta come a Parma,
considerato "alternativo" dai cittadini e dunque il
possibile nuovo strumento per fare politica.
Questa lettura della realtà è
condivisa in parte dai giovani padernesi i quali osservano che i voti
in libera uscita dal centrodestra non sono stati raccolti dalla
sinistra e sono finiti nell'astensione o ai candidati di Grillo dove
il Movimento 5 Stelle appariva come l'unica alternativa alla probabile vittoria della sinistra. Secondo i giovani, questo fenomeno è avvenuto perché il PD non è stato in grado di
"riempire il vuoto" lasciato nella scena politica dal
tramonto di Berlusconi e dall'implosione della Lega.
Anche secondo il blog di Giuranna, "La Scommessa", in un panorama politico profondamente mutato che vede la destra berlusconiana "da rottamare" e la Lega "disfatta", il PD, pur vincente nelle urne, non è percepito come "alternativo" dagli italiani.
Insomma per tutti quelli che non credono nel PD di Bersani, fuori o dentro il Partito Democratico, la "foto di Vasto"
che fissa l'alleanza tra PD, Sel e IdV (cioè i tre
vincitori a Genova, a Palermo e nel resto d'Italia), non potrà
rappresentare nel 2013 una credibile alternativa di governo perché
gli italiani, quando possono, la rifiutano votando Grillo. La provadi questa affermazione, naturalmente, è il risultato di
Parma che viene arbitrariamente proiettato su tutto lo scenario
nazionale.
Perché questi
commentatori sono così preoccupati dall'eventuale vittoria nel 2013
di un governo PD, IdV, Sel? Dopo aver tranquillamente convissuto o
appoggiato l'autoritarismo mediatico e populista del duo
Berlusconi-Bossi, responsabili di gravi lacerazioni del tessuto
democratico nazionale (Scuola Diaz, leggi ad personam, forzature costituzionali, mercificazione di diritti umani, ecc) temono
forse che il trio Bersani-Vendola-Di Pietro non garantisca un
governo migliore e più affidabile di quello che ci ha portato
l'autunno scorso sull'orlo del fallimento? I vuoti in democrazia sono
pericolosi, affermano gli insoddisfatti preoccupati, come se la scomparsa
elettorale della neodestra nordista e l'emergere a sorpresa dal
corpo sociale (sempre al Nord) di nuovi movimenti politici, sia
qualcosa di estraneo alla normale dinamica democratica e sia da
attribuire paradossalmente a un ipotetico fallimento del PD, che ha sì prevalso, ma non ha intercettato e messo sotto controllo "il nuovo".
La verità è che questi scontenti del
voto amministrativo adesso dovranno fare i conti con un centro
sinistra e un PD vincitori, che sono rimasti saldamente in piedi alla
fine della gara perché avevano e hanno un programma di governo (cosa che loro evidentemente negano) riconosciuto migliore dalla maggioranza degli elettori italiani. E dovranno fare i conti con nuovi soggetti politici espressi dalla società civile che si sono conquistati il diritto e il dovere di dimostrare concretamente con la loro futura attività di governo la validità o meno delle loro idee. E' a questa verità certificata dal voto che si vuole sfuggire?
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