L'artigianato a Milano e provincia è il settore che in questo momento sta assumendo di più, ma si tratta in prevalenza di assunzioni precarie (a tempo determinato, a chiamata e parasubordinato) rivolte per oltre il 50% a lavoratori stranieri e i settori interessati sono i soliti: costruzioni, servizi, ristorazione e trasporti. L'industria manifatturiera pesa per circa il 20%. Di seguito uno stralcio del Comunicato stampa dell'Unione Artigiani .
Una rielaborazione statistica dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano, sulle rilevazioni dell’Osservatorio provinciale del Lavoro relativi all’andamento del 2011 raffrontato con quello del 2010, che segnala complessivamente un significativo aumento degli avviamenti al lavoro nel settore dell’artigianato (25.874 contro i 24.384 del 2010, pari a +6,1%). Anche il numero di aziende del settore che hanno proceduto ad assunzioni è aumentato del 5,1%.
Ed è stato proprio l’artigianato ad assumere di più rispetto alle altre imprese del territorio provinciale per le quali la crescita si è fermata all’1,4%.
Si noti che sul totale dei nuovi lavoratori artigiani il 53,2% è costituito da cittadini stranieri. In particolare il 44,6% proveniente da paesi extracomunitari e il restante dai comunitari. Si tratta di un’incidenza in costante crescita (si pensi che nei primi tre mesi del 2011 la percentuale di avviati al lavoro stranieri era quasi attorno al 49%).
Rispetto al sesso l’avviamento al femminile è stato più consistente rispetto al 2010 (+6,5%) mentre per gli uomini è stato del +5,2%. Le donne restano comunque poco più di un quarto (25,3%) del totale degli avviamenti 2011.
Pressoché tutte le fasce di età hanno fatto registrare una crescita ad eccezione dei soggetti con più di 55 anni per il quale si è registrata una riduzione del 13%.
Un’analisi sulle tipologie di avviamento è deducibile dalla tabella riportata qui:
Tipo di rapporto di lavoro | 31 dic. 2011 | Incidenza % | 31 dic. 2010 | Incidenza % | Variaz. % 2011 - 2010 |
Apprendistato | 2.265 | 8,8 | 2.487 | 9,5 | - 8,9% |
Inserimento lavorativo | 93 | 0,4 | 68 | 0,3 | +36,8% |
Tempo determinato | 10.931 | 42,2 | 10.390 | 42,6 | + 5,2% |
Tempo indeterminato | 10.841 | 41,9 | 10.046 | 41,2 | + 7,9% |
Lavoro intermitt. a chiamata | 794 | 3,1 | 467 | 0,8 | + 70,0% |
Lavoro parasubordinato | 950 | 3,7 | 926 | 5,6 | + 2,6% |
TOTALE AVVIAMENTI | 25.874 | 100 | 24.384 | 100% | (1.480) + 6,1% |
L’unica tipologia di contratto che si manifesta in calo è l’apprendistato mentre si riscontrano incrementi significativi anche in alcune formule contrattuali che però presentano numeri assoluti poco rilevanti.
- Il lavoro a chiamata: si riferisce a lavoratori “chiamati” per brevissimi periodi (15 gg massimo) per rafforzare aziende che hanno saltuarie e prevedibili esigenze.
- Il lavoro a inserimento: riguarda alcune categorie (giovani, disoccupati o soggetti svantaggiati) assunti con agevolazioni (max 9-18 mesi) senza motivi di sviluppo d’azienda.
- Il lavoro parasubordinato: formule contrattuali tipo Co.Co.Co, contratti a progetto etc…Pressoché tutti i settori presentano andamento positivo rispetto al 2010.
Settore d’attività | 31 dic 2011 | 31 dic. 2010 | Variaz. 2011 su 2010 |
Servizi di ristorazione | 1.091 | 890 | +22,6% |
Servizi alle imprese | 4.142 | 3.648 | +13,5% |
Attività manifatturiere | 4.991 | 4.431 | + 12,6% |
Costruzioni | 9.481 | 9.427 | + 0,6% |
Trasporto | 1.755 | 1.750 | + 0,3% |
Altri servizi | 2.224 | 2.303 | - 3,4% |
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