mercoledì 23 maggio 2012

Dimezzato il finanziamento pubblico dei partiti per merito del PD

Approvato dalla Camera il primo articolo della legge che taglia i finanziamenti ai partiti, a partire della rata di rimborso elettorale in scadenza nel mese di luglio. Permerito del PD si passa da 182 milioni di euro a 91 nel 2012. 
Per il sì hanno votato PD, Pdl, Udc, Api, mentre Fli si è astenuta. Contrari la Lega, i Radicali, Noi Sud e Italia dei Valori. Ok anche alla proposta del PD che prevede la decurtazione del 5% dei finanziamenti a quei partiti che non garantiscano un'adeguata rappresentanza di donne in lista. "Avevo detto dimezzamento e ci siamo arrivati. Si comincia a vedere qualche fatto. Siamo riusciti ad arrivare a un risultato concreto e vero". Così il Segretario del PD Pier Luigi Bersani ha commentato l'approvazione da parte dell'Aula di Montecitorio del dimezzamento del finanziamento ai Partiti.
"Per noi - ha aggiunto Bersani - questa misura vuol dire anche tagliarci un braccio. Ma la spesa più grossa che affrontiamo è la formazione di 2000 giovani in un'iniziativa che si chiama Finalmente Sud. E quella, in ogni caso, la salveremo".  Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del PD ha osservato:  "Ancora oggi c'è chi promette una raccolta di firme per una legge che verrà, c'è chi, demagogicamente, perché forse sa che non passerá, mette ai voti un emendamento che dovrebbe cancellare il contributo pubblico ai partiti. Noi, coerentemente - ha proseguito - abbiamo fatto quel che abbiamo promesso, nel presente, non in un futuro indefinito".
"Il PD si è battuto per il dimezzamento delle risorse, subito, e da subito, con l'ok della Camera all'articolo uno, si tagliano la metà dei contributi. I demagoghi diranno che non basta e prometteranno di farne a meno. Fin qui non abbiamo visto nessuno rinunciarvi e purtroppo, abbiamo visto molti abusarne. Da domani, con il passaggio degli altri articoli sui controlli, sulla trasparenza dei bilanci e sulle sanzioni, ciò non sarà più possibile".
Riceve l'ok anche la proposta di modifica che di fatto introduce le 'quote rosa', messa a punto dalla parlamentare del PD, Sesa Amici, la norma prevede la decurtazione del 5% dei finanziamenti a quei partiti che non garantiscano un'adeguata rappresentanza di donne in lista.
Questo, in sostanza il testo: "I contributi pubblici sono diminuiti del 5 % qualora il partito o il movimento politico abbia presentato nel complesso dei suoi candidati per l'elezione dell'assemblea di riferimento un numero di candidati del medesimo genere superiore ai due terzi del totale, con arrotondamento all'unità superiore".

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