domenica 20 maggio 2012

Brindisi: the show must go on, nella città-oratorio

Una trentina di persone, quasi tutti esponenti politici del centro sinistra padernese, consiglieri comunali e di quartiere del PD, dell'Italia dei Valori e della FdS (c'erano anche Verdi ed Ecocivici, ma senza bandiere), ai quali si è aggiunto il capogruppo della Lega, Caldan, si sono riunite in Piazza Falcone e Borsellino questa mattina per testimoniare la loro solidarietà alle vittime dell'attentato di Brindisi e manifestare il loro sgomento per quanto è accaduto. Sgomento che si unisce alla perplessità dopo le ultime dichiarazioni degli inquirenti che attribuiscono a una pista locale, non mafiosa, a un "personaggio isolato" la paternità del gesto stragista.
Stamattina dunque, se si escludono i rappresentanti dei partiti e di una parte dell'assemblea comunale, la città di Paderno Dugnano ha manifestato la più totale indifferenza di fronte a questo gravissimo attentato. Ben rappresentata in questo sentimento di egoismo ed estraneità dal "suo" sindaco, Marco Alparone, che sollecitato ieri sera, si è rifiutato di aderire all'invito dei partiti per non turbare la festa sportiva della scuola Don Bosco, la tradizionale corsa  in programma stamattina alla quale il "primo cittadino" ha preferito partecipare. 
"The show must go one" ha deciso coerentemente il sindaco berlusconiano che sulla tragedia di Brindisi si limiterà molto probabilmente a pronunciare il solito ipocrita e lacrimevole discorso in apertura del Consiglio Comunale di martedì prossimo, dopo il rituale "minuto di silenzio". 
Come si vede il modo di agire di Alparone e della sua giunta di anime morte è sempre lo stesso: addormentare una città che sembra già dormire fin troppo per sua natura, far evadere i cittadini dalla loro realtà e soprattutto  impedire che li possa sfiorare il pensiero di far parte di una comunità più grande di quella della parrocchia e del quartiere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo...io sono potuta passare solo verso la fine.

Ti volevo segnalare una piccola imprecisione (che nulla cambia al contenuto dell'articolo).

Ieri non c'era NESSUNA festa dello sport dell'Oratorio Don Bosco.
Si correva invece la Don BOSCO Running che è una manifestazione organizzata dalla Scuola Don Bosco di Dugnano che non ha collegamento con l'ODB (oratorio Don Bosco) di Paderno.
Questo però non cambia la sostanza:il Sindaco poteva, anzi DOVEVA, dare un segnale diverso...
Ormai abbiamo imparato a conoscere il suo "stile".
Buona giornata CAROLA

carlo arcari ha detto...

Grazie Carola, ho provveduto a correggere il testo. Mi scuso con l'Oratorio Don Bosco per l'equivoco. Ma chiedo alla scuola Don Bosco: non era più educativo interrompere la corsa e trasformarla in una manifestazione "per Melissa"?

favra ha detto...

sono stato tentato di lasciar correre, ma poi ho pensato fosse giusto non lasciare passare senza commento un post così banale, tendenzioso e irritante per il suo qualunquismo.
ero al via della Don Bosco Running ieri mattina; prima dello start i partecipanti sono stati invitati ad osservare un minuto di silenzio, a ricordare le vittime di brindisi e dell'emilia ed a riflettere su questi avvenimenti, la cui tragicità e concretezza emergeva ancor più nettamente per contrasto con la leggerezza del gesto che i presenti stavano per compiere. poi la corsa, per atleti, bambini e famiglie, non perchè "the show must go on", come superficialmente dice arcari, ma perchè, come diceva Boris Pasternak: "i mali e le ingiustizie della vita si curano, vivendo".

un cordiale saluto
andrea favrin

carlo arcari ha detto...

Caro Favrin, temo che continuerò ad irritarti a lungo con la mia banalità tendenziosa e il mio qualunquismo. Hai fatto bene a non lasciar correre, bisogna sempre dire quello che si pensa. Tu sei un individualista che crede nell'individualismo come valore principale. Io, superficiale come sono, no. Nel pomeriggio ho assistito a una partita di volley e anche lì abbiamo osservato un minuto di silenzio. Ma quell'evento non aveva l'impatto sociale della corsa di ieri, non coinvolgeva una città e il suo sindaco che aveva scelto di partecipare a quella manifestazione perché "The show must go on". La corsa padernese preceduta dal minuto di silenzio rituale è stata una comoda rimozione, un fare la carità senza rinunciare a niente.