martedì 3 aprile 2012

Lega Nord: che triste fine

Quello che sta capitando alla Lega Nord è molto triste perché inevitabile e in parte previsto. 
I partiti personali che ruotano strettamente attorno alla figura del capo carismatico circondato dal suo cerchio magico di familiari e liberti, quasi sempre dei mediocri selezionati sulla base della canina fedeltà e non del valore politico, prima o poi mostrano la corda ed è sempre una corda intrecciata a soldi di dubbia provenienza, spesso sottratti alle loro destinazioni ufficiali e usati per scopi personali.
Perché nel partito del leader carismatico, il personale e il politico sono la stessa cosa e se il capo, per ragioni materiali (invecchiamento, malattia, ecc) degrada e diventa debole, chi gli sta intorno e manovra soldi e affari per suo conto, prima o poi ne approfitta.
Nella Lega, stando alle accuse dei pubblici ministeri che indagano, si truffava allegramente lo Stato, si riciclavano soldi che pare arrivassero dalla 'ndrangheta, si spendevano i rimborsi elettorali per alberghi, pranzi e cene di amici e parenti, si facevano strane operazioni finanziarie in Tanzania e a Cipro affidate a un personaggio fin troppo imbarazzante che la Lega aveva perfino fatto nominare sottosegretario.
Adesso Maroni dice che bisogna "fare piazza pulita", ma forse è tardi. Come dice il vecchio proverbio padano: l'è inutil seràa su el stabiel dopo che l'è scapà el purscèll.

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