Ricevo da Ernesto Cairoli la seguente lettera aperta sul tema dei diritti di superficie
La ripresa della vita amministrativa post feriale è caratterizzata dalla deflagrazione del problema sulla trasformazione delle aree in Diritto di Superficie in Diritto di Proprietà. Seguendo la vicenda attraverso la Stampa e gli atti Amministrativi non si può che provare rabbia e sconcerto.
Rabbia che aumenta nell’apprendere che un semplice cittadino è stato minacciato da alcune persone ed intimidito a non interessarsi più del problema delle aree. Al cittadino và tutta la mia solidarietà e vicinanza.
Il fatto gravissimo è che in altri momenti avremmo sentito le “urla di dolore”di alcuni personaggi, a partire dal Sindaco, Vice sindaco, e assessori vari, in Consiglio Comunale, nell’invocare le ronde, o unità cinofile davanti alle scuole, e invece un silenzio tombale da parte della Giunta e del sindaco copre il tutto, a ruota molti blog e giornali locali.
Cosa pensare? Il Comunicato stampa a firma del ViceSindaco Bogani, per i contenuti (se così si possono definire), forse sarebbe meglio non prenderlo nemmeno in considerazione, però alcune cose vanno dette altrimenti si corre il rischio di essere complici. L’insieme di questi motivi ha fatto nascere in me la necessità di scrivere, non come politico, ma come cittadino che ha lavorato e vissuto per molti anni a Paderno Dugnano, che ha governato questa città e che sente ancora propria.
Voglio precisare inoltre, che non sono in cerca di visibilità o di voti, anche perché ritengo di aver già dato il mio contributo (14 anni di Consigliere Comunale e 5 di Assessore oltre ad aver ricoperto la carica di primo Presidente del Consiglio Comunale mi sembrano abbastanza), occorre ora dare spazio veramente ai giovani, intesi non solo nel senso anagrafico ma con una visione del futuro migliore del presente che purtroppo gli consegniamo.
Il contributo che voglio dare è quello di provare a fare una riflessione sull’intera vicenda” giacché sono state dette molte cose inesatte e poco veritiere. La precedente Giunta, di cui io ho avuto l’onore e l’onere di farvi parte, “ha perso troppo tempo a adottare i provvedimenti necessari per dar corso alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà”, così afferma il vice sindaco Bogani.
E’ vero, avremmo potuto essere più solerti e decisionisti. Questo però non toglie, ne cancella, che anche alla presenza di una legislazione contraddittoria e confusa, attraverso il coinvolgimento dei vari Enti preposti approvammo in Giunta ed in Consiglio Comunale una norma che puntava a dare una risposta concreta e fattibile tenendo conto di due aspetti:
- Dare una risposta alle circa 2.000 Famiglie che abitavano in case di proprietà su aree in diritto di superficie per 90 anni.
- Acquisire risorse per l’amministrazione comunale da investire in Edilizia pubblica (come prevede la Legge) e in servizi, ciò al fine di favorire investimenti per la collettività.
Nel formulare le stime e fissare i corrispettivi di trasformazione da proporre ai proprietari degli immobili si è tenuto conto della situazione finanziaria delle famiglie e si sono proposti importi accettabili e pagabili da tutti (dai 3.000 a 5.000 euro) e dilazioni di pagamento fino a due anni con rate mensili di 200 o 300 Euro.
Il procedimento è stato avviato per 6 cooperative e si è giunti a fine mandato a concludere il procedimento per una sola cooperativa, mentre per le altre 5 c’era tutta la documentazione pronta per poter completare l’iter del passaggio di regime, oltre ad avere un regolamento comunale che permetteva di continuare a farlo con tutte le altre realtà interessate.
A questo proposito mi sembrano alquanto strane le rimostranze fatte dal Vice Sindaco alla passata amministrazione, quando parla di ritardi. I nostri ritardi hanno consentito all’attuale Giunta di incassare molte centinaia di migliaia di Euro da destinare al mantenimento e al miglioramento dei servizi comunali perché l’adesione dei cittadini è stata molto alta, essendo i prezzi contenuti e potendo beneficiare di agevolazioni di pagamento. Perché non hanno attuato anche il resto?
Da quel che si conosce, la Giunta Alparone e dei “padroni a casa nostra”, è passata all’incasso di quanto era pronto. Oltre a chiedermi come questi fondi sono stati investiti, perché aspetta il 28 giugno 2011 per modificare i criteri in Consiglio Comunale, e poi il 14 luglio con una delibera di Giunta “chiarisce e specifica nuovi criteri” ed, in periodo delle ferie ai cittadini, concede una ventina di giorni utile per pensare se aderire o no. Nel suo comunicato stampa il vicesindaco afferma la non obbligatorietà d’adesione alla proposta, asserendo che per la prima volta i cittadini possono scegliere. Questo è assolutamente falso, perché ai cittadini padernesi è sempre stata sottoposta, come prevedono le norme, una proposta sulla quale erano chiamati a aderire o non aderire, senza ricatti morali o pressioni di sorta.
Perché un simile comportamento? E’ solo arroganza? Si vogliono raccogliere solo poche adesioni per aprire la strada a chissà quali scenari? Credo che nemmeno il Governo Berlusconi avrebbe osato tanto: servono i soldi perché “Roma Ladrona” governata da Lega e PDL taglia i trasferimenti ai Comuni? Loro per non essere da meno se la prendono con le Cooperative (rosse e piene di comunisti) raddoppiando o triplicando i costi per la trasformazione delle aree, con buona pace dei cittadini e dei loro problemi.
Due piccole domande alle quali il Sindaco e la sua Giunta dovrebbero rispondere:
1) Come giustificare la differenza di trattamento tra i cittadini padernesi che hanno usufruito delle norme in vigore fino alla modifica apportata nel consiglio comunale di Giugno 2011 e quelli successivi?
2) Nello stesso condominio, dove l’80% ha sottoscritto la trasformazione prima della modifica del regolamento, gli altri vorrebbero aderire, perché devono pagare il doppio o il triplo del vicino sullo stesso pianerottolo?
Io credo che alla luce di quanto avviene sul tema della trasformazione delle aree in Diritto di Superficie sia necessario che tutte le forze politiche, al governo nella precedente Amministrazione Comunale, in difesa dei propri cittadini e per la dignità delle Istituzioni, dovrà far affermare la verità e la giustizia lavorando già dal prossimo Consiglio Comunale con una proposta che punti a:
1) Ripristinare il meccanismo di calcolo precedente per evitare ingiustizie fra i cittadini.
2) Prevedere rateizzazioni almeno biennali e con interessi correnti.
3) Far svolgere al Segretario Comunale la funzione pubblica per la quale ricopre il suo incarico
anche in modo da ridurre i costi per la sottoscrizione dei rogiti.
Con l’auspicio di aver dato un contributo al chiarimento del tema specifico, saluto cordialmente.
Ernesto Cairoli
già Assessore ai LL.PP e Consigliere Comunaledel Partito della Rifondazione Comunista
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