L'impianto dell'inchiesta sulle ex aree Falk di Sesto San Giovanni, alla luce delle ultime notizie relative alle scelte fatte dal Pm di Monza, Walter Mapelli, comincia a risultare poco credibile.
La notizia che oggi ha pubblicato il quotidiano Il Riformista è sconcertante: l'architetto Maurizio Rimoldi, capogruppo del PdL in Consiglio Comunale a Paderno Dugnano, già candidato sindaco per il centro destra contro Ezio Casati, esponente politico di primo piano a livello cittadino, è stato nominato "consulente urbanistico" della Procura monzese per questa indagine Nell'articolo si scrive anche che Rimoldi avrebbe già partecipato in questa veste a degli interrogatori, in particolare a quello della ex dirigente dello Sportello Urbanistica, Nicoletta Sostaro.
Finora avevo sospeso il giudizio sulla credibilità dell'inchiesta sulle aree industriali sestesi portata avanti dalla magistratura monzese che vede indagato Filippo Penati, ex sindaco della città e principale gestore politico di quella grande operazione urbana. Il fatto che il principale accusatore di Penati sia il costruttore Pasini,un noto esponente politico del PdL, già candidato sindaco contro Oldrini, mi aveva lasciato qualche perplessità. Ora però la nomina a consulente del Pm di Maurizio Rimoldi, altro noto esponente del PdL, chiude il cerchio.
L'inchiesta monzese appare chiaramente un'inchiesta tutta segnata dalla politica in cui l'accusatore, di destra, viene ritenuto credibile nonostante non abbia finora, a quanto mi risulta, prodotto prove contro l'esponente del centro sinistra da lui accusato, mentre il perito chiamato a dare la sua consulenza "tecnica" sulle indagini è un altro uomo politico di destra, anzi dello stesso partito dell'accusatore.
Vorrei chiedere a questo punto al Pm Mapelli se ritiene davvero conveniente e utile ai fini della sua inchiesta quest'ultima nomina? Non gli viene il dubbio che tale scelta faccia apparire agli occhi dei cittadini ben poco "terzo" il ruolo della Procura?
5 commenti:
Per fortuna Ombretta Colli non fa l'architetto se no chiamavano lei :-)
caro arcari,
quando sono trapelate le prime indiscrezioni sul "caso penati", mi ero permesso di invitarla a non cadere in uno dei più deplorevoli usi di questi anni, quello di ritenere colpevole o innocente un indagato a prescindere; avevo auspicato che, in linea con la tanto pubblicizzata differente sensibilità istituzionale dimostrata dal PD, la magistratura fosse lasciata a svolgere la sua funzione fino a giungere ad una conclusione.
al che lei mi aveva risposto:
"Favrin, ma di grazia, sulla base di cosa lei mi accusa di fare il "crociato", di "smontare le accuse" o peggio di screditare "l'accusatore??"
mi pare che tutti i post che ha pubblicato in seguito sulla vicenda, compreso quest'ultimo, rispondano esaurientemente alla sua domanda.
un cordiale saluto
andrea favrin
Fravrin, io elenco fatti (nessuna prova dopo mesi di indagini), lei opinioni. Che bisogno aveva il Pm Mapelli, con tanti urbanisti disponibili per fare il "consulente tecnico", di sceglierne proprio uno politicamente schierato e probabilmente amico dell'accusatore? Non le pare che questa inchiesta sia ormai troppo segnata politicamente?
no arcari,
la sfido a trovare nei miei commenti sulla vicenda una sola presa di posizione. posso avere un'opinione sulla fondatezza delle accuse rivolte a penati, ma non la esterno, primo, perchè temo un domani di essere sbugiardato e quindi per non apparire stolto dopo, preferisco rinunciare ad essere arguto adesso, e secondo perchè, non sono al corrente dei fatti se non per quello che è riportato dai giornali i quali, a seconda della tesi che hanno abbracciato, riportano solo i "fatti", utili a sostenere una tesi piuttosto che l'altra, esattamente come fa lei.
quanto alla sua domanda, la risposta è sì; essendo indagato un uomo politico, nominare come consulente un antagonista, mi pare poco opportuno, per quanto possa essere affidabile e preparato. ricordiamoci però, che si tratta di un consulente tecnico di parte, i cui pareri saranno sottoposti al vaglio ed alla confutazione dei periti della parte avversa.
un cordiale saluto
andrea favrin
caro Favrin, lei non mi conosce. Io non difendo Penati perché è del mio partito, ma perché è un amministratore e un politico accusato di gravi reati, ma senza prove, della cui possibile innocenza nessuno, a cominciare dai suoi ex compagni di partito, sembra interessarsi. In questo momento egli è la parte debole di una diseguale partita e io, istintivamente, sento il dovere di difendere i suoi diritti di indagato, primo fra tutti la presunzione di innocenza.
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