Oggi al distributore di benzina di via Roma ho fatto una spiacevole scoperta. Appiccicato sulla pompa c'era un cartello che mi informava che d'ora in avanti pagare il pieno con la carta di credito o il Bancomat mi costerà lo 0,6% in più di commissioni bancarie.
Ma come, ho protestato io, sui giornali ho letto: "Pieno di 'verde' con bancomat e carte, commissioni azzerate fino a cento euro" (titolo del Corriere del 22 febbraio 2012), e adesso devo pagare commissioni che fino a ieri non pagavo?
Il benzinaio ha allargato le braccia. "I giornali scrivono qual che vogliono, ma poi le banche fanno quello che vogliono". E mi ha detto che il titolo che avevo letto si riferiva a una proposta inserita nel decreto liberalizzazioni, non a una norma di legge entrata in vigore. Ha affermato che i suoi margini di guadagno netto su un litro di benzia sono di circa il 2% del prezzo pagato dall'automobilista. Il resto se lo prendono i petrolieri e lo Stato. Questo fino alla settimana scorsa quando ha ricevuto dalla sua banca una lettera che lo informava dell'aumento della commissione su tutto il transato POS fino all'1,5%. Di conseguenza per non lavorare in perdita e per non rinunciare alle vendite con carta e bancomat, lui ha dovuto chiedere ai suoi clienti di farsi carico dello 0,6% di commissioni. Gli automobilisti sono avvertiti. Adesso qualcuno avverta i giornali.
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