"La costruzione di un tunnel sotterraneo è però piuttosto complicata. A Paderno Dugnano non sembra possibile a causa dell'esistenza di un corso d'acqua; a Baranzate il progetto rischia di essere troppo costoso, visto che gli enti locali da una parte si oppongono, ma dall'altra non sono in grado di offrire finanziamenti per progetti alternativi".
A scrivere questo giudizio infondato e "vecchio" di almeno due anni rispetto al livello raggiunto dal confronto progettuale tra cittadini, enti locali e Serravalle sulla Rho-Monza, non è un giornalucolo qualunque, ma il Sole 24 Ore, il mio ex giornale che un tempo era considerato "la Bibbia" del giornalismo economico italiano per l'accuratezza e la precisione dei suoi articoli.
Evidentemente il Sole non è più la Bibbia, ma con internet e le altre banalizzazioni tecnologiche che hanno inquinato la sua credibilità, il quotidiano è ormai decaduto a vangelo apocrifo.
A firmare il servizio in cui è contenuto il capoverso citato è Giuseppe Chiellino, redattore economico e blogger del quotidiano di Confindustria che evidentemente di Rho-Monza non sa molto e per compilare il suo box dedicato al progetto di riqualificazione deve avere copiato e incollato male la storia della "difficoltà legata all'esistenza di corsi d'acqua" cioè del Seveso, da chissò quale articolo di giornale pescato su Google e risalente almeno al 2009. Inoltre per Chiellino sarebbe compito dei Comuni trovare finanziamenti alternativi per fare l'interramento.
Ha ragione Ferruccio Porati a commentare sconsolato. "se anche il Sole dice cazzate, allora siamo a posto..". E sì, siamo proprio messi male. Ma io che conosco come funziona il pollaio dell'informazione suggerisco a Porati di approfittare di questa occasione per prendere contatto con il giornalista (giuseppe.chiellino@ilsole24ore.com) e segnalargli l'infondatezza del problema Seveso, inviargli un dossier che lo informi in modo aggiornato sullo stato dell'arte della Rho-Monza e magari andarlo a trovare per fare conoscenza. Insomma aprire una relazione che consenta al Comitato di diffondere le sue notizie a questo importante e autorevole quotidiano.
3 commenti:
Grazie Carlo.
Il comitato si sta già muovendo per capire, quantomeno, se ci troviamo di fronte ad un errore di inesperienza o ad un tentativo di difesa ad oltranza del partito del mattone forato, quindi ad una posizione preconcetta.
Purtroppo il nostro precedente e referenziato contatto col Sole24, dopo la chiusura dell'edizione Lombardia, è passato alla redazione di Norme e tributi, per cui dobbiamo ricominciare di nuovo a tessere l'ennesimo rapporto.
Grazie dei suggerimenti e a presto.
F.
Gentile signor Carlo, sono "tal giuseppe chiellino", il giornalista del sole 24 ore a cui vengono attribuiti errori, inesattezze e addirittura "difesa a oltranza del partito del mattone". In vent'anni di professione nel "pollaio dell'informazione" che lei conosce così bene, non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità né tantomeno ai miei errori. Questa volta, però, di fronte all'aggressività dei vostri commenti sento il diritto di chiarire le cose, come ho già fatto rispondendo alle mail dei vostri lettori. CHIUNQUE ABBIA COMPRATO IL sOLE 24 ORE CARTACEO DI DOMENICA 11 MARZO HA POTUTO VEDERE L'IMPAGINAZIONE DEL SERVIZIO SULLE OPERE BLOCCATE IN GIRO PER L'ITALIA HA POTUTO VEDERE CHE LA MIA FIRMA COMPARIVA SOLO SULL'ARTICOLO PRINCIPALE CHE INTRODUCEVA IL PROBLEMA, CON IL MASSIMO EQUILIBRIO DI CUI SONO STATO CAPACE TRA LE ESIGENZE AMBIENTALI E QUELLE DELL'ECONOMIA, DI CUI - FINO A PROVA CONTRARIA - DIFFICILMENTE TUTTI NOI POSSIAMO FARE A MENO. glI ARTICOLI SUI SINGOLI CASI SONO FIRMATI DA ALTRI COLLEGHI, DELLA CUI CORRETTEZZA E COMPLETEZZA NON VOGLIO E NON POSSO RISPONDERE.
Purtroppo sul sito l'impaginazione dell'articolo, realizzata in automatico, ha appiccicato due pagine intere di giornale in un unico documento.
Ha ragione chi scrive che non so nulla della Rho-Monza. Dell'articolo che voi contestate, infatti, si è occupata un'altra persona alla quale ho girato le vostre proteste, ma anche le mail di coloro che lo hanno apprezzato. Non voglio schierarmi con gli uni o con gli altri. Il senso del mio articolo era quello di far emergere gli "interessi particolari" che bloccano opere di interesse generale. MA questo non vuol dire che se una certa opera è dannosa per le persone o per il territorio si debba fare "costi quel che costi", come ha scritto qualcuno nelle mail di protesta che ho ricevuto. L'importante è avere certezze, anche dei tempi.
Su una cosa però mi sento di dire come la penso: tanta aggressività gratuita, anche dopo la spiegazione di come sono andate le cose, non fa bene ai movimenti come il vostro, di cui invece condivido da cittadino gli obiettivi di fondo. Insomma, nella smania di colpire gli "avversari" stavolta avete decisamente sbagliato mira.
Saluti, Giuseppe Chiellino
Caro Chiellino, i lettori del sito che riportava il tuo articolo hanno visto solo la tua firma sotto il pezzo e dunque hanno attribuito a te tutto quello che c'era scritto. Non era così perché dici che a compilare il testo dedicato alla Rho-Monza è stato un altro collega; ne prendo atto e mi scuso anche se per la verità io ti ho indicato come "l'autore del servizio che conteneva il capoverso citato".
Resta il fatto che è assurdo leggere su un importante giornale come il tuo che fare il tunnel sarebbe difficile perché c'è il Seveso da sottopassare. L'unico problema vero è che l'interramento della tratta comporterebbe una spesa del 20-25% in più dell'opera, infatti dopo un anno e oltre di "Tavoli tecnici" e discussioni, anche Serravalle ha dovuto ammettere che difficoltà tecniche non ce ne sono, l'interramento è possibilissimo, ma più costoso.
Il Sole 24 Ore è un giornale importante ed autorevole, pertanto ha dei doveri e non può scrivere cose inesatte che i tecnici hanno già confutato e smentito da anni.
Da qui nasce l'aggressività dei cittadini che hanno scritto sul mio e su altri blog. Cittadini che si sentono minacciati da un'opera pubblica sbagliata che stravolgerà la loro vita per anni e li danneggerà sul piano della salute, della qualità della vita e dulcis in fundo sul piano economico svalorizzando le loro proprietà.
La loro esasperazione è comprensibile anche perché questi cittadini non si sono limitati a dire "no", ma si sono fatti carico (e questa è una notizia davvero)di coinvolgere tecnici volontari e realizzare insieme a loro e ai tecnici comunali di altre città interessate alla tratta, di un nuovo progetto di autostrada da porre in alternativa a quello sviluppato da Serravalle. Progetto credibile e fattibile che è stato approvato da cinque amministrazioni comunali e dal consiglio provinciale milanese. Non mi sembra ci siano molti esempi in Italia e nel mondo di questa capacità di proposta, di impegno e di passione civile. Il tuo giornale dovrebbe segnalarlo come un esempio virtuoso da imitare.
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